mercoledì 5 agosto 2009
Qualche giorno fa il giornale dell'esercito britannico "Soldier" ha dedicato un ampio spazio a James Warton con tanto di fotografia in prima pagina con a fianco la scritta "Orgoglio, non pregiudizio". Il Regno Unito già da un decennio ha abolito il divieto agli omosessuali di far parte delle forze armate ed oggi, con questo articolo, ha voluto dare un segnale di svolta epocale per le forze armate britanniche. Anziché temere di essere radiati se scoperti, oggi i soldati e le soldatesse omosessuali possono marciare in uniforme al Gay Pride e il capo delle forze armate, Sir Richard Dannatt, qualche mese fa nell'ambito di un convegno di lesbiche, gay, bisessuali e transgender ha dichiarato "Il rispetto per gli altri non è un'opzione extra". Praticamente oltre ad accettare gli omosessuali, le gerarchie militari hanno promosso il loro reclutamento mettendo annunci su riviste gay. "La gente viene giudicata e valutata per la sua capacità di portare avanti il lavoro e per il suo contributo alla squadra. Alla fine, quando la gente riesce ad essere se stessa riesce anche a dare il meglio" queste le parole di un alto ufficiale gay della RAF (Royal Air Force).
Sentendo queste notizie ci si rende subito conto quanto l'Italia sia anni luce arretrata, accecata da pregiudizi e rimbambita dalle scelleratezze pronunciate dal Vaticano. Durante la scorsa campagna elettorale per l'elezione alla Camera dei Deputati, il Gen. Del Vecchio (PD) ebbe a dire "I gay sono inadatti a stare nell'Esercito", proseguì dicendo che "...nell'ambito di una struttura come l'Esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità. Anche nella mia carriera mi sono imbattuto in episodi di omosessualità ed ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree". Certo, trattiamoli come degli appestati e mettiamoli nei Lazzaretti. Poi il generale ritrattò e modificò la sua versione per le notevoli pressioni ricevute dall'allora segretario del PD Walter Veltroni. Non dico nulla sul PD perché ho già detto tanto, spero solo che nessun gay continui a dare il proprio voto a questo non-partito.
Ma la colpa di tutto ciò è anche dell'immaginario comune, quando si parla di gay si pensa subito allo stereopito di persona frivola, sculettante, debole, starnazzante, insomma per capirci all'Albin del film "Il vizietto". Secondo questa concezione generalista e superficiale dell'icona gay, mai e poi mai lo si potrebbe immaginare in abiti da combattimento con in braccio un fucile pronto a sacrificare la propria vita in un'azione di guerra. E mai e poi mai lo si potrebbe immaginare in un contesto di caserma senza fare facili ironie sulla sua omosessualità e sul fatto che sarebbe inadatto a vivere a contatto con tanti maschi quasi a voler intendere che un gay tutto il santo giorno è alla ricerca di cazzi e culi. Magari forse non tutti i gay sono tacchi a spillo e piume di struzzo, magari qualche gay è solo un essere che invece di amare una persona di sesso femminile ama una persona di sesso maschile, ma non per questo lo si debba considerare più femminile o meno virile di un etero, se la vogliamo mettere su questo piano. Credo che ancora tanti, ma tanti passi avanti dovranno essere fatti affinché si possa vivere in un paese veramente libero dove una persona può amarne un'altra al di là del colore della pelle, del credo religioso e del sesso.
MirkoS
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3 commenti:
Sono solo degli ipocriti.
I gay, se lo vogliono, ti spaccano il c..o
Ts!
Ahhahhhhh che bei ricordi ho della naia!!!
Uddiiooooo il momento più carino era fare la doccia :X
Manu te odioooooo :D
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