Mai sistemare la propria stanza
direte voi “ma è una semplice valigetta”, eh già però per me è un oggetto a cui sono legati molti bei ricordi. E’ strano a dirsi, quasi un paradosso, mi sembra di vivere un presente triste con un passato di bei ricordi. Ogni volta che porto il mio sguardo indietro al passato ci vedo immagini belle, i brutti ricordi sono proprio pochi invece quando penso al presente o peggio ancora al futuro non faccio che rattristarmi.
Cosa mai conterrà questa valigetta? Una normale pistola ad aria compressa per il tiro a segno. L’ultima volta che l’ho usata è stato al poligono di Bologna nel 2005, sembra sia trascorso un secolo. Non so se il tiro a segno possa definirsi un vero e proprio sport, sta di fatto che nei pomeriggi mentre i miei amici si pompavano in palestra o giocavano a calcio, io mi allenavo a centrare più bersagli possibili: 60 bersagli in un’ora e 45 minuti dove bisognava concentrarsi, autocontrollare il proprio respiro perché ogni minimo movimento del braccio avrebbe potuto compromettere tutta la gara.
Come tutti gli sport si inizia a gareggiare, a fare conoscenze, a vedere nuove città, nuovi posti e a vincere anche le prime medaglie per la gioia di mamma e papà e della mia istruttrice.
Proprio durante uno di questi allenamenti conosco una ragazza mora, alta, molto carina. Mi colpì perché venne al poligono di tiro con i tacchi a spillo che non erano proprio l’ideale per allenarsi, sì aveva con sè la borsa con le scarpe ginniche vabbè però quelle scarpe con il tacco alto avevano attirato la mia attenzione. Ci presentiamo, parliamo del più e del meno, il papà è italiano mentre la mamma è spagnola, da lì a poco diventerà la mia ragazza, oggi la mia ex ragazza…vabbè questa è un’altra storia.
MirkoS