lunedì 28 settembre 2009

Paris, J’adore (jour 2)

2° Giorno Sabato – Jardin des Tuileries, Louvre, Jardin du Luxembourg.



Risveglio bellissimo, con calma verso le dieci di mattina, doccia e supermercato di fronte per comprare acqua, pane e affettato per recarci ai giardini delle Tuileries antistanti il Louvre per pranzare. Inutile parlare dell’immensità e dell’eleganza dei giardini. Fontane, fiori, piccoli stagni, statue, palazzi d’epoca. Un’oasi di pace e tranquillità tra il caotico traffico Parigino. Dopo pranzo direzione Louvre.
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Stupenda la piramide di vetro che funge da ingresso al museo. Con gioia scopriamo che anche qui siamo esenti dal pagamento del biglietto, ritiriamo il ticket gratuito e ci rechiamo immediatamente al secondo piano, decidiamo di far partire la visita da lì. Ben presto diventa un continuo sottolineare la mia ignoranza artistica. Conoscevo giusto un quinto dei pittori presenti in quella sala. Delacroix, Gericault, David (tanto che ho pensato di utilizzare la toilette poco prima delle loro sale x sentirmi un pò tra amici e ragà, scusate la volgarità, cagare in testa alla Gioconda non ha prezzo) e qualche altro sparso qua e là con Andrea che allibito mi diceva ogni decina di quadri “e questo? e questo? Io pensavo di essere ignorante in Arte, ma tu!”. E come non dargli torto ahimé. Certo, dalla mia c’era che lì al secondo piano non è che fossero poi tutti così famosi eh. Ogni sala era immensa, in ogni corridoio se ne trovavano anche 70 diverse. Alcuni dipinti erano grandi quanto intere pareti era un continuo restare a bocca aperta. ( Una sorta di ginnastica facciale….)

Scendiamo al primo piano, nelle sale dedicate all’antico Egitto con tantissime tavole di geroglifici, statue, raffigurazioni sacre, sarcofagi e alla ceramica greca con un’enormità di vasi minuziosamente ricomposti dal lavoro degli archeologi. Ma certamente l’ala del Louvre più bella che si trova al primo piano è quella dedicata a tutti gli artisti italiani. Una galleria lunghissima nella quale si trova anche La Gioconda di Leonardo.
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Mi ha fatto uno strano effetto vederla finalmente dal vivo. Una sorta di brivido lungo la schiena. E’ vero, è abbastanza piccola però ha un fascino irresistibile. La sala dell’esposizione poi era strapiena di gente. Con Andrea riflettevamo sul fatto che se il Louvre venisse espropriato di tutti i beni Italiani rimarrebbe ben poco degno di interesse da vedere. Fantastici anche i dipinti di Raffaello, di Caravaggio, di Giotto, di Paolo Uccello (pittore preferito di Andrea, insieme a tale, scoperto lì, Constant Troyon. Stè battute giusto le scolaresche possono ancora farle. Le scolaresche e me. Immaginate la sua pazienza) e

del Veronese. In assoluto la galleria che ho preferito. Dalla galleria Italiana si passa poi a quella dei dipinti francesi di grandi dimensioni dove sono presenti tre opere famosissime, “La zattera della medusa” di Gericault,19092009049 “La libertà che guida il popolo” di Delacroix e “Il giuramento degli Orazi di Jacques Louis David. Bellissime tutte e tre, su un libro o in foto non rendono nemmeno la metà di ciò che si prova ammirandole dal vivo.





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Altra ala stupenda del primo piano è quella che accoglie gli appartamenti di Napoleone III, un concentrato del lusso del 1850.

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Dopo più di due19092009052 e mezza passate a camminare siamo un tantino stanchi e decidiamo di dare un’accelerata alla visita. Scendiamo al pianterreno dove vediamo ancora oggetti dell’antico Egitto e finalmente il lunghissimo corridoio dedicato alle sculture greche, etrusche, romane e infine italiane. Meravigliosa la Nike di Samotracia, La Venere di Milo, Lo Schiavo Morente di Michelangelo ma senza nessun dubbio la scultura che mi ha colpito maggiormente è stata “Amore e Psiche” di Antonio Canova. Trasmette una pace e un’armonia incredibile ed è assurda la cura del dettaglio e la perfezione che c’è dietro.
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Ultimiamo la visita del Louvre nel mezzanino, alla scoperta delle fondamenta del palazzo e dei fossati medioevali. Propongo ad Andrea di saltare le recinzioni e di imboscarci, fresco, buio, e desolazione totale. Le telecamere potevano essere considerate addirittura un incentivo…ma niente. Dopo tre ore e mezza passate ininterrottamente a camminare usciamo e ci riposiamo ai giardini di Lussemburgo. Immensi, curati e regolari fin nel più piccolo particolare. Hanno una varietà di fiori e di piante incredibile.
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Telefonate di rito ai nostri genitori e chiacchiere fino alle 19:15 quando sentiamo le guardie che sbraitano qualcosa di incomprensibile e fanno allontanare tutte le persone suonando un fischietto. Sembrava un misto tra la caccia alla volpe, lo stadio Sant’Elia e il tipico pastore sardo che indirizza le pecore nella stalla.


Rientriamo distrutti in Hotel, Marracash canterebbe Badabum Badabum Badabum Cha Cha (Sté canzoni truzze oh) e purtroppo19092009062 si fanno sentire gli effetti McDonalds. Mi viene una botta di mal di pancia, maledico mentalmente quegli zozzi che preparano i panini, maledico il signor McDonalds, butto giù due o tre santi e dopo un’oretta più o meno sto meglio. Andiamo all’Hard Rock Cafè, valutiamo l’ipotesi di aprire un mutuo per comprare due cocktails ma poi decidiamo di optare per una sana birra, che col mal di pancia è proprio il non plus ultra. Stiamo lì a parlare per un pò, io punto un occhio verso i bicchieri altrui per tentare di rubare le chitarre che servono per girare i cocktail ma tutti se le portan via come souvenir.
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Rientriamo in hotel prima che la metro ci lasci a piedi e per la seconda notte di fila, esausti ma felici ci addormentiamo abbracciati, rappresentando il più bel dipinto visto in quella lunghissima giornata.



Gigi

100 migliori video su YouTube in 4 minuti

Che bello iniziare la settimana guardandosi i migliori video mai postati su YouTube in soli 4 minuti, buona visione:


Quanti ne avete riconosciuti?

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domenica 27 settembre 2009

Bastardi senza gloria

IMG_2668Cosa ci sarà mai in questa busta indirizzata “solo a veri bastardi”?

Grazie a Twitter e a Screenweek ho potuto assistere lunedì scorso all’anteprima dell’ultimo film di Quentin Tarantino (da non confondere con Tarantini che è quello delle escort di Berlusconi).

Grazie a Twitter perché tramite esso ho conosciuto Screenweek che ha messo in palio alcuni di questi inviti per i loro lettori.

Esco dall’ufficio e mi precipito a ritirare l’invito:


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L’appuntamento è per le 20.30, però da esperienze fatte è meglio presentarsi con qualche ora di anticipo, infatti alle 19.30 già c’era una coda lunghissima di persone in attesa di entrare. Di solito in queste occasioni il Warner Village di Roma allestisce una bella scenografia davanti al cinema con tanto di musica e passerella. Mi sentivo un po’ una star camminare su quel tappeto rosso mentre tutta una moltitudine di persone era dietro le transenne incuriosite, poi ad un certo punto si passava in un corridoio con al IMG_0063lato una decina di fotografi che scattavano foto a tutto andare, mi avranno forse scambiato per un ricco manager di qualche casa produttrice cinematografica ahah! Comunque molti erano gli invitati illustri, io mi sono dovuto ahimè beccare l’incontro con Malgioglio che non si staccava più dai flash dei fotografi creando una fila lunghissima dietro di se. Si lo sappiamo tutti, a lui fa sempre piacere avere qualcuno dietro di sè :P

La prima sorpresa all’ingresso del cinema è una specie di minuziosa perquisizione in stile nazi-fascista. I più belli venivano fatti spogliare completamente nudi gli altri solo in slip… no forse questa era la scena di un altro film, comunque c’erano veramente dei buttafuori con metal detector portatile che ti controllavano se avevi al seguito telefoninio, telecamera, videocamera, registratore etc. che dovevano essere lasciati obbligatoriamente alla reception dove ti veniva dato un numerino per ritirarli al termine del film.

Seconda sorpresa, anche se era già preannunciata nell’invito, la presenza prima dell’inizio del film di Quentin Tarantino ed alcuni interpreti (ahimè mancava Brad Pitt). Tarantino è un pazzo, è una persona esuberante, simpatica, con le rotelle non proprio al loro posto, ma tanto divertente. bastardi-aldo.jpgInizia il film. Vi risparmio la recensione che tanto potete trovarla su internet, quello che vi posso dire è che vale la pena andarlo a vedere. Dura due ore e mezza, ma volano via come il vento, non c’è un solo minuto in cui ci si annoi. Imperdibile un bravissimo Brad Pitt con la mascella da Padrino e un eccezionale, a volte demenziale, colonnello SS Hans Landa. Ma anche gli altri interpreti non sono da meno come la bellissima Diane Kruger che interpreta la diva del terzo Reich Bridget von Hammersmark. Il film è stato proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano, secondo me è assolutamente l’unica versione da vedere perché Tarantino gioca proprio sulla differenza di lingue e vederlo doppiato in italiano sarebbe un sacrilegio per questo film.

In uscita il 2 ottobre prossimo, vi lascio in compagnia del trailer



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Buon risveglio e... soliti pensieri

Cosa c'è di meglio svegliarsi con un piccolo sorriso guardando questo video? :P


Grazie Fra ;)
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sabato 26 settembre 2009

Il fatto quotidiano

Da martedì 23 settembre è in edicola un nuovo giornale il Fatto Quotidiano diretto da Antonio Padellaro dove scrivono firme illustri tra le quali Marco Travaglio.

Ieri mattina ne ho comprato una copia, 1,20 euro e, sinceramente, non mi ha entusiasmato più di tanto la sua veste grafica, forse è solo una questione di abitudine. Nemmeno però tutto l'insieme del giornale mi ha fatto gridare alla novità.

Poca pubblicità, tanta politica. Senz'altro ci si aspettava che questo giornale parlasse di politica, però mi sarei aspettato anche ampie discussioni su argomenti che riguardano gli esteri, l'economia, la cronaca. Invece tutto è incentrato su Berlusconi e sul suo Governo, ogni articolo, ogni trafiletto presenta atti giudiziari, condanne, documenti contro i membri del Governo di maggioranza. Capisco che Berlusconi non ci piace, ma fare addirittura un giornale contro di lui mi sembra alquanto riduttivo. Forse mi sbaglierò, magari nei primi numeri hanno voluto utilizzare notizie e titoli ad effetto per attirare l'attenzione della gente affinché lo comprasse. Staremo a vedere nei prossimi numeri cosa succederà. Pare che il primo numero sia andato a ruba, una tiratura di oltre 130.000 copie esaurita già nella primissima mattinata di martedì tant'è vero che hanno deciso di raddoppiarne la tiratura per i giorni successivi.

Chi non riesce a trovarlo nella propria città o se vuole giusto per curiosità leggerlo per avere un'idea del tipo di giornale che è stato realizzato, può scaricarsi il primo numero cliccando su questo link.
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Un piccolo gioiellino

Ieri arrivato a casa mia madre mi dice che il corriere ha consegnato un pacchettino molto leggero proveniente dall’Irlanda. Già mi immagino cosa sarà.

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Apro l’imballaggio e… tadadà

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Ed ecco il nuovo iPod nano 5th Generation della Apple, 8Gb di memoria per musica, video, foto, giochi e tante altre cose ancora. Ma se ho già un iPhone che me ne faccio di un iPod? Beh in effetti è stata la domanda che anch’io mi sono posto quando stavo per acquistarlo. Le ragioni sono differenti: usando l’iPod per ascoltare la musica non sfrutto la batteria dell’iPhone, portarlo in palestra con il rischio che ti possa cadere ti crea meno problemi se invece dell’iPhone ti cade l’iPod (non oso nemmeno immaginarlo), ma la cosa che ha fatto scattare in me la molla all’acquisto è stata la presenza per la prima volta in un prodotto Apple della radio. Praticamente io la mattina vado a lavoro a piedi, mi faccio circa 2 km, vado al mio bar preferito dove mi fanno un buonissimo cappuccino, passo attraverso una stradina con un mercatino rionale ed avevo sempre desiderato poter avere un iPod con radio per ascoltare durante questa mia passeggiata mattutina le ultime notizie radio, essere aggiornato sulle ultime uscite musicali e poi switchare sulla mia musica preferita. Ora lo posso fare.

Ordinando l’iPod online sull’AppleStore ho avuto la possibilità di far incidere una scritta a laser tutto compreso nel prezzo. Ecco cosa ci ho fatto incidere

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Niente romanticismi, niente smancierie, una frase proiettata nel futuro all’atto della vendita dove potrò tirar sù il prezzo perché il mio iPod è un’edizione limitata :))

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venerdì 25 settembre 2009

Paris, J’adore (jour 1)

1° Giorno Venerdì – Place de La Concorde, Champs-Elysees, Arc de Triomphe, Museo Quai Brainly, Tour Eiffel.


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Sembrano tutti situati vicini, solo sulla cartina però, porca miseria per spostarsi da un luogo all’altro c’è da camminare un bel pò. Da place de la Concorde, nota per l’obelisco presente al centro della piazza (e per il film “Il codice da Vinci”) ci siamo spostati verso l’arc de Triomphe che sta alla fine (o all’inizio)degli Champs Elysees.

In lontananza si vedeva chiaramente la tour Eiffel. L’impatto con la città è stato per entrambi molto deludente, in tutto ciò che avevamo visto non c’era niente di romantico e perfino la torre se18092009020mbrava un traliccio dell’alta tensione. Decidiamo di salire sull’arco voluto da Napoleone e ben presto ci attende una piacevole sorpresa che ci accompagnerà un pò per tutto il viaggio. I cittadini tra i 18 e 25 anni residenti nell’unione europea entrano gratis su presentazione di un documento d’identità! E così felici ritiriamo il biglietto gratuito e saliamo i 284 scalini che ci portano in cima. A metà strada volevo morire. Non sentivo più le gambe.18092009021 Sicuramente un ottimo modo di smaltire il panino del Mc Donalds. La vista per fortuna ci ripaga di tutti gli sforzi. Parigi dall’alto è tutta un’altra cosa, si potevano distinguere perfettamente molti degli edifici più importanti. E così, felici e soddisfatti scendiamo altri 284 gradini e ci rechiamo verso la Tour Eiffel. Notiamo un museo proprio di passaggio e appurato che anche lì non paghiamo decidiamo di entare. E’ il Quai Brainly che ospita maschere, oggetti e costumi provenienti da tutti i continenti e al secondo piano un’intera mostra dedicata a Tarzan, ai libri più antichi nei quali viene raccontata la sua storia, ai fumetti, ai film, dai primi in bianco e nero fino ai cartoni della Disney. Un ottimo diversivo in attesa del buio per poter vedere la Tour Eiffel illuminata. Decidiamo di fermarci a mangiare proprio nel parco sotto la torre e quando finalmente accendono le luci, quell’ammasso di ferraglia diventa improvvisamente l’emblema del romanticismo.
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E’ incredibile come basti “così poco” per trasformarla completamente. Facciamo il biglietto (stavolta lo sconto non vale) e saliamo con gli ascensori fino in cima. Ormai è notte, Parigi illuminata è stupenda. Si vede perfettamente l’arco di trionfo, che da li sopra sembra piccolissimo, gli Champs-Elysees, la Senna con i suoi ponti tutti illuminati. Restiamo lì in silenzio, stupiti a fissare il pan18092009033orama. Un “Ti Amo” quasi sussurrato e un bacio a 320 metri d’altezza, quasi come le mie palpitazioni in quel momento, mentre sotto di noi scorre frenetica la vita notturna Parigina e tutto intorno nessuno si accorge di niente, com’è giusto che sia.
Alle 23:30 siamo già in hotel. Pagherei qualsiasi cifra per addormentarmi ogni notte come in quei cinque giorni. Per sentirlo vicino quando magari mi sveglio, per sorridere quando lo sento russare, per accarezzargli il viso pensando a quanto sia tenero e perché no, per fare tutto ciò che un matrimoniale e quattro mura ispirano.

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Appuntamento a domani per il secondo giorno.

Gigi

Fiaccolata imperiale



"Se non sopporti chi è diverso da te... clònati" questo era lo slogan che riecheggiava ieri sera nella via dei Fori Imperiali: una via piena di fiaccole, di tricoli e bandiere della pace che inneggiavano al rispetto degli altri che sono diversi per colore della pelle, per credi religiosi, per appartenenza a ceti sociali differenti o perché amano persone del proprio stesso sesso. Una fiaccolata di oltre 30.000 persone con in testa il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Zingaretti e Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio. Una fiaccolata composta e tranquilla culminata nella piazza del Colosseo, simbolo per eccellenza delle persecuzioni. Qui è stato allestito un piccolo palco dove si sono esibiti Nicola Piovani suonando il tema musicale del "Marchese del Grillo" e poi a ruota un bravissimo Gigi Proietti che ha letto Voltaire ed un eccezionale Giorgio Albertazzi.

Alla manifestazione erano presenti anche Walter Veltroni e Franceschini, quest'ultimo ha dichiarato che è pronto fin da domani ad approvare in Parlamento una legge contro l'omofobia. Mi chiedo se fino ad ora questi del PD si siano mai accorti che c'era questo problema oppure se erano convinti, come la Carfagna, che fosse solo una fisima della comunità omosessuale.

Vorrei fare solo una piccola critica, mentre il sindaco Alemanno prendeva la parola sul palco alcuni gruppetti gli hanno urlato fascista. Io capisco la rabbia per le dichiarazioni di Alemanno contrario al riconoscimento dei diritti alle coppie di fatto dello stesso sesso, però non è ammissibile offendere le persone per partito preso. Sappiamo tutti che Alemanno è di destra, conosciamo i suoi trascorsi e le sue idee politiche, ma non per questo è giusto offenderlo. A dire il vero non si sta comportando malissimo nei confronti degli omosessuali, sta combattendo affinché Roma cessi ogni forma di violenza contro di loro seppure continui a mentenere le sue idee politiche. Ma nemmeno il PD era ed è molto propenso a riconoscere diritti ai gay, quindi è bene che Alemanno venga contestato in base a ciò che sta facendo e non andando a ripescare sempre nella sua vita passata. Uno può anche aver sbagliato, ma non per questo debba essere marchiato a vita. Naturalmente con ciò non approvo nè le idee politiche di Alemanno nè quelle della destra.

Ieri Roma si è ritrovata unita contro ogni forma di intolleranza scegliendo con la luce delle fiaccole di accendere la speranza di una città meno violenta.

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giovedì 24 settembre 2009

Paris, J’adore…


Son tornato da due giorni da Parigi. Stavolta vi ho risparmiato il solito pippone “CheAnsiaSperoDiPrenderTutto”. Anche se in effetti stavolta un senso ce l’avrebbe avuto. Non avevo assolutamente idea delle condizioni meteo parigine, c’era chi sosteneva la manica corta e chi addirittura il cappotto. Io ho seguito (per una volta) i consigli di Andrea e ho portato ben tre felpe. Ho comprato una valigia nuova, delle dimensioni pseudo regolamentari della ryanair, tanto in media una volta al mese sono in partenza e l’ho riempita fino all’esplosione. Per la prima volta ho detto ai miei dove andavo anche se ho mentito su qualche piccolo particolare, come ad esempio il “con chi”.

Ora mi è impossibile non pensare a tutta questa fantastica vacanza. A quando il diciassette sera sceglievo i vestiti da portare e girovagavo per la casa nell’attesa che il tempo passasse. Avevo talmente tanta paura di perdere l’aereo che son riuscito ad uscire di casa tre ore prima. Ricordo perfettamente il rito dell’apertura delle porte dopo l’atterraggio. E’ uno dei momenti che più mi emoziona. Un mucchio di gente che aspetta i propri cari, li cerca, li chiama, li saluta, li bacia. Io incrocio il suo sguardo immediatamente e lo raggiungo. Ogni volta vorrei saltargli addosso, baciarlo, ma a malincuore, visto il paese in cui viviamo ci limitiamo ad un bacio sulla guancia e un abbraccio fortissimo, in attesa del momento in cui ci si allontana dall’aeroporto con la macchina.



Seconda volta che salgo al nord, seconda volta che per darci un bacio come si deve ci fermiamo di fronte a un cimitero. Andrea ha il gusto dell’orrido a volte. Mi ha portato un regalo, anzi due. Una maglia dell’Hard Rock Café di Barcellona, dove è stato in vacanza quest’estate e un bracciale uguale al suo, per avere costantemente addosso un suo ricordo. Inutile dire quanto sia stato felice in quei momenti. Non ci vedevamo da quasi due mesi. La notte era lunga, la notte era nostra. Sono atterrato alle 23:30 e alle 6 ci aspettava l’aereo per Beauvais-Paris. Abbiamo trascorso tutto il tempo in macchina, vicini, a parlare, a coccolarci, a ridere e scherzare. E’ stato come se ci conoscessimo da una vita.



L’aeroporto di Beauvais dista più o meno un’ora da Parigi, due quando c’è traffico. Una volta arrivati nella city abbiamo raggiunto immediatamente l’hotel, situato nel 18° arrondissement, lo stesso per intenderci del mercato delle pulci, del Sacre Coeur e del Moulin Rouge. Fuori dalla metro, nella nostra fermata ci accoglie un mondo particolare. Non sembra di certo un quartiere IN, ma la fermata è attaccata all’hotel, c’è un bel Mc Donalds sotto e un supermercato di fronte. Facciamo il check in ed entriamo in stanza. Credo che la macchina di Andrea fosse più spaziosa e più pulita (il che è grave per chi non vi è mai salito) , ma c’è un bel matrimoniale, un piccolo bagno e siamo contenti così. Coccole di rito, due orette di riposo e si parte alla scoperta di Parigi.

A partire da oggi, ogni giorno pubblicherò il resoconto del viaggio con alcune delle foto scattate personalmente da noi…



Appuntamento a domani con il primo giorno, non mancate!



Fiorella Pierobon, Patrizia Rossetti ed Emanuela Folliero mi fanno un baffo.


Gigi

Quando il virtuale diventa realtà


Giustamente, e io aggiungerei anche a ragion veduta, il virtuale viene criminalizzato perché porta all'isolamento di se stessi. Si abbandona la vita sociale per rintanarsi nelle quattro mura della propria stanza dietro a un PC finendo per perdere la cognizione della realtà che ci circonda. Sarebbe però piu' giusto dire che non è dannoso il virtuale in se per sè piuttosto l'uso eccessivo e deviato che se ne fà.

Contrariamente a quanto molti pensano, per me il virtuale è stato uno strumento che mi ha aiutato a riprendere un certo tenore di vita sociale. State tranquilli, non vi tedierò di come abbia fatto terra bruciata intorno a me tagliando tutti quei rapporti di amiciza che si sono poi rivelati tali non essere. Però proprio attraverso il virtuale, i blogs piu' che le chat (diventate ormai solo ricettacolo di sessuomani) ho potuto conoscere tante belle persone che poi ho incontrato anche dal vivo quindi un virtuale che si è ben presto trasformato in realtà.

Da poco ho iniziato anche a "twittare", cioè ad usare Twitter, un social network tipo Facebook dove però il tutto è ristretto a messaggi di max 140 caratteri. Ho fatto subito nuove conoscenze. Proprio l'altra sera ho vinto un invito all'anteprima dell'ultimo film di Quentin Tarantino "Bastardi senza gloria" messo in palio da Screenweek attraverso Twitter. Sono andato a ritirare l'invito e ho conosciuto uno dei ragazzi che si occupano di questo interessante sito sul cinema. Ciò mi ha confermato ancora una volta come il virtuale e i social networks non sono da evitare come la peste del nuovo secolo, piuttosto ci sarebbe bisogno di un pò piu' di intelligenza da parte di tutti noi per un loro sobrio utilizzo affinché possano essere uno strumento per ampliare la propria cerchia di amici piuttosto che sostituirli con nicknames di persone mai conosciute se non attraverso uno sterile terminale di PC.

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mercoledì 23 settembre 2009

Microsoft stupisce

Prima con Windows 7 ed ora con questo gioiellino


...lo voglioooo!

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sabato 19 settembre 2009

Nokia N900: videoprova

Ecco per gli amanti Nokia una videoprova del prossimo telefonino della nota casa finlandese.


A me non convince, come estetica lo vedo ancora "ciccione" sicuramente per colpa della tastiera fisica che io farei volentieri a meno. Il fatto poi che monti uno schermo touch resistivo me lo fa escludere a priori. Una volta provato un touch capacitivo non si riesce più a tornare indietro.

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AGGIORNAMENTO
Visto che Davide mi ha chiesto la differenza tra schermi resistivi e capacitivi e considerato che può essere una curiosità che può interessare anche ad altri, riporto di seguito uno stralcio di articolo apparso sul sito infomaniaci dove spiega abbastanza bene la differenza tra i due tipi di schermi:

Schermi Resistivi
Costituiti da due strati di materiale plastico, separati da uno spazio. Ognuno di questi strati sovrapposti ha la superficie interna ricoperta di materiale conduttore. Quando si crea un contatto tra i due strati si ha conduzione di elettricità. Il sistema traccia le coordinate di contatto e le traduce di conseguenza. Questa tecnologia è la più economica e di conseguenza la più utilizzata, nonché la meno prestante. Infatti lo schermo non è completamente traslucido e ne risentono la luminosità e la qualità. Infine, per dare la botta finale, è anche la meno longeva, col passare del tempo gli schermi resistivi sono più soggetti ad una perdita di reattività rispetto a quelli capacitivi. La pressione di cui abbiamo bisogno per effettuare il contatto con lo schermo può essere effettuata con le dita (anche con i guanti), unghie, pennini, etc. Preciso almeno quanto sono i pixel della risoluzione, come si può vedere quando si disegna con un pennino. utile per il riconoscimento della scrittura manuale e le interfacce con elementi di controllo piccoli.

Schermi Capacitivi
Composti da un pannello di vetro ricoperto da un sottile strato di ossido metallico sulla parte esterna. Ai quattro angoli del pannello viene applicata una tensione che crea un campo elettrico uniforme su tutta la superficie dello schermo per via dell'ossido di metallo. Quando il dito tocca lo schermo, il campo elettrico subisce una variazione e le coordinate su schermo vengono rilevate misurando la caduta di tensione nel punto toccato. Dunque da come si evince, la credenza della conduzione di calore. Relativamente più resistenti, anche se più soggetti a graffi e abrasioni che possono renderli meno sensibili, la qualità delle immagini è relativamente superiore per nitidezza e luminosità, grazie ad una maggiore trasparenza. Anche il minimo contatto delle vostre dita ricche di elettroni con il display è sufficiente per attivare la capacità di rilevamento. non funziona con oggetti inanimati, unghie o guanti. Il riconoscimento della scrittura manuale è quindi problematica. E' multitouch.

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martedì 15 settembre 2009

Attento Bertolaso che ti cresce il naso

Camminando con lo zoppo si finisce per zoppicare. Anche il bravo Guido Bertolaso inizia a pronunciare frasi ad effetto come ormai ci ha abituati il nostro Premier. "Non credo che ci siano paragoni al mondo", così Bertolaso al Tg1 riferendosi alla consegna delle case ai terremotati abruzzesi. Caro Bertolaso mi sà che credi proprio male. Oggi su Repubblica c'è un articolo che smentisce paro paro le parole di questo ennesimo pinocchio berlusconiano.

Il 15 settembre 2009 verranno consegnate 47 casette in legno per ricoverare 200 persone dopo 162 giorni dal sisma.

Il 25 aprile 1981 vengono consegnate 150 casette in legno per ricoverare 450 persone dopo 122 giorni dal sisma (terremoto dell'Irpinia). Come dice il giornalista, trent'anni fa non esisteva la protezione civile, non esistevano strade decenti nell'Irpinia e i ponti erano crollati. Nonostante la disorganizzazione dell'epoca, piu' di 300 comuni ebbero i loro prefabbricati in tempi tali che Bertolaso li avrebbe definiti supercosmici. C'è da dire che la camorra con l'aiuto di alcuni politici conniventi si è poi impadronita della ricostruzione facendo affari d'oro sulle spalle della popolazione che dopo decenni ancora viveva nei prefabbricati, ma questa è un'altra storia.

Facciamo dunque attenzione a credere ai facili spot politci di Berlusconi & Co. quando invece la realtà è ben altra. E di ciò ne è consapevole anche lo stesso Berlusconi quando con un dictat bulgaro ha voluto che solo Vespa stasera lo intervistasse per commentare la consegna delle case, magari proprio perché timoroso di essere sbeffeggiato dalla cruda realtà dei fatti che probabilmente altri giornalisti avrebbeo messo in evidenza osando eventualmente pure criticarlo.

Le mie domande sono sempre le stesse: ma la gente è consapevole di tutto ciò? Gli italiani credono veramente a Berlusconi? O sono forse io troppo antiberlusconiano? Sinceramente anche fosse stato al Governo un D'Alema, un Prodi, un Veltroni e si fosse comportato così lo avrei criticato ugualmente aspramente perché qui non è in discussione la critica o meno a un Governo, ma è in discussione la libertà di critica.

La libertà di stampa stasera sarà a lutto, tutti zitti: parla Berlusconi!

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lunedì 14 settembre 2009

Un po' di musica

Passeggiata per le vie romane, pensieroso, tanti flash che ti passano davanti agli occhi senza avere il tempo di riprenderti dal bagliore del primo flash che subito ne passa un altro. Giornata uggiosa che immancabilmente mi porta a riflettere su quello che sto combinando con la mia vita ed il bilancio sul lato affettivo non è affatto positivo. All'improvviso pioggia e tuoni allagano come al solito le strade, mi vengono in mente momenti della mia infanzia quando da piccolo timoroso di lampi e tuoni ci riunivamo tutti insieme in cucina in attesa che il temporale passasse. Quanto darei per rivivere un solo giorno della mia infanzia.

Scusate della piccola digressione. Il temporale ha fatto sì che mi riparassi nella Galleria "Alberto Sordi" dove c'è la Feltrinelli. Passeggiare per una libreria per me è un dolce passatempo, ci rimarrei per ore. Ad un certo punto mi attira la copertina di un CD musicale: due statue di bambini uno che piange, l'altro che sorride. Il cantante è Peppe Barra, ai molti forse questo nome non dice nulla, ma per chi è napoletano o campano è un punto di riferimento della musica e del canto popolare partenopeo. Da più di 40 anni è la faccia, la voce, la follia e il dolore di Napoli.

N'Attimo il suo ultimo lavoro, un CD autobiografico, uno sguardo alla memoria per raccontare il suo dolore, i suoi sogni, il suo amore. Tante belle canzoni, ma una in particolare mi ha colpito per la sua musicalità e per le sue parole: una delicatissima e nostalgica dichiarazione d'amore. Chissà se potrò mai fare anch'io una dichiarazione del genere. Ho così deciso di regalarmi questo CD.


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domenica 13 settembre 2009

Sta arrivando


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Datemi un Apple Store

L'Apple Store è una sorta di mecca per i maniaci applettari, i loro occhi si illuminano appena varcano l'ingresso e li vedi vagare entusiasti quasi come un bambino nella fabbrica dei balocchi. Anche se a casa hanno un iMac o un Macbook, loro devono andare lì e smanettarci sopra, mostrare all'amico windowniano quanto è potente e bello il sistema Mac OS X, tutti poi pronunciano quella X come "ics" invece dovrebbe essere pronunciato come 10 o decimo (in numeri romani) perché appunto è la decima versione di questo sistema come ad esempio Windows 7.

Questa mecca fino a pochi giorni fa era presente solo a Roma, ma dal 5 settembre anche Milano ha il suo luogo di culto per tutti i maniaci della Apple. Questo video la dice lunga di quanto la gente impazzisce per un oggetto, disposta a farsi lunghe file per assistere semplicemente all'apertura di un negozio senza che ci fossero promozioni, vendite sottocosto o chissà cos'altro.


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martedì 8 settembre 2009

Tris

Dopo la grande cultura di questi giorni, riportiamo il blog al livello terra terra, quello dove sguazza per bene il sottoscritto e parliamo di tette. Si, un pò tardi rispetto a quando la casa del grande fratello si svegliò con la cristina del basso, la tettona che occupò decine di copertine, però diciamo che son sempre di attualità. (Ahhh cosa non si fa per ampliare il proprio bacino di utenza).

Guardate sto video va, magari quell'etero che passa per di qua sarà pure felice.



Secondo voi son vere?

Gigi

lunedì 7 settembre 2009

Report a rischio

La stampa e la televisione è talmente libera, come afferma a gran voce il nostro Premier Silvio Berlusconi, che Report rischia di chiudere.

Sì lo sò, con questo sono tre post di seguito che scrivo di politica, sto monopolizzando il blog con queste notizie, però è un modo per sfogarmi e far conoscere la mia rabbia per queste cose inaccettabili che finiscono per passare in secondo piano senza che le persone ne vangano a conoscenza. Dal sito de l'Espresso (giustamente un giornale comunista come lo definirebbe sor Silvio) c'è un articolo che invito caldamente a leggere e a pubblicizzare. Leggetelo con critica, oggettività, facendo le opportune osservazioni, ma leggetelo perché si sta raggiungendo il colmo dei colmi. Secondo me stiamo sottovalutando questa restrizione continua e metodica della libertà d'espressione e non sò dove ci porterà.

Al programma della Gabanelli "Report" viene tolta la tutela legale da parte della RAI, questo vuol dire che i giornalisti che fanno inchieste e mandano in onda cose scomode devono pagarsi gli avvocati e le spese giudiziarie con i propri soldi se per caso vengono denunciati o querelati. In parte sarei pure d'accordo se quei giornalisti facessero un'informazione menzognera, ma credo che ogni volta che Report abbia filmato e trasmesso qualcosa si è sempre poi rivelata pura verità a tal punto che la politica subito è corsa ai ripari.

Bisogna reagire in qualche modo, percepisco un'assenza dei partiti politici in queste battaglie fondamentali, tutto sembra demandato al popolo e all'iniziativa popolare. Spero solo che sia una mia percezione sbagliata e che qualcosa inizi a muoversi perché ormai ne abbiamo fin sopra i capelli.

MirkoS

Incontenibile


Non contento di quanto affermato nei giorni scorsi sulla libertà di stampa, ieri su Mediaset Berlusconi aggiunge "Che sia in pericolo la libertà di stampa è una barzelletta raccontata dalla minoranza comunista e cattocomunista e dai suoi gironali, che sono il 90% della stampa".

Quest'uomo sta delirando, sta veramente male se crede a quello che dice. Oppure crede che gli italiani ormai abbocchino a qualsiasi sciocchezza lui proferisca? Un uomo, il padrone delle reti Mediaset, di un settimanale quale Panorama, di due giornali, detentore del dominio sulle rete RAI e non sò piu' su quante altre cose, che afferma che il 90% della stampa è in mano ai comunisti è veramente da rinchiudere perché non è consapevole delle sue affermazioni né tantomeno dovrebbe guidare il governo di un paese.

Forse gli italiani veramente non sono così stupidi come li descrivevo nel post precedente, probabilmente si sentono solo impotenti di fronte all'assenza di alternative. Allora la colpa la riverso tutto su quella sinistra litigiosa incapace di contrastare politicamente quest'uomo che continua a prendere in giro gli italiani.

MirkoS

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