venerdì 30 aprile 2010

Fossi stato suo padre…



1) L’avrei mandata da uno bravo. Un insegnante d’Inglese dico.

2) Prima di fare la figa le avrei fatto piegare i vestiti lanciati sulla sedia e dare una sistemata al letto. Così almeno non sarebbe sembrata
Jirobay alla ricerca delle sette sfere del drago.

3) Avrei precisato che l’enorme livido sulla gamba non era opera mia. Purtroppo.

4) Le avrei spaccato simpaticamente la cam in testa.

Gigi

Papa Ratzi

Ci ho perso le ore guardando i vari filmatini di The Club su All Music, ma giuro, questo li batte TUTTI!



Buongiorno Blog

Gigi

giovedì 29 aprile 2010

Roberto Bolle NUDO, il video

Torna Gigi in versione sciacallo, beccatevi il video del bel Roberto Bolle che si esibisce senza veli al Teatro San Carlo di Napoli. Le riprese e le fotografie sono state ovviamente vietate, con tanto di spietati vigilanti distribuiti per tutta la sala, ma qualcuno è riuscito nella miracolosa impresa di filmare l’avvenimento. Suppongo che presto il video verrà censurato, per cui guardatelo finché potete!



Beh, ragà…promosso a pieni voti che dite?



Gigi

sabato 24 aprile 2010

Passano All Over the guy e Quasi niente.


Ho guardato questo film qualche tempo fa e ricordo non mi fosse dispiaciuto. Ecco forse l’unica cosa che mi colpì negativamente furono i protagonisti, fisicamente parlando, credo si potesse trovare di meglio.

Eli e Tom, il primo appassionato di fantascienza, il secondo fumatore e bevitore incallito si conoscono a seguito di una cena organizzata dai rispettivi amici con il fine di far sbocciare l’amore tra loro. Tra i due almeno inizialmente vi è attrito, non si piacciono, si evitano e cercano di far tutto il possibile per non innamorarsi, cosa che ovviamente accade. A quel punto subentrano le difficoltà legate ai vizi di Tom, fumo e alcol e alla paura di vivere in maniera serena una storia d’amore.

Ma come di consueto, chiuso un sondaggione se ne apre subito un altro. A voi altri 10 titoli e stavolta facciamo scendere in campo l’artiglieria pesante:

Shelter – USA 2007
Trick - USA 2000
Il Voltapagine – Germania/Spagna 2001
Plata Quemada – Spagna Francia Argentina 2000
Luster – USA 2002
Non è peccato, La Quinçeanera – USA 2005
La mala educaciòn – Spagna 2004
Poco più di un anno fa – Italia 2003
Breaking the cycle – USA 2002
Mysterious skin – USA 2004

Il sondaggio è qui a lato come sempre. VOTATE :)

Gigi

venerdì 23 aprile 2010

In bagno all’aeroporto.

Linate, vado al bagno e trovo il muro letteralmente tappezzato da scritte simili:

190420101958



Sotto qualcuno ha aggiunto in un italiano stentato, a dire il vero, qualcosa come: “Noi veniamo su, ci scopiamo le vostre donne perché godono solo con noi” e altri luoghi comuni.
Dialogo sui massimi sistemi insomma.

Gigi

mercoledì 21 aprile 2010

Il viaggio della speranza

La situazione di disagio causata dalla nube vulcanica proveniente dall’Islanda si va piano piano affievolendo. Vuoi perché pare che il vulcano abbia smesso di eruttare con insistenza, vuoi perché la maggior parte delle persone ha finalmente fatto rientro a casa.


Come già accennato nel post precedente mi ci sono volute 31 ore per arrivare finalmente a Cagliari e il guaio è che come me c’era un treno strapieno di persone che ha avuto lo stesso problema. Molte erano le famiglie con bambini, molte erano anche le persone anziane. Non è stato per nulla piacevole e facile per me, immagino per loro.

Dunque in sintesi, spiego velocemente l’iter rocambolesco che mi ha riportato finalmente qui.
E’ il 18 Aprile quando controllando il sito della Ryanair scopriamo che il mio volo per il giorno successivo viene cancellato. Corriamo a Orio al Serio dove mi sostituiscono il biglietto con uno datato 20 Aprile. Torniamo in ostello e scopriamo che per il 19 al contrario della Ryanair, l’Alitalia viaggia. Prenotiamo per Cagliari il volo delle 13.20, non prima di aver chiamato il Call-center della compagnia di bandiera e aver ricevuto tutte le rassicurazioni del caso.
Sono le 7.30 del 19 mattina, ci mettiamo in marcia verso Linate e a causa di code abbastanza lunghe in Autostrada, arriviamo alle 9.00 in aeroporto. Trasformo la prenotazione on-line in un biglietto vero e proprio e aspetto. Tempo una mezz’ora e tutti i voli vengono cancellati. Si creano file assurde agli sportelli Alitalia per il cambio biglietti. Io fermo un’hostess che mi dice che lì non sono autorizzati a rimborsarmi ma solo a cambiarmi il volo e sinceramente non ho voglia di stare un altro giorno lì al nord sperando che l’indomani gli aerei partano. Si decide di tornare in nave.
Prendo il bus per la stazione centrale. Vi ho già detto del casino disumano che c’era, delle code che duravano ore, delle biglietterie automatiche prese d’assalto. Alle 13.10 ho il biglietto dell’Eurocity per Genova. Parto, incontro subito una coppia di Sardi che deve scendere a Livorno, loro preferiscono la tratta Livorno – Olbia. Gli altri vanno quasi tutti a Roma Termini. Una signora si fermerà un giorno lì a Roma da un’amica per poi ripartire il giorno dopo e tornare in Sicilia.
Alle 14.40 sono a Genova, mi reco al porto e trasformo la prenotazione on-line fatta da Andrea nel biglietto vero e proprio per la nave. Posso effettuare l’imbarco dalle 18.00 in poi.
Salgo finalmente sulla nave, all’ufficio informazioni c’è già la coda per ritirare il numero delle poltroncine per dormire. Altro giro, altra fila. Valigia al seguito mi reco verso il bar, è chiuso, le sedie sono abbastanza comode. resto lì per tutta la sera a guardare la tv. A mezzanotte provo a dormire, devastato dalla tosse e dal raffreddore.
Alle 6.30 della mattina una gentile voce ci avvisa che stiamo per arrivare in porto. Spero di poter prendere il treno delle 7.51.
Alle 7.30 capisco che non farò in tempo, siamo ancora sulla nave che attraccherà solo alle 7.45. Inutile dire quanto fosse carica di persone.
Alle 8.15 la navetta che ci ha portati in stazione dove ben presto si è creato il caos più totale. Causa frana sui binari la linea risulta interrotta, motivo per il quale il servizio verrà effettuato con alcuni autobus. Ovviamente non ci saremmo mai stati tutti, così con comunicazioni a singhiozzo ci avvisano che il pullman sarà valido solo per coloro che scenderanno a Sassari, per tutti gli altri verrà messo a disposizione un treno. Alle 9.30 ci accalchiamo davanti alle porte del treno e fortunatamente riesco a trovare un posto, gli altri stanno o in piedi o stravaccati per terra lungo i corridoi. Dopo CINQUE METRI il treno subisce un guasto (la porta di ingresso non si chiude pare) motivo per il quale perdiamo altri venti minuti. A Ozieri c’è un cambio, scendiamo dal treno e vediamo sul piazzale della stazione altre decine di persone che aspettano. Alle 10.50 con un pò di ritardo arriva il treno che ci porterà a Cagliari, delle stesse dimensioni del precedente, motivo per il quale assicurarsi un posto diventa vitale. Per fortuna riesco anche stavolta, nei corridoi del treno c’è il caos totale, la gente si siede dove può. Durante il viaggio accumuliamo un’ora di ritardo, arrivo distrutto a Cagliari alle 14.10. Aspetto l’autobus che mi porta a casa, alle 14.40, dopo ben 31 ore e 10 minuti posso finalmente girare la chiave nella toppa e fiondarmi in doccia…

L’unico lato positivo di queste situazioni è la complicità che si crea con le altre persone. E’ un venirsi incontro reciproco, passare il tempo a fare due chiacchiere, chiedere cortesemente di dare uno sguardo alle valigie quando ci si alza per andare in bagno, raccontarsi le proprie esperienze, ridere della situazione per cercare di renderla meno amara. Una ragazza gentilissima e previdente aveva dei panini che non ha esitato a distribuire a quelli che le erano seduti accanto e che avevano una fame bestia. Era di Torino, aveva affrontato tutto il viaggio per poter vedere il suo ragazzo di Cagliari. Mi si è stretto il cuore, era una situazione inversa alla mia, la capivo benissimo. Ma ce ne sono tante altre. L’odontoiatra che si sposta per questioni lavorative, le coppie che hanno fatto un semplice weekend romantico, la studentessa che rientra da un corso di formazione a Pavia, il gruppo di estetiste e parrucchiere che si sposta in massa per una fiera di prodotti appartenenti loro ambito lavorativo, il vecchietto in visita al figlio su a Milano…

Ora restano da risolvere le questioni prettamente economiche, come il rimborso di entrambi i voli, Ryanair e Alitalia e il tentativo di farmi rimborsare il biglietto della nave e del treno.

Vi farò sapere come andrà.

Gigi

martedì 20 aprile 2010

Appunti di viaggio…

h: 16.38, Genova 19/04/2010

Sono finalmente riuscito a fermarmi un attimo, catapultato da un luogo all’altro dalle 7.30 di questa mattina. Un risveglio triste e malinconico tra le braccia di Andrea, il tempo di qualche parola, qualche bacio, qualche carezza, il tempo di pensare che io non sto partendo, che lui è in bagno a prepararsi per andare a lavorare e che stasera lo rivedrò. Attimi in cui la mente vaga, in cui ti riempie di speranze che si infrangono quando con altrettanta rapidità lo sguardo cade sui nostri borsoni, preparati svogliatamente la sera prima, che giacciono ai piedi del letto.
Lacrime che solcano ora il suo viso poggiato sul mio petto, lacrime che io trattengo fino ad ora, mentre seduto su una panchina, solo con i miei pensieri, aspetto di imbarcarmi per Olbia.
Un bimbo mi guarda sorridendo. Non parla ma gesticola e tenta di farsi capire. Mi offre una patatina completamente sbavata che accetto volentieri scucendo una risata alla sua mamma. Siamo omonimi scopro poco dopo. Anche lui è in viaggio dalle sette del mattino dopo un doppio annullamento del volo per Catania. La nave è pronta, vado.

h: 22.32, In Nave 19/04/2010


Sono finalmente in viaggio verso casa. Il continuo ronzio dei motori è interrotto sporadicamente dalla voce della Ventura alla TV. Al capitano piace la Mona nazionale evidentemente. Fuori il buio totale. Nelle poltrone di fronte una giovane coppia dorme già, abbracciata. Li invidio, si. Se non altro hanno affrontato questa serie di disagi insieme. Mi manca veramente tanto. Più ci penso più vorrei fosse qui con me. Mi sento triste. No felice. Non riesco a capire.

Mi ha lasciato a Linate questa mattina alle 9, quando pareva che tutti i voli sarebbero partiti. Il tempo di ritirare il biglietto, comprare il giornale e vedere inesorabilmente i primi voli cancellati. Londra, Parigi, Francoforte. Ho pensato fosse normale, fino all’annuncio di chiusura di tutto lo spazio aereo. Entro nel panico, scrivo ad Andrea. Si preoccupa pure più di me, mi chiede di raggiungerlo a Novara (purtroppo lui lavora il lunedì) non può fare granché. Si ripresenta l’ipotesi nave, ormai pare l’unica degna di nota per aver la sicurezza di poter tornare a casa. Nel frattempo devo recarmi a Milano in Stazione Centrale. Mi perdo per 20 minuti a Linate, entro ed esco ogni volta dalle medesime porte finché non capisco che il bus si trova nella parte degli arrivi, al piano di sotto.
In stazione centrale trovo il delirio, code ovunque,sia nelle biglietterie automatiche che in quelle tradizionali, lunghe diversi metri. Sento ancora Andrea, mi vuole accompagnare ma non è il caso di creare ulteriori casini, andrò a Genova in treno.
Non mi pare di avere il tempo materiale per fare la fila, resto cinque minuti come intontito a fissare le persone, poi da perfetto terrone trovo un varco stupendo per l’inserimento e mi ci ficco. (Don’t try this at home). Do ancora un occhiata intorno con perfetta nonchalance, nessuno ha nulla da obiettare, bene. Dopo un’oretta riesco ad avere il mio biglietto, Andrea prenota la nave e salgo sull’Eurocity per Genova. Ci arrivo alle 14.40, mi dicono che il porto è a 10 minuti a piedi dalla stazione. Mi incammino, ovviamente sbaglio strada perché piuttosto che seguire le indicazioni faccio di testa mia, convinto di accorciare e finisco nel percorso riservato alle sole macchine. Tentano di tirarmi sotto ben due volte ma sopravvivo.
Tra una telefonata e l’altra mi avvio all’imbarco, ennesima coda per ritirare il numero della poltroncina e finalmente posso sistemarmi.

Domani arriverò ad Olbia alle 7 del mattino, un orario che pensavo esistesse solo nei giorni in cui mi sparo 4 Sex on the Beach e 4 birre di seguito.
Spero di riuscire a prendere il diretto per Cagliari delle 7.51 che non so ancora quanto ci metterà.
Cerco di dormire un po’, sperando al mio ritorno di aver voglia di copiare queste quattro righe sul pc.

Buonanotte

Gigi

lunedì 19 aprile 2010

A volte ritornano

Pensavate che vi foste liberati di me? Ebbene, mi spiace illudere le vostre aspettative, ma vi siete sbagliati :) Sono giornate frenetiche con duemila cose da fare, impegni che si susseguono senza darti un attimo di tregua, i capuffici che vogliono che le attivita' vengano svolte con rapidita' al punto che quando giunge la sera non si ha voglia di scrivere sul blog. Vorrei inserire tante foto, raccontarvi di quello che sto facendo, di quello che sto vedendo, ma non ho tempo. Nei prossimi post cerchero' di pubblicare qualche foto.

A parte cio', tutto bene anche se la settimana scorsa sono stato colpito da un'emicrania micidiale tanto che mi hanno portato in sala medica. E li' ho ascoltato di storie di interventi medici su persone colpite da attacchi dinamitardi da far rabbrividire. Una ragazza, colpita da uno scoppio di una mina, aveva tutta una gamba squarciata, gridava non solo per il dolore, ma anche perche' non voleva che dei medici la toccassero o la spogliassero per medicarla. Sono storie tristi che fanno veramente pensare.

Nel frattempo, durante questa mia assenza dall'Italia, sono successe un po' di cose: la Sinistra che continua a perdere, mentre Berlusconi si pavoneggia giorno dopo giorno; e' uscito il nuovo gioiellino della Apple, l'iPad sul quale nutro molti dubbi tant'e' che non penso di acquistarlo; e' morto Raimondo Vianello. Non lo conoscevo, ma vedere queste persone dello spettacolo ogni giorno della tua vita le fa diventare una parte di te. Erano una coppia inossidabile lui e la Mondaini (che ricordo con nostalgia nei panni di Sbirulino), mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se uno dei due fosse morto, e' successo ahime' e mi e' dispiaciuto un casino. Eppure, chi mi conosce non penserebbe che questi fatti possano emozionarmi, ma probabilmente non mi conoscono abbastanza bene.

La nube di cenere sta creando problemi indiretti anche qui, voli diretti in Italia annullati, persone che hanno dovuto rinviare il loro rientro, un casino praticamente. Spero che il nostro amico Gigi riesca a ritornare quanto prima nella sua amata Sardegna.

Ah dimenticavo, ho l'impressione che qualcuno mi spii :DD

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domenica 18 aprile 2010

E la nube colpì....

Questa in effetti ci mancava. Forse abbiamo avuto pure troppo culo in dieci mesi di voli. Questo pomeriggio ho scoperto che mi hanno soppresso il volo di ritorno per Cagliari previsto domattina alle sette.
In aeroporto la Ryanair a provveduto a rifare il biglietto per la prima data disponibile, martedì alle 15.30. Tardi purtroppo, in altre occasioni ne sarei stato ben felice, ma purtropo Andrea domani alle 9 lavora...
L'alitalia pare viaggi domani alle 13, abbiamo riprenotato con quest'ultima compagnia dato che comunque il biglietto è rimborsabile integralmente. Altrimente si passa alla cara e vecchia nave...
Sto viaggio è stata una vera e propria avventura, siamo finiti in un quattro stelle isolato dal mondo, a 1000 metri d'altezza, tra boschi e capre. Bello per carità, anche se la strada per arrivarci faceva un bel pò paura...fortuna che ho accanto un guidatore provetto :)

Bene, appena tornerò vi aggiornerò...maledetto vulcano...

Saluti da Andre..

Ciau Ragà!

Gigi

venerdì 16 aprile 2010

Si parte


Non mi sono ancora ripreso totalmente dalla sbronza cosmica della settimana scorsa. O magari mi son ripreso da quella e si sono sommate altre cose. La scorsa notte mi è venuta qualche linea di febbre, abbastanza per farmi svegliare al mattino come se avessi fatto una maratona di seghe culminata il quindici di Agosto a mezzogiorno. Visto che il mio dottore non sta a Cagliari ho pensato di chiedere consiglio alla farmacista.
Sono andato lì alle 17, ora di apertura e fortunatamente non c’era nessuno. Ho iniziato timidamente con un:

“Salve, vorrei chiederle un consiglio”
“Prego mi dica”
“Ecco…ehm…si…sabato scorso ho esagerato con gli alcolici e ora avrei qualche problemino legato ai postumi”…
Vi risparmio il tipo di problema, la farmacista mi serve non prima di avermi detto “la prossima volta il sabato sera faccia altro”.
“Sicuramente”, ho risposto, di fatti questo sabato presumibilmente starò trombando o sarò a letto col mal di pancia.

Già, oggi alle 23.30 sarò atterrato a Bergamo. Mi scazza tantissimo non andar lì al 100% e costringere Andrea a fare da dottore, voglio dire, per quanto sia sexy immaginarlo vestito di solo stetoscopio, preferirei occupare il tempo in altro modo. Sarei partito anche con la febbre a 40, visto che sarà il mio futuro marito devo testare come se la cava sia nella salute che nella malattia. Quando sto male sono pedante, ossessionante, piango, mi lamento, mi incazzo, insomma, vi farò sapere se dopo sto weekend la coppia scoppia o scoppia-meno-pi.
Lui è praticamente convinto che il pisello sia un vero e proprio toccasana e che sia in grado di guarire la qualsiasi; lo mettiamo di lì, tappiamo, ci divertiamo, non ci pensi, è tutta una componente psicologica, succhia. Vedremo anche in questo caso se potrà essere un sistema di guarigione brevettabile, magari lo cito nel mio eventuale coming out, purché io stia bene, mamma è felice.
A parte le cazzate, son veramente felice di rivederlo, ha cercato di rassicurarmi in ogni modo possibile attenuando con tanta pazienza la mia agitazione, dovuta sia al viaggio che farò per l’ennesima volta all’insaputa dei miei, che al fatto che purtroppo non sto proprio tanto bene.

E ora via, missione zaino. Mancano otto ore alla partenza, riuscirò a non dimenticare nulla?

Gigi

mercoledì 14 aprile 2010

Passano Crazy e i Segreti di Brokeback Mountain


Primo verdetto del nostro mega sondaggione, quasi a sorpresa si impone Crazy che supera in voti i Segreti di Brokeback Mountain, seguito a sua volta da Eating Out.
Nel film ambientato negli anni 60 si intrecciano le storie di una famiglia qualunque e si analizza approfonditamente il duro percorso di uno dei cinque fratelli maschi, alle prese con l’accettazione della propria omosessualità dall’infanzia all’età adulta.
Ho visto Crazy qualche sera fa e se devo essere sincero non mi è piaciuto tanto. Sarà l’ambientazione eccessivamente retrò, sarà la durata (più di due ore), sarà che preferisco porre l’accento sui problemi che i giovani incontrano oggi, rispetto a ciò che magari è stato cinquant’anni fa in un decennio che per ovvie ragioni non mi è appartenuto.
Ma bando alle ciance, via con altri 10 film. Ovviamente troverete il solito sondaggio qui a lato.

Il club dei cuori infranti – USA 2001
The sum of us – Australia 1994
Head on – Australia 1998
Cover boy – Italia 2006
Danny in the sky – Canada 2001
Amore e altre catastrofi – Australia 1996
Nine lives – USA 2004
All over the guy – USA 2002
Quasi niente – Belgio/Francia 2001
Dog Tags – USA 2008

Gigi

martedì 13 aprile 2010

Mi piace Grosso

Trashata della settimana, ma che dico settimana, del mese, no no, dell'anno. Il video originale è stato rimosso ovunque, ho beccato questo, ma in fondo di una canzone ciò che conta è il testo.
A voi Elisa Elettra con "Mi piace Grosso".


MI PIACE GROSSO-ELISA ELETTRA

✖ Troy ✖ | MySpace Video


Cara Elisa, lo so...anche a me piace Grosso. Ma non è che vado a sputare nel piatto in cui mangio...

Gigi

lunedì 12 aprile 2010

Genius at work



Ma si può? Ogni giorno una nuova. Quella di oggi ve la risparmio ma sono ancora alle prese con i postumi del venerdì notte. Ridiamoci su, va…

Gigi

domenica 11 aprile 2010

The day after…

Venerdì sera, tv accesa, battaglia senza esclusione di colpi tra amor sacro e amor profano. Facevo la spola tra il bagno e la mia camera mentre infilavo la camicia delle grandi occasioni, sistemavo i capelli, spruzzavo profumo in ogni dove come una perfetta baldracca d’alto bordo. Alle undici e mezza l’appuntamento sotto casa e via, giovani, felici e sprezzanti del pericolo verso quella che si prospettava una vera serata distruttiva. Paghi 15 euro, bevi tutto quello che vuoi, il motto della festa che contava ben 900 invitati. L’ingresso a mezzanotte, a mezzanotte e tre quarti avevo già in mano tre Sex on the Beach, perché ovviamente per evitare di sprecare mezz’ora di fila è bene rifornirsi come si deve. Il primo scende molto velocemente per la necessità di liberare al più presto le mani. Il secondo ancora più in fretta, con due mani impegnate sarebbe stato più difficile lanciarsi tra la folla e sfrociare sulle note di Bad Romance. Quattro sculettate in pista e sparisce anche il terzo, prontamente sostituito da quello di una mia amica. Mi pervade un’euforia rilassante, mi sento in pace con me stesso, sono pronto a spaccare il mondo. Ma prima una tappa al cesso. Dopo appena un’ora e mezza si cominciano a contare le prime vittime, ammassate come cadaveri sui divanetti che circondano la sala. Sorrido, stì deficienti che non reggono l’alcol che bevono a fare. Senza pensarci due volte acchiappo una mia amica e la trascino al bancone del bar. Notiamo che però non c’è nessuno al distributore di birra. Aspettare o fare un miscuglio di alcolici? Optiamo per la seconda, birretta in mano e di nuovo in pista. Sento la nostalgia del bicchiere, torniamo a rifornirci, una, due, tre, quattro volte a questo punto perdo il conto e il controllo. Mi ritrovo barcollante con la camicia completamente sbottonata, sfatto come la Spears ai tempi d’oro e decido di prendere una boccata d’aria. Mi siedo accanto a quattro ragazzi, gomiti sulle ginocchia ma non riesco nemmeno a reggere la testa. Uno dei quattro mi parla, parole che sento lontanissime, rispondo, mi ha chiesto qualcosa tipo “ubriaco?”. Si accorge che son di Nuoro e dialoghiamo sul nulla per un quarto d’ora. Sempre più instabile mi appendo ad ogni cosa possibile, comprese persone a caso che becco lungo il cammino finché non intravedo uno spazio sui famosi divanetti che pullulano di cadaveri e mi ci fiondo. Vicino a me c’è una ragazza che mi chiede se sto male. Ovviamente rispondo si. Mi suggerisce di ficcarmi due dita in bocca e di vomitare. Già fatto, rispondo. (Si ve l’ho tralasciato, e pure più di una volta). Sorridendo mi dice “allora sei scemo”. Io che non colgo il nesso rispondo con un “succhiami il cazzo troia”. Si alza indispettita, ho più spazio, mi addormento. Fino a quando non mi precipita addosso una balena di bianco vestita che osa rovesciarmi sopra mezzo bicchiere di birra, credo almeno. Vedo rosso, le tiro un calcione e ovviamente la manco. Mi insulta, le sparo dietro le peggiori cose, arrivo perfino a dirle “se ti siedi qui ti vomito addosso”. Mi vede determinato, si alza e va via. Mi riaddormento fino a quando si accendono le luci e cessa la musica. Mi alzo, cerco le mie amiche che a loro volta mi cercavano disperate e si torna a casa. Mi sento come una lavatrice in piena centrifuga investita da un treno e scaraventata giù da un burrone. Ogni odore mi infastidisce, ogni ricordo mi fa impazzire. Sono le otto del mattino quando dopo l’ultima tappa in bagno riesco finalmente ad andare a dormire. Mi sveglio all’una e mezza devastato, stomaco chiuso e dolente, nausea perenne, senso costante di smarrimento. E’ arrivata l’ora delle maledizioni, quella in cui ti rendi conto che hai fatto una puttanata, quella in cui giuri a te stesso che non succederà mai più, quella in cui prometti che almeno fino alla prossima volta nessuna goccia di alcol sfiorerà le tue labbra. Era tipo un anno che non provavo questo malessere, segno evidente che non ricordavo più quanto si sta male il giorno dopo.

Ma vale veramente la pena bere fino a quando il corpo non regge più costringendoti a trascorrere l’intero giorno seguente a letto?
Valutate voi…


Gigi

venerdì 9 aprile 2010

Domandone del Venerdì sera.

A scarsissima richiesta torna il quiz che vorrebbe condurre addirittura Amadeus in persona (che si sa, porta al fallimento qualsiasi programma sul quale mette mano) e per il quale ho ricevuto offerte da Videolina, Teleregione e Odeon Tv. Roba che se lo mandassero contro l’ennesima replica di Mamma ho perso l’aereo, che mi vede spettatore dal 1991/92 a oggi, preferirei di gran lunga continuare con la visione del suddetto film. Ma che ci vogliamo fare, il world wide web è imprevedibile e mi ha posto di fronte all’ennesima icona della mia infanzia, nel delineamento di un quadro sempre più impietoso che traccia i contorni della mia persona e che fa intravedere i motivi per il quale sono tutto ciò che ora voi vedete. Che ho detto non lo so, però urgeva riempire spazio. Ma bando alle ciance, stavolta la domanda è proprio elementare, chi è questo figaccione che ho postato qui sotto?
vip 1
Il primo che indovina riceverà la foto che testimonia che il cucciolo di drago è un’invenzione di Andrea, con tanto di righello allegato con una tacchetta sulle dimensioni esatte a riposo e in attività. Mi vendooooo….

Gigi

mercoledì 7 aprile 2010

Arriva la zuppa di feto

Spinto dalla curiosità e dalla necessità di soddisfare le richieste di Ale ho cercato un pò sul web qualcosa che riguardasse la zuppa di feto. Mi sembra quantomeno assurdo che qualcuno si svegli al mattino e pretenda di farci colazione, oppure che siano semplici voglie di una donna in gravidanza. Ho trovato su youtube un video nel quale pare ci sia un ristorante a Taiwan che cucini feti e il video seguente dovrebbe esserne una prova.



Dovrebbe certo, il condizionale è d’obbligo. Proseguendo nelle ricerche ho trovato lo stesso ristorante localizzato stavolta in Cina. Provo ad inserire nel tag di ricerca “Urban Legend” e il gioco è fatto.
Si tratta di una leggenda metropolitana risalente addirittura al 2001, nata in Nord America che affonda le sue radici nella credulità popolare e nelle differenze tra le varie culture. Non vi è nessun motivo infatti di dubitare che alcuni principi etici fondamentali non vengano rispettati anche in nazioni estremamente diverse dalle nostre.
Il video in questione è dell’artista cinese Zhu Yu che ha creato nel suo modo di vedere, un’opera d’arte che prende il nome di “Eating People” e ha poi esposto al festival d’arte di Shangai nel 2000.

Dopo aver visto “Une semaine de mon sang menstruel” dell’artista Gina Pane al Centre Georges Pompidou di Parigi, non mi stupisco più di niente.

E’ Arte…

Gigi

Votate il vostro film

Bene bene, felice come una Pasqua (triiiiste questa) per la possibilità che mi avete dato di poter guardare film a tematica omosessuale da qui fino a Natale, posto direttamente in home l’elenco che che è venuto fuori e in contemporanea apro ufficialmente un sondaggio che potrete trovare qui a sinistra nella barra laterale del blog. Ringrazio ovviamente tutti coloro che mi hanno permesso di stilare tale lista, Pegasus, Desaparecido, Simone86, Gianpy jump, Manu, Enrico e lettore affezionato.


Crazy – Canada 2005 - Jean-Marc Vallée
I segreti di Brokeback Mountain – USA 2005 – Ang Lee
Shelter – USA 2007 - Jonah Markowitz


Boy Culture – USA 2006 - Q. Allan Brocka
Latter Days, inguaribili romantici – USA 2003 - C. Jay Cox
Mambo Italiano – Canada 2003 - Emile Gaudreault
Il club dei cuori infranti – USA 2001 - Greg Berlanti
All over the guy – USA 2002 - Julie Davis
Get real, vite nascoste – UK 1998 - Simon Shore
The fluffer – USA 2001 -

Richard Glatzer - Wash Westmoreland
The sum of us – Australia 1994 - Kevin Dowling


Una casa alla fine del mondo – USA 2004 - Michael Mayer
Head on – Australia 1998 – Ana Kokkinos
Jeffrey – USA 1995 -

Christopher Ashley
Seconda Pelle – Spagna 2000 – Gerardo Vera
Trick – USA 2000 – Jim Fall
Were the world mine – USA 2008 – Tom Gustafson
Eating Out – USA 2004 - Q. Allan Brocka
Eating Out 2 – USA 2006 - Phillip J. Bartell
Beautiful thing – UK 1996 - Hettie MacDonald
Cover Boy – Italia 2006 – Carmine Amoroso
Danny in the sky – Canada 2001 - Denis Langlois
Mysterious skin – USA 2004 -

Gregg Araki
Il voltapagine – Germania/Spagna 2001 – Ventura Pons
Quasi niente – Belgio/Francia 2001 -

Sébastien Lifshitz
Nine lives – USA 2004 – Dean Howell
Plata Quemada – Spagna/Francia/Argentina 2000 - Marcelo Piñeyro
Luster – USA 2002 – Everett Lewis
Shortbus – USA 2006 - John Cameron Mitchell
Amore e altre catastrofi – Australia 1996 - Emma Kate Croghan
Breaking the cycle – USA 2002 - Dominick Brascia
Il più bel giorno della mia vita – Italia 2002 – Cristina Comencini
Il primo giorno d’inverno – Italia 2008 – Mirko Locatelli
Non è Peccato, La Quinceanera – USA 2005 - Richard Glatzer
Poco più di un anno fa – Italia 2003 – Marco Filiberti
Billy’s Holliwood screen kiss – USA 1998 - Tommy O'Haver
Provaci ancora Ethan – USA 2005 – George Bamber
Dog Tags – USA 2008 – Damion Dietz
La mala educaciòn – Spagna 2004 – Pedro Almodovar
Mine Vaganti – Italia 2010 – Ferzan Ozpetek

Ma sapete che vi dico? Organizziamo una specie di torneo (una roba mai vista eh) Sono quaranta film, ogni settimana apro un sondaggio con dieci titoli tra i quali sceglierete quello che preferite. Passano i due più votati e alla fine, quando avremo ottenuto gli 8 titoli preferiti si aggiungeranno i due esclusi più votati, in modo da ottenere una sorta di Top Ten. E andiamo suuu…

Gigi

martedì 6 aprile 2010

Voglia di…

Tatuaggi. Si, è una vita che mi va di farmene uno, senza nessun significato particolare associabile. Non fosse per il terrore degli aghi e per mia madre che appena pronuncio la suddetta parola mi grida contro: “Sei paaazzzzooo, li fanno con la droga e trasmettono malattie”. Per poi concludere col consueto “non finché sono io a mantenerti”. E va beh…riuscirò a far qualcosa prima che la pelle si sfilacci e mi decada.
Tuttavia, per pura curiosità sono andato a vedere che propone il mercato. Ho trovato alcune cose, sobrie, delicate e carine che potrebbero fare al caso mio.


Tipo l’esempio uno.



O l’esempio due.

O perché non l’esempio tre? Ah già…forse il perché è lampante.

In alternativa avrei pensato a un bel piercing.

Voi quale mi consigliate?

Gigi

lunedì 5 aprile 2010

Mani in alto

Non ero decisamente abituato a trascorrere Pasqua e Pasquetta a casa, ma pare che quest’anno il trend sia questo. Difficoltà organizzative unite ad un meteo troppo imprevedibile condite con uno scazzo totale che mi attanaglia da un po’ di giorni e le festività sono servite. Che poi riflettendoci sta Pasqua non è stata totalmente inutile, a 24 anni ho imparato a mettere l’apostrofo su “un po’” e non l’accento che era comunque tanto comodo. Strano che il dubbio mi sia venuto ora nonostante Live Writer me lo segni errore da una vita. Mi vergogno un po’, però pensavo che l’errore fosse dovuto all’inclinazione dell’accento. Un po’ come accade con perchè(sbagliato) e perché (corretto). E preso da un impeto di perfezionismo ho provato a cercare la O con l’accento al contrario, che ovviamente non esiste. Si, sono una pippa con queste piccole particolarità…
Tutto stò excursus inutile per portarvi dove? Niente, potete anche cancellarlo, in realtà volevo solo farvi vedere la sorpresa dell’uovo di pasqua.


regaloDice: “ammazza che è?”
Prima di tutto una leggera imitazione di una lattina di Sprite (nel caso non si fosse capito, l’uovo di pasqua credo costasse meno di 5 euro) in secondo luogo è una pistola ad acqua. Giuro, è la più bella mai avuta in vita mia. Capite da soli che infanzia triste abbia avuto. Com’è giusto che sia ho deciso di provarla immediatamente riempiendola d’acqua e pensando bene di puntarla dritta in faccia a mia sorella. Se volete ve la presto, è un tester fenomenale. Mia sorella dico. Purtroppo avevo sottovalutato le potenzialità dell’arma che ha un raggio d’azione di…mmhh a occhio e croce 5-6 metri, capite quanto possa essere forte un tale getto d’acqua che ti colpisce negli occhi…

Ovviamente la porterò sempre con me e la riempirò di un liquido urticante al peperoncino. La sorpresa più utile degli ultimi cinque anni.
Ah e un’ultima cosa, spero River non passi mai di qua, non reggerebbe alla vista delle mie mani.
Un’ultimissimissima cosa, voi che avete trovato di bello nelle uova?

Gigi

domenica 4 aprile 2010

Augurissimi!

Siete così lontani che un abbraccio è impossibile come è fantascientifico pensare di incrociare i vostri sguardi attraverso un monitor.

Mi rimane, quindi, solo una tastiera per digitare un mondo di auguri per voi. Passate una Pasqua serena tentando di dimenticare quello che ci circonda. Mangiate tanta cioccolata perchè sembra sia terapeutico e poi fatemi sapere che sorprese avete trovato nelle uova:-)))

Un abbraccio grande grande da parte mia e di Gigi.

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sabato 3 aprile 2010

Cercasi film…


Ho passato tre quarti d’ora a cercare titoli di film a tematica omosessuale che soddisfacessero la mia curiosità. Intendiamoci, niente di porno, è bene specificare. E’ da una vita ormai che non vedo qualcosa che mi faccia riflettere, che mi faccia commuovere, che mi lasci qualcosa appena chiudo lo schermo del portatile. Da un pò di mesi a questa parte gli unici ricordi che mi restano sono quelli di improbabili mostri che popolano i boschi, schizzi di sangue che si stagliano su enormi pareti bianche, arti mozzati, demoni malvagi che si impossessano delle persone più disparate. Sono particolarmente attratto dal genere horror pur riconoscendone la totale inutilità. Muoio di paura ogni santa volta, resto costantemente impanicato anche per le ore successive, mi impressionano le scene più crude ma adoro il brivido e non potrei mai fare a meno delle bionde idiote che crepano entro i primi 20 minuti di film, anche se in più di un’occasione ci ho perso le nottate.
Ho perso, come vi ho già detto, tutta la mia filmografia a tematica gay che alla fine contava veramente pochi titoli, però mi piaceva rivederli spesso. Ho adorato Shelter, in assoluto il mio preferito, Latter Boys, Milk e anche film più leggeri e divertenti come Another gay movie e vorrei che mi consigliaste qualche titolo capace di farmi commuovere, emozionare, pensare. Ho voglia di cinema impegnato, soprattutto ora, dato che è più facile per me, essendo tornato a casa, passare in Videoteca e procurarmi i titoli che desidero.

Ergo mi appello a voi fedeli lettori e cinefili di passaggio, avete qualche suggerimento? Vanno benissimo anche i film in lingua con sottotitoli.

Grazie mille

Gigi

venerdì 2 aprile 2010

Libero, Debenedetti, The New Yorker, le interviste inventate e la solita Italia.

Prima pagina del “The New Yorker”, appare un articoletto in home dal titolo “The Italian Job”. Come farci sempre e comunque riconoscere fuori dai confini. Ma di che parla nello specifico?

Fa riferimento a Tommaso Debenedetti, giornalista freelance, il quale ha inventato di sana pianta ben DUE interviste, una al mostro sacro Philip Roth, famosissimo scrittore Americano e l’altra a John Grisham, che noi tutti conosciamo e che per la rivista statunitense Publishers Weekly è stato addirittura lo scrittore più venduto negli anni 90.

Le interviste, smascherate dalla giornalista Paola Zanuttini di "Repubblica", sono state pubblicate in Italia tramite “Libero” (il cui direttore ricordo è Maurizio Belpietro) nello scorso mese di Febbraio. Nello specifico secondo Debenedetti, Philip Roth avrebbe utilizzato parole durissime nei confronti del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lo aveva definito “Antipatico, inconcludente e assopito nei meccanismi del potere”. Quando casualmente, la Zanuttini, durante un’intervista allo stesso Philip Roth ha chiesto spiegazioni, quest’ultimo non ha esitato a smentire tali dichiarazioni, aggiungendo le seguenti parole:
“ Non ho mai detto nulla del genere’, è proprio il contrario di quello che penso. Credo che Obama sia fantastico”.

La vicenda si è conclusa con un Roth inviperito che giustamente ha deciso di ricorrere alle vie legali tramite il suo avvocato, non prima di aver auspicato la fine della carriera giornalistica di Tommaso Debenedetti. Cosa che poi non è avvenuta, ma si sa, viviamo in Italia.

Ma che c’entra tutto questo preambolo con la notizia apparsa in questi giorni sul “The New Yorker”?
A quanto pare ci risiamo, Debenetti ha “intervistato” altri grandi nomi del panorama internazionale per “Il Piccolo” di Trieste, venendo tristemente SPUTTANATO da una lista di persone interminabile.


Il premio Nobel Toni Morrison, scrittrice statunitense, ha negato di aver mai parlato con Debenedetti, questo l’articolo incriminato.

Stessa sorte per il narratore Edgar Lawrence Doctorow, che nega il linguaggio e le dichiarazioni attribuitegli da questo articolo.

Nega anche il massimo narratore tedesco Günter Grass, citato in questo articolo.

E così pure Nadine Gordimer, Jean Marie Gustave Le Clézio, Herta Müller (altro premio Nobel) Scott Turow.


Raggiunto telefonicamente il direttore de “Il Piccolo” di Trieste, Alessandro Mazzena Lona, si giustifica tracciando l’albero genealogico di Debenedetti, parlando di buona famiglia, di discendenza illustre per la quale non vi era nessun motivo di dubitare dell’operato di Debenedetti.
E non fa nessuna piega no? D’altronde in Italia se hai grandi nomi alle spalle, chi se ne sbatte se non sai fare un cazzo? Bossi docet.

Infine dopo mille peripezie la giornalista riesce a parlare con Debenedetti che ribadisce la veridicità delle interviste e denuncia le parole degli scrittori dicendo in breve che questi ultimi sono costretti a non ammettere di aver fatto le suddette dichiarazioni per evitare di perdere consensi e diventare impopolari.

Alla luce di tutto ciò, mi pare alquanto improbabile che TUTTE queste persone mentano, quindi non ci resta che ringraziare Debenedetti per l’ennesima figura di merda che ci ha regalato, vista e considerata la portata della notizia che giustamente sta facendo il giro del mondo.

Gigi

About the blog

Vi informo che dopo 20 ore, e dico 20 intendendo esattamente 20 non una cifra qualsiasi, sono riuscito a formattare il Pc. Praticamente ho dovuto scaricare tre antivirus, mandare in quarantena due file, eliminarne altri tre, sostituire chiavi di registro e tutto questo dopo aver formattato ben tre volte. Ma non era di questo che volevo parlarvi. Si è concluso un mese tutto sommato positivo per il blog e da amante delle statistiche quale sono ci tenevo a tenervi aggiornati su qualche numero. (Leggasi vantarmi delle cifre).

Partiamo col record di accessi contemporanei: 129 utenti on-line nello stesso momento, il 28 Febbraio, a seguito dell’intervista al bello e bravo Mattia Fauci.

Record di visite quello stesso giorno: 411 utenti passati di qua il 28 Febbraio.

La parola chiave che conduce più persone su Bloginpillole è: Emanuela Folliero. Lo sapevo io che non ci avrebbe deluso la nostra Emanuelona. Durante tutto il mese di Marzo sono arrivati qui ben 190 utenti che hanno utilizzato appunto questa chiave di ricerca. Ovviamente con mille varianti, come tette, seno, piedi, nuda. (e noi giustamente le elenchiamo tutte perché servono per far arrivare almeno altre 200 persone durante il mese di aprile).

Seconda parola chiave: Gardaland, con 57 accessi.


Terza parola chiave: Bloginpillole con 47 accessi.


Il sito dal quale veniamo raggiunti più spesso è quello di Marco Skram, con 131 accessi. Grazie Marco :)

Secondo posto per Twitter con 53 accessi.

Terzo posto per l’altro Marco, con 39 accessi. Grazie anche a te Marcolì ;)


Le città che per tutto Marzo ci hanno seguito con più costanza sono state:
1) Roma con 331 visite, 14,6%
2) Cagliari con 298 visite, 12,65%


3) Catania con 178 visite, 7,56%


4) Torino con 176 visite, 7,47%

Altro traguardo importantissimo per il quale vi ringraziamo col cuore è quello delle 20.000 visite in un anno. Grazie mille a tutti ragazzi.

Infine alcune parole particolari che digitate nei vari motori di ricerca hanno dato come risultato il nostro blog:


“lecciso troia”
“donne lesbiche nude con seno di nona”
“maria de filippi senza mutande”
“foto di come si masturba un trans”
“tette finte sulla fronte”
“zuppa di feto”

Vorrei entrare per dieci minuti nella testa di chi ha cercato la De Filippi senza mutande solo per sapere a che pensava in quel momento.

Gigi

giovedì 1 aprile 2010

Ho comprato l'iPad


Vabbe' e' un pesce d'aprile, pero' avrei potuto comprarlo davvero visto che qui dove sono ti clonano pure te stesso :D

Ancora pochi giorni d'attesa, il 3 aprile esce in vendita negli USA

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Mamma, Papà SONO GAY.

Questo è a grandi linee quello che avrei dovuto dire all’ora di pranzo, di fronte a un bel piatto di spaghetti col ragù, guardandoli negli occhi. Purtroppo però Studio Aperto non ha mancato di far sapere al mondo che oggi il calendario segna 1° Aprile, ergo bisogna stare attenti agli scherzi e cazzate varie. Tra l’altro qualcosa di poco originale scopro dopo, visto che ci aveva già pensato Rocco Siffredi.


Guardando un pò in giro scopro che anche Google e Youtube non mancano all’appuntamento col pesce. Il primo annunciando che per un mese si farà chiamare Topeka, come la cittadina americana che per un mese intero appunto si è chiamata Google. Il secondo pubblicando una serie di filmati con un nuovo formato, il famosissimo TEXTp.

Altro scherzo che ho appreso sempre da studio aperto è che Berlusconi ha lasciato un messaggio alla redazione de Il Giornale su Facebook. Come? Non è uno scherzo? Ohppporcoggiuda… Si è lanciato alla conquista di nuovi lidi…

Gigi

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