domenica 28 febbraio 2010

Un nuovo fenomeno del web?

Forse. Mattia Fauci, 19 anni toscano, da quasi un mese spopola su Youtube e su Facebook con le sue imitazioni di alcuni noti personaggi sotto lo pseudonimo di mattiaimitatore. E’ indubbio che quella che riscuote maggior successo, complice l’attualità, sia quella di Maicol Berti del Grande Fratello 10, alla quale ho dedicato un post giusto ieri. Personalmente la adoro, seguita per ovvi motivi da quelle del Carta e di Luca Giurato. La sua fan page su Facebook conta più di 8.000 iscritti, che continuano ad aumentare giorno dopo giorno in tempi record.
mattia fauci


Umile e disponibile, nonostante gli innumerevoli complimenti che piovono da diversi fronti, Mattia insegue il suo sogno di diventare famoso con la testa ben attaccata alle spalle e coltivando giorno per giorno il rapporto con i suoi fan, cercando di accontentare nei limiti del possibile tutte le richieste, interagendo con loro e sfornando a ruota parodie una più divertente dell’altra.
Ha accettato immediatamente alla richiesta di rispondere ad alcune domande poste dal sottoscritto, domande semplici e poco impegnative, sia per non approfittare dell’estrema disponibilità concessa da Mattia, sia perché il lavoro dell’intervistatore serio e professionale lo lascio a Bonolis e Costanzo.

Nome?
Mattia Fauci



Soprannome?
MMM....Iffauci! xD

Età?


19

Fidanzato?
Felicemente Single

Professione?
Cameriere!

Sotto la doccia?
Canto Canto e Canto

Ultimo libro letto?
Niente di vero tranne gli occhi G.Faletti

Il tuo sogno più grande?
Arrivare al pari del mio idolo Fiorello!

La parolaccia che dici più spesso?
Cazzo!

Tornando un attimino seri. Quando ti sei accorto del tuo potenziale e qual è stata la tua prima imitazione in assoluto?
Gia' da piccolissimo...La mia prima imitazione in assoluto credo sia stata quella di topolino!

Ti è mai capitato di imitare qualcuno avendocelo di fronte? Magari un professore, un tuo amico?


Certo qua a firenze e' pieno di personaggi non famosi!
Quelle persone comuni che hanno particolare tratti nella voce, facili e non, da imitare al volo!


Attualmente stai studiando per perfezionare il tuo talento?
No no...ci vogliono troppi soldi e tempo!

Grazie ancora a Mattia per averci dato l’opportunità di conoscerlo un pochino meglio. Che dire…ovviamente non possiamo non fargli un grandissimo in bocca al lupo e perché no, augurargli e augurarci di vederlo presto in televisione.

Gigi

sabato 27 febbraio 2010

Grande Ritorno

Sicuramente la sua imitazione più riuscita. Torna il piccolo talento in erba presentato qualche settimana fa con la parodia di Maicol del GF e Fndano Fenno.



un piccolo genio.

Gigi

Cercherò di sapere qualcosa in più sul ragazzetto prossimamente. E' pure un bel fieu come dicono su al nord.

UPDATE: Mattia ha risposto ad alcune domande poste dal sottoscritto. Domani ve le pubblico.

giovedì 25 febbraio 2010

Mercatino

Il venerdi' per il mondo islamico e' come la domenica per noi occidentali, tutti fan festa, si riposano, ma allo stesso tempo ci sono anche tanti mercatini caratteristici dove vengono venduti tappeti, pietre preziose, oggetti artigianali.

Mentre si passeggia tra le bancarelle di questo mercatino dove sembra di essere tornati indietro nel tempo di secoli, ci si imbatte in prodotti ipertecnologici che sono delle accurate imitazioni di marchi ben noti, si va dagli orologi agli occhiali, agli zaini, al mio amato iPhone, che pero' una cosa in piu' al mio ce l'ha: la possibilita' di usare contemporaneamente due SIM ed un costo proibitissimo... circa 35 euro o poco piu', dipende se l'imitazione e' riuscita meglio o peggio. Ogni tanto ti esplode fra le mani, pero' questo succede pure con l'originale in compenso pero' non avrai buttato 700 euro :D :D

Per il resto qui va tutto bene, ieri sera mangiato un bel piatto di spaghetti all'astice cucinato da bravi colleghi italiani, un gelato al limone e un buon amaretto rigorosamente italiano, il tutto accompagnato da un Vermentino per finire poi con un brindisi di Ferrari.










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domenica 21 febbraio 2010

Il viaggio della speranza

Pensavate di esservi liberato di me, ma le vostre speranze sono state vane perché nonostante sia a più di 5.000km dall'Italia sono riuscito a scrivere questo post. Mi trovo in un paese arabo dove attentati, autobombe e pazzi suicidi sono all'ordine del giorno. Un viaggio iniziato con la cancellazione del volo. Sarei dovuto partire il 30 gennaio, ma per motivi tecnici il volo è stato annullato. Avevo già fatto il check-in quindi riprendi tutti i bagagli, ricarica nuovamente i bagagli sull'auto di alcuni colleghi che mi avevano accompagnato all'aeroporto per poi ritornare dopo due giorni per partire.

Un cielo sereno, limpido, che mi ha permesso di godere di una vista mozzafiato dell'Italia dall'alto.


Ma ciò che mi ha fatto rimanere senza parole è stato vedere dall'alto chilometri e chilometri di deserto, terreno arido, sabbioso apparentemente privo di qualsiasi forma vivente.


Un volo molto tranquillo, un pranzo offerto dalla compagnia aerea veramente buono.


Insalata di pasta fredda fatta di farfalle, pomodorini, ruchetta e formaggio. Una spinacina come secondo, una banana e una crostatina con marmellata di ciliegie. A parte il momento del pranzo, sono stato praticamente incollato al finestrino dell'aereo per vedere il paesaggio rimanendo affascinato dallo spettacolo naturistico che si presentava ai miei occhi. Solo quando abbiamo sorvolato il mare sono riuscito a dormire un pochino.

Dopo quasi cinque ore di volo siamo atterrati ad Abu Dabi. Prima il buio assoluto, poi quando ci siamo avvicinati con l'aereo agli Emirati Arabi sembrava di stare in un parco giochi: luci a quantità industriale, gru altissime, palazzi, costruzioni di una bellezza spettacolare, praticamente il denaro fatto paese. Lusso ovunque, peccato che non abbia delle foto perché in aeroporto era severamente vietato fotografare pena il sequestro della fotocamera. Ormai Abu Dabi è diventato uno scalo di importanza primaria per chi è diretto in un qualsiasi paese arabo. Anzi, se avrò l'occasione, visiterei volentieri Abu Dabi e Dubai.

Dopo una nottata passata in aeroporto in attesa del volo, mi imbarco per un volo di altre quattro ore, poi ancora una scalo e un volo di un'ora e mezza per arrivare finalmente a destinazione.

Non ho molto tempo a disposizione da dedicare al blog, purtroppo il lavoro e' tanto e quando si fa sera sono talmente stanco che preferisco farmi una doccia e' mettermi un po' sul letto. Un attimo pero' lo trovero' sicuramente da dedicare ai miei amici lettori ;)

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giovedì 18 febbraio 2010

Domandone del Giovedì sera

Invece che mettere il culo sulla sedia e finire di ripassare in vista dell’esame di domani, ho pensato bene di girovagare per la rete e di scovare questa fantastica foto. Anche lui protagonista della nostra infanzia, nel corso del tempo ha subito un notevole cambiamento. Riuscite da questa foto ad indovinare di chi si tratta?


vip 4
Il primo che indovina….mmmh…il primo che indovina vince il cumulo di capelli morti delle mie coinquiline che questo fine settimana estrarrò dallo scarico tappato della doccia. Se avete problemi di ricrescita è la vostra occasione, un nero brillante e un castano chiaro. Su su rispondete.

Gigi

mercoledì 17 febbraio 2010

Il decalogo del perfetto coinquilino

Secondo me la convivenza tra coinquilini può essere riassunta in pochi e semplici principi fondamentali.



1) Ci sarà sempre almeno una persona che ti starà sui coglioni. Siete in 5? Uno ti starà sul cazzo. Siete in 4? Idem. Siete amici che si apprestano a condividere un appartamento? Litigherete.



2) Il soggetto in questione sarà utilizzato come efficace metodo per socializzare con i restanti coinquilini. Mai come nella convivenza forzata con persone che non si conoscono, il pettegolezzo diventa il modo principale per attaccare bottone e cercare i primi momenti di cameratismo. Se fate parte della vecchia guardia sarà bene indottrinare i nuovi arrivati portandoli ignobilmente ad odiare la persona della quale avete bisogno di sparlare.

3) Ovviamente parlare e chiarire tutte le diatribe da persone mature e civili diventa una cosa impossibile. Pare che nessuno conosca l’arte della parola e che per l’occasione torni fantasticamente in voga la legge del taglione. Il coinquilino lascia peli e capelli nella vasca? Perfetto, il giorno seguente tu ci scuoi una pecora dentro. Fa casino con la tapparella? Tu spari Britney Spears a manetta alle 8 del mattino.



4) A questo punto si mette in moto una catena che verrà interrotta solo quando per qualsivoglia motivo qualcuno dovrà abbandonare la casa destabilizzando gli equilibri interni. Se va via il soggetto odiato e non viene rimpiazzato da un soggetto di eguale portata si inizia a litigare con gli ex amici. Se arriva un nuovo soggetto, oltre alla sfiga di essere il nuovo arrivato sarà anche il nuovo oggetto del bersagliamento.

5) Non fate mai l’errore di fare una spesa comune. E’ bene che ognuno abbia le sue cose. Questo se non volete ritrovarvi a discutere su chi ha mangiato l’ultima carota o su chi si è fatto le ultime pipette (al sugo s’intende).



6) Ricordate di staccare i letti dal muro, specie se confinano con la camera del vostro vicino. Molti si dimenticano che la testata del letto, a seguito di un movimento ondulatorio, cozza con la parete, lasciando al malcapitato ascoltatore ben poco all’immaginazione.

7) Gli amici dei vostri coinquilini sapranno sempre tutto ciò che succede nella vostra casa. Sembra che in questa circostanza sia valido anche per gli uomini lo stesso principio che le donne utilizzano quando parlano con le amiche dei propri rapporti sessuali. Solo che la gara non si basa su chi si è fatto il più dotato ma su chi racconta l’aneddoto più strano. Così senti di gente che urla e si schiaffeggia nel bel mezzo di un rapporto sessuale, gente che attacca caccole agli stipiti delle porte, gente che piange alla vista di un maialetto arrosto con le patate.

8) Le bollette. Attese come il medico sportivo a casa Pantani. Si estraggono con cura dalla busta, si aprono con addosso un misto tra curiosità e terrore come se la cifra al loro interno cambiasse in base all’apertura, si legge immediatamente l’importo. Cifra contenuta, si brinda felici. Cifra normale, passa tutto inosservato. Cifra esagerata, ci si accusa a vicenda su chi ha usato cosa, si tirano in ballo scaldabagno, phon, piastre, pc, lavatrici. Vince chi si ricorda più oggetti elettrici che gli avversari utilizzano, perciò è bene durante tutto il mese tenere a mente qualsiasi cosa i vostri coinquilini attacchino alla presa di corrente. E non finisce mica lì. Perché poi entra in ballo anche la spinosa questione del “chi va a pagarle” E via di giustificazioni che è un piacere. Nel caso non si riesca a trovare un accordo, basta avanzare la proposta di mandarci l’ultimo arrivato. Siamo in Democrazia, si decide a maggioranza, e nessuno avrà niente da obiettare.

9) La signora del piano di sopra è una gran scassacazzo. Di giorno o di notte sposterà sempre qualche mobile, urlerà al telefono, o semplicemente le cadranno di continuo biglie di vetro, si di quelle che usavamo tutti da bambini. Un primo utile consiglio è quello di percuotere il soffitto col manico di una scopa. Un secondo utile consiglio è quello di salire al piano di sopra, suonare il campanello e chiedere gentilmente di fare meno chiasso. Il terzo consiglio racchiude un pò i primi due. Salire al piano di sopra con la scopa in mano e percuotere la signora.


Non avete una signora al piano di sopra? Anche la madre di Linda Blair sentiva rumori nella mansarda della sua abitazione…

10) Per quanto vi impegnerete ci sarà SEMPRE e dico SEMPRE qualcosa che non andrà mai bene nella convivenza con estranei. Età diverse, interessi diversi, educazione diversa vi impediranno di andare d’accordo con tutti. In sei anni di esperienza personale e di racconti degli amici ho appurato che in ogni appartamento c’è una testa di cazzo. Non fate l’errore di prendervela per tutto e di avvelenarvi il fegato se qualcosa nella convivenza va storta. E’ Normale…



Certo, magari ogni tanto una piccola vendetta…

Gigi

domenica 7 febbraio 2010

Talento in erba…



Gigi

venerdì 5 febbraio 2010

Domandone del Venerdì sera

Se io postassi la foto attuale di una delle figure cult della mia infanzia, riuscireste a capire di chi si tratta? A voi boys. Il primo che indovina vince…boh che vince? Vince il bambino del piano di sopra che straccerà anche i vostri coglioni con un’imperfetta esecuzione di Jingle Bells al flauto dalle 7.30 del mattino in poi.



foto VIP
E non cercate Danielle Levitt che non c’entra nulla!



UPDATE



Ho trovato un'altra foto molto più attendibile. Non riesco a capire nemmeno se sia la stessa persona, ma suppongo di si...nel caso, della tizia di sopra, guardate soprattutto il vestito...



Intanto ecco la nuova foto:



Eh si l'han sgamata :) Complimenti a Myazawa QUI la soluzione.



Gigi

mercoledì 3 febbraio 2010

Scelte Sbagliate…

Quando al terzo fuoricorso, a due esami dalla fine, non hai nessuna motivazione strettamente personale per finire, ma l’unico tuo pensiero è qualcosa come “mi son rotto di questa facoltà del cazzo, manderei tutto affanculo”, allora capisci che c’è qualcosa che non va.



Capisci che probabilmente hai sbagliato corso di studi. Che probabilmente ti laureerai in qualcosa del quale non potrà fregartene di meno. Capisci che hai buttato sei anni, che hai fatto spendere soldi inutilmente, e che a 24 anni forse è il caso di far qualcosa e di non passare tutto il giorno in rincoglionimento perpetuo tra TV e PC. Lo capisci poi, da come i tuoi amici parlano dei propri corsi di studi, da come riesci a percepire il loro interesse quando raccontano, da come non si stancano mai di ripetere che son felici dell’esame che stanno preparando, mentre tu vorresti solo non pensare al fatto che i tuoi libri giacciono sulla scrivania, chiusi da tempo immemore.


Allora vorresti darti una mossa per finire comunque, perché ti sembra un errore ancora più stupido fermarsi a un passo dal traguardo. Ma c’è sempre quel qualcosa che ti blocca, quel vorrei ma non posso, quei pensieri maledetti che ti portano via anche quel briciolo di concentrazione rimasta.

Ultimamente le ho provate tutte. Studiare per scommessa, studiare per i miei, studiare per andare a lavorare il prima possibile, studiare per poter andare a vivere con Andrea. Mai una volta che abbia pensato di farlo per me. Non provo nessun piacere nel conoscere la vita di letterati maschilisti e omofobi, nel conoscere due lingue che avrei potuto apprendere anche seguendo un corso on-line, nel conoscere la geografia politica della Gran Bretagna o le arie e i recitativi delle Nozze di Figaro. Sinceramente e senza utilizzare eufemismi inutili, me ne sbatto i coglioni.

Eppure, sei anni fa sapevo cosa volevo fare, ma lo sapevo anche prima. Sapevo che non tutti i bambini, piuttosto che giocare con le macchinine, leggevano e imparavano a memoria le schede di più di 300 animali. Sapevo che non tutti i bambini, piuttosto che giocare a calcio con i coetanei, passavano ore in campagna anche solo a guardare ogni tipo di bestia dotata di zampe/squame/ali/piume/pelo. Sapevo che se molti bambini desideravano intensamente una maglia o un autografo di Paolo Maldini, per me il massimo sarebbe stato avere quello di Giorgio Celli o Piero Angela. Sapevo che tutti conoscevano Roberto Baggio, ma pochi, forse nessuno, conosceva tale Fulco Pratesi. Sapevo che a 10 anni era quantomeno bizzarro ricordare che cetrioli, zucchine, pomodori e melanzane vanno piantati a maggio, mentre iris, tulipani, fresie e giacinti vanno interrati a novembre. Sapevo che guardare Sardella a Verdemattina con mamma non era un vanto (e forse non lo è nemmeno adesso).  
Lo sapevo anche quando ho iniziato a dare i primi esami nonostante a quel tempo la media andasse oltre il 27. Sentivo che non era quello che volevo, ma pur di non ammettere l’errore, per paura di perdere tempo ho perseverato. E la cosa che mi fa più incazzare è che ancora continuo a perdere tempo e lo so, ne sono tremendamente consapevole, e da perfetto pirla continuo a procrastinare e a sbagliare.

Tra poco più di due settimane l’ennesimo verdetto. Resteranno due o potrò finalmente parlare di “ultimo esame prima della laurea?”



Vi farò sapere

Gigi

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