E ci siamo, Natale è passato, Capodanno pure, manca solo il 6 Gennaio, il giorno di festa che da bambino odiavo di più perché sanciva l’imminente ritorno a scuola. Anche ora tuttavia non ha perso la sua valenza, nel senso che in un lungo periodo di cazzeggio segna il momento in cui devo cazzeggiare un pochino meno.
Questo Natale tutto sommato è stato divertente, non odio particolarmente le feste tra parenti, perché comunque in famiglia abbiamo tutti un buon rapporto, non ipocrita e consumato solo durante le feste ma che portiamo tranquillamente avanti anche nel quotidiano. Tra le altre cose è stato un Natale particolarmente ricco di doni, due boxer davvero carini per cominciare (che se fossi stato single vi avrei fatto vedere indossati, perché non sono un esibizionista) un cellulare nuovo che mi ha regalato Andrea *_* e 230 bigliettoni raccattati dai parenti.
Le guance sono la prima parte del corpo che risente di eventuali chili in più, Andrea sostiene che sembro più pacioccone, ma la bilancia segna solo mezzo chilo in più, a stò punto spero di non averlo messo tutto in faccia. Per quanto dopo sei mesi di astinenza ne gradirei due etti e mezzo in bocca. (Piccolo off topic. Ma quanto pesa un pisello? No così me lo stavo chiedendo.)
Il 31 io e i miei amici abbiamo anche risolto l’eterno dilemma del “che fare a capodanno?”. Concerto in piazza. Non lo facevo da una vita e presto ho capito perché. Pioggia, calca infernale e troppa troppa gente. L’unica cosa positiva è che in mezzo alla folla ti appoggiano il culo ovunque, oppure puoi appoggiare il pisello dove capita che tanto basta dire “eh, mi hanno spinto”. Comunque ultima volta a un concerto del quale non conosco le canzoni, è una rottura di palle.
A mezzanotte pioggia di spumante. Si bello per la carità. Il poveretto di fronte a me se n’è beccato almeno mezzo litro, credo fosse la seconda bottiglia che aprivo in vita mia e gliel’ho proprio puntata addosso. Tanto era già ubriaco.
I giorni successivi restano comunque i peggiori, tra i vari pensieri, le preoccupazioni e la consapevolezza che il 2011 sarà in molteplici sensi l’anno della svolta. A differenza degli anni pari di Mirketto, io per par condicio mi trovo a sostenere la disparità. Sono nato in un anno dispari, così come i miei genitori e mia sorella. Ho iniziato il Liceo, periodo tra i più belli della mia vita, in un anno dispari. Ho trombato col primo ragazzo in vita mia in un anno dispari, la prima storia semiseria con un ragazzo è iniziata in un anno dispari e finita in un anno pari. Mi sono fidanzato con Andrea in un anno dispari, il periodo di lontananza maggiore lo abbiamo avuto in un anno pari e nel 2011, anno dispari, dovremmo finalmente riuscire ad andare a vivere insieme.
Bien detto questo, rinnovo gli auguri, Buon anno dispari a tutti quanti e voi, che avete ricevuto questo Natale? Soddisfatti delle feste appena trascorse?
Gigi