domenica 26 luglio 2009

Mondiali di nuoto – Roma 09

Come poter mancare ai mondiali di nuoto stando nella Capitale e avendo a disposizione i biglietti gentilmente offerti dalla propria azienda? Appunto! Navetta dalla Stazione Termini e via verso il Foro Italico per assistere alle eliminatorie maschili e alla finale femminile dei tuffi sincronizzati. E’ una disciplina del nuoto che mi ha sempre affascinato: primo perché ti chiedi come mai tu non riesci a fare le stesse cose, ma al massimo al mare riesci a tuffarti a mò di pesce morto che il pescatore ributta al mare come pasto per gli uccelli, secondo ti incita ancor di più a frequentare la palestra una volta visto i fisici statuari dei tuffatori, terzo… beh lascio alla vostra immaginazione.

Basta con le parole e diamo la parola alle immagini. E’ solo un assaggio visto che non ho l’adsl e per uppare le foto ci vuole molto tempo.

Buona visione :)


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MirkoS

P.S. Le foto sono state scattate con la mia reflex e obiettivo 70-200mm. Ecco una foto per farvi rendere conto di quanto ero lontano dagli atleti.


sabato 25 luglio 2009

Painted-on - Ep. 3





MirkoS

Home…

Eccomi di nuovo a casa dopo questi due fantastici giorni. E’ una fregatura immensa. Passi un mese in attesa e quando arriva finalmente il momento, il tempo vola e nemmeno te ne accorgi. Sull’aereo per Bergamo mi stava venendo il panico. A parte mia madre che mi ha chiamato un quarto d’ora prima dell’imbarco alle dieci di notte, (poi ho scoperto essere mia sorella) avevo tipo le visioni alla Final Destination, per un attimo mi stava balenando l’idea di scendere. E’ stata la prima volta in cui ho viaggiato completamente solo. Poi una famigliola con una bimba di dieci mesi si è seduta accanto a me e il sorriso della piccola mi ha tranquillizzato. Mi ha tirato il biberon addosso due volte e mi voleva dare a tutti i costi il ciuccio. A metà volo si è addormentata col piedino sulla mia gamba, era tenerissima.

All’aeroporto Andrea mi aspettava. (Da un’ora e mezza, a parte il ritardo di mezz’ora del volo, ha sbagliato un attimo i tempi…ma va beh :D ). Non vedevo l’ora di ricevere quell’abbraccio. Sapevo che la distanza avrebbe pesato, ma non così tanto. Gli ultimi giorni stavo scoppiando. Insieme ci siamo avviati verso la macchina e poi direzione Bergamo dove avremmo alloggiato. Siamo arrivati una ventina di minuti prima della chiusura dell’una fortunatamente.

Praticamente al Nord se potessero farebbero pagare anche l’aria che si respira. Non esistono più i parcheggi gratuiti e qualsiasi prodotto ha un sovraprezzo di uno/due euro rispetto alla Sardegna, poi pagare l’autostrada… e che palle. Si ho scoperto l’acqua calda lo so… però è tutto abbastanza nuovo per me. Quando nel post precedente ho scritto “farà freddo” pensavo davvero ci fossero temperature diverse! Tipo che ne so, 18/20 gradi la sera… invece un’afa bestiale. Avevo addirittura una felpa a maniche lunghe nello zaino… beata ignoranza. Va beh chiusa la parentesi del viaggiatore sfigato, dopo una notte quasi insonne, con due occhi gonfi da far paura siamo andati al lago di Garda. Anzi riapro la parentesi per dire che non avevo mai visto un lago così grande e soprattutto persone che dentro si facessero il bagno. Da noi esistono solo gli stagni, puzzano e a nessuno verrebbe in mente di metterci piede. Era strapieno di tedeschi, alcuni molto molto carini, Mirké facci un salto, son tutti biondi con gli occhi chiari.

Finalmente alle sette facciamo l’apertura serale di Gardaland. Mi sentivo come se avessi avuto di nuovo dodici anni, tutto stupendo, immenso, curato nei minimi dettagli, un altro mondo. Di corsa ci avviamo al primo gioco, il Blue Tornado.
Una sorta di montagna russa in cui si sta per tutto il tempo imbragati con i piedi a penzoloni. Ho fatto tutta la fila per salire con un panico della madonna e con Andrea che se la rideva. In più mi stavano venendo dubbi atroci sulla mia salute. Una voce registrata diceva ad intervalli regolari che il gioco era severamente vietato a tutte le persone con problemi cardiaci. “Perchè due persone ci son morte qua sopra” ha precisato gentilmente Andrea. Io che già avevo la tachicardia mi domandavo se avessi anche problemi di cuore. Alla fine, non so ancora come, son riuscito a salire, ragà una figata immensa. Ma solo dopo che finisce. Quando ci sei sopra è devastante. Io con gli occhi mezzo chiusi che urlavo ogni due per tre un “voglio scendere” condito da qualche imprecazione e il bastardo al mio fianco che se la rideva di gusto. Stessa storia per le montagne russe, per lo Space Vertigo, un gioco che ti porta su, a un casino di metri da terra, 40 per la precisione, lungo un tubo enorme verticale e poi ti lascia cadere nel vuoto ( dopo un secondo mi si è bloccato tutto e non riuscivo nemmeno più ad urlare), e per il Sequoia Adventure (una specie di montagna russa che va abbastanza lentamente e ti lascia per buona parte del percoso a testa in giù). In quest’ultimo ci hanno accompagnato due bimbe che avranno avuto tipo 12- 13 anni, forse pure meno che se la ridevano di gusto, divertite dalla situazione. E io lì come un pirla a maledirmi perché mi ero fatto trascinare in queste cose e che mi chiedevo che cazzo avessero da ridere. Poi fatele voi le file con Andrea. Mica ti tranquillizza. No no. A una certa fa: “una volta le montagne russe si son bloccate perché è mancata l’elettricità e le persone son rimaste a testa in giù per tipo un quarto d’ora, e molte si son sentite male”. Ha un tatto questo ragazzo quando ci si mette…


Mi son preso poi la mia rivincita nell’attrazione del 2009, Ramses il risveglio, nella quale lungo il percorso su rotaia, all’interno di un carrello, bisogna sparare con una pistola laser le luci rosse verdi e blu che si incontrano per strada. Ho quasi fatto il doppio del suo punteggio e me la sono tirata per un bel pò. Infine, poco prima di andar via, abbiamo fatto la fila per il Jungle Rapids, un percorso tra le rapide all’interno di una barchetta rotonda, nella quale in base alla rotazione totalmente casuale ci si poteva bagnare malamente. E indovinate chi è stato lo sfigato che si è beccato in pieno una cascata d’acqua? Avevo il fianco sinistro completamente fradicio. Fortuna che Andrea mi ha prestato un paio di pantaloncini, io sempre per la storia del “al nord fa freddo” volevo andare a Gardaland in jeans.

A mezzanotte, devastati ci siamo fermati a mangiare in autogrill, e cantando Tiziano Ferro a squarciagola (una roba allegra insomma) siamo tornati al Bed and breakfast. Doccia e a letto.

E’ una sensazione stupenda dormire vicini, sentirlo respirare, svegliarti e vederlo lì accanto a te. Quando poi vivi in funzione di quei giorni in cui finalmente potrai rivederlo, stringerlo, baciarlo, le emozioni vengono triplicate. Ti senti finalmente felice, non c’è niente che potrebbe rendere quei momenti ancora più speciali. Niente. E’ tutto stranissimo, nuovo, appagante. Fino a quando non realizzi che magari di lì a poche ore prenderai un aereo e una distanza spropositata ti terrà lontano da lui. In quei momenti ti si stringe il cuore, ti scende qualche lacrima e cerchi di pensare al fatto che si tratta di una situazione temporanea, che non sarà così per sempre.

Quando poi quella stessa mattina arriva l’ora esatta in cui ti devi salutare, non riesci nemmeno a parlare. Vorresti dire mille cose, vorresti dare e ricevere rassicurazioni, vorresti chiudere gli occhi e svegliarti il giorno del prossimo incontro. E’ dura, è vero. Ma se ogni volta hai la conferma che finalmente hai trovato la persona giusta, diventa un pochino più semplice. E io so che lui lo è…

Oggi “festeggiamo” il nostro primo mese insieme. Magari non come avremmo voluto, ma tuttavia felici per come si sta evolvendo il nostro rapporto. Ci rivedremo a Settembre, quando come ogni perfetta coppia di innamorati ci giureremo amore eterno sotto la Tour Eiffel.

Mi ha fatto una sorpresa immensa prenotando tutto il viaggio di cinque giorni in quel di Parigi. Da oggi parte ufficialmente il countdown. MENO 54 GIORNI…

Giò




mercoledì 22 luglio 2009

Peserà meno di dieci chili?

Quando leggerete questo post, nella peggiore delle ipotesi, sarò appena atterrato a Orio al Serio. Proprio a mezzanotte, quando Cenerentola perse la scarpetta sulle gradinate, io rincontrerò il mio principe azzurro. (ma ho scritto io ste porcate? Ah l’amore…) Nella migliore invece, sarò in una bella piazzola di sosta in autostrada (ammesso che le abbia, mamma che ignorante)…no scherzo. (anche se in effetti così rude son maggiormente riconoscibile). Come si era capito, parto per un giorno e mezzo su al nord per stare con Andrea.

Ora fervono i preparativi e come al solito l’ansia pre-partenza la fa da padrona. Cosa metto nello zaino, peserà meno di dieci chilogrammi, rispetterà le misure regolamentari, ci sarà freddo, perderò l’aereo, perderò l’autobus, avrò preso tutto, speriamo di non ammalarmi, mi auguro che i miei non decidano di fare qualche improvvisata qui a Cagliari proprio domani, i biglietti, la Postepay, la Carta d’Identità, devo farmi la barba. Ah e devo prendere i caricabatterie dei cellulari e le chiavi di casa. Ho la porta tappezzata di post-it.

E domani finalmente vedrò un lago per la prima volta in vita mia, quello di Garda. E subito dopo serata a Gardaland. Ho una paura boia di tutti i giochi, credo che la prima e unica volta che ho bestemmiato sia stata su una specie di tappeto volante. Avevo finito tutti gli insulti disponibili verso il tizio che comandava il gioco che, vista la poca affluenza decise di raddoppiare il giro, volevo morire. Se sarò ancora vivo (parto con belle premesse) mi ritroverete qui giovedì pomeriggio.

Nel frattempo è aperto il toto-scommesse. Dimenticherò qualcosa stavolta?

Gigi

lunedì 20 luglio 2009

L'allunaggio: un trucco ben riuscito?

Sono passati 40 anni da quando l'uomo ha messo piede sulla luna e oggi Roma festeggia questa ricorrenza con una bellissima manifestazione a Piazza del Popolo dove sono intervenuti Ennio Morricone con le sue stupende musiche, Piero Angela, l'astronauta italiano Roberto Vittori e tantissimi altri ospiti che si occupano di "spazio" nonché la voce storia della telecronaca dell'allunaggio Tito Stagno.

Tutto bello, tutto spettacolare, tutti con il naso all'insù nella speranza di vedere la Stazione Spaziale Internazionale sotto forma di un piccolissimo pallino luminoso alle 22.02 intenta a solcare il cielo poco stellato di Roma, ma alla fine di tutto ciò mi chiedo: ma l'uomo ha messo per davvero i piedi sulla luna?

Nel 1969 parlare di portatili, di macbook, di iphone (ormai ho la sindrome di Apple) era pura fantascienza. Da lì a poco verranno girate le prime serie televisive ambientate nello spazio, la più bella e la più futuristica è senz'altro Star Trek. In questo scenario dall'era della pietra della tecnologia, l'uomo riesce a mettere piede sulla luna. Dopo 40 anni, con tutti i progressi tecnologici, con tutte le scoperte scientifiche, con tutto il sapere accumulato in questo mezzo secolo... ebbene non siamo più riusciti a mettere piede sulla luna ?!?!? Non vi sembra alquanto strano questa cosa? Non è che quell'allunaggio di quel famoso 20 luglio 1969 è stata veramente tutta una messa in scena da parte degli americani che sentivano sul collo il fiato sempre più pesante dei russi che ottenevano successi giorno dopo giorno in campo aerospaziale?



MirkoS

domenica 19 luglio 2009

La sigla numero 13 era...

Ragàààà!!! Vergogna!!! Non mi avete riconosciuto UFO ROBOT!
Per rinfrescarvi la memoria ve la posto, attenzione al minuto 1:05 che è lo stralcio preso per il mix.



E con il punteggio di 13 su 14 il nostro Hades si riconferma campione...bellaaa!

Gigi

Pay attention or pay the price...

E' già la seconda domenica mattina che posto qualcosa riguardante gli incidenti stradali. Sarà che ho il terrore trasmesso da brutte vicissitudini familiari, sarà che mia madre costantemente mi riempie la testa di raccomandazioni che non posso non condividere con voi. Per cui guardate questo video e fate attenzione...



My Immortal degli Evanescence è stupenda...

Gigi

sabato 18 luglio 2009

Esser single


Per certi aspetti ha ragione Pieraccioni, esser single ha tanti vantaggi: puoi fare quello che ti pare senza dar conto a nessuno, se una sera non ti và di uscire non devi dare spiegazioni o inventarti scuse assurde, non avrai il timore di dimenticarti di festeggiare il giorno dell'anniversario o quello del compleanno dell'altro/a, insomma tanti pensieri in meno diciamocelo. Però in ogni cosa c'è un però, il rovescio della medaglia è che esser single vuol dire anche solitudine, non poter condividere i momenti belli e brutti della propria vita con una persona che ti sta accanto e che ti ascolti non perché sente il dovere di farlo, ma perché sente il piacere di farlo. Incominci a sentire il peso delle cene con gli amici dove sei sempre capotavola perché non hai nessuno cui stare vicino o dei venditori di rose che entrano nel ristorante, ti fissano con sguardo torvo e ti invitano a comprare fiori per la cameriera o per una qualche ragazza che secondo loro dovresti incontrare appena uscito dal locale. Ci si sente ancor più soli quando ti accorgi che i tuoi amici hanno abbandonato lo stato di single per essere una felice coppia ed ecco che ti senti rispondere "mia moglie non mi ci manda, non posso venire anche se mi piacerebbe tanto!"...trovo che il non poter uscire con gli amici di sempre sia uno dei grossi limiti dei rapporti di coppia. Sono del parere che ognuno di noi abbia bisogno di spazi e momenti propri e, invece, spesso il rapporto di coppia, quando ci si ama troppo, tende a soffocare questi momenti di aggregazione. Insomma sono stufo di esser single, ma nemmeno voglio impelagarmi in un rapporto di coppia che soffochi la mia libertà.

MirkoS

Painted-on - Ep. 2





MirkoS

venerdì 17 luglio 2009

Un saluto a tutti gli amici di...

Eccola è tornata a due giorni dalla sua prima apparizione su questo blog. Ormai la venero, vorrei sentire giorno e notte quella sua affabile vocina, vorrei essere costantemente travolto dalla sua incontenibile simpatia, vorrei abitare nel piano sotto casa sua per incontrarla ogni giorno mentre con le buste della spesa sale le scale e nel frattempo mi racconta le sue vicissitudini, vorrei diventare il suo intervistatore personale, l'inviato speciale dell'ormai leggendaria Rosaria Mannino alias Lilly GrubeTTI, Ornella Vanoni che in questo video si lancia in un saluto planetario che ci circuisce tutti.



Si vede che non ho un cazzo da fare?

Gigi

giovedì 16 luglio 2009

Ricordi…

Ormai sto blog sta diventando un santuario dei bei tempi andati. Manco avessimo tagliato il traguardo della veneranda età di 88 anni, come mio nonno l’altro giorno, e avessimo chissà che poi da ricordare. In effetti cosa racconterò ai miei nipotini quando sarò vecchio? Che ho visto la prima edizione del Grande Fratello? Che l’undici Settembre 2001 stavo dal dentista? Che il primo giorno in cui Internet è entrato a casa mia, mio padre mi ha beccato su un sito porno? Tutti ottimi aneddoti, o forse no, ma non è di questo che volevo parlare…



L’altra sera, mentre a stento tentavo di riprendermi dall’influenza, mi sono fiondato in mansarda e ho aperto il cassetto dei ricordi. Un cassetto materiale nel quale sono finiti tutti i disegni, gli scritti, le poesie, i temi, gli oggetti appartenuti a me e mia sorella dal primo anno di scuola materna in poi. Mi capita spesso di sbirciare dentro quelle cartelle che raccolgono le immagini della mia infanzia, mi chiedo quali fossero i miei pensieri principali, cerco di capire perché disegnavo determinate cose, mi stupisco dell’innocenza che avevo all’epoca e che fortunatamente o no, adesso non c’è più. Ho sorriso quando mi è capitato tra le mani questo disegno:
130720091754Non tanto per il disegno in sé, quanto perché anche da queste piccole cose si nota quanto la mente cambi nel tempo. Era il 1988, avevo appena tre anni e volevo fare il pastore. E’ il 2009 ho 23 anni e adesso voglio far la pecora. No scherzo. (tranne la parte sul pastore, si, era la mia aspirazione massima, tramutata poi grazie a mia madre in veterinario). Però per dire, all’epoca giustamente eravamo totalmente smaliziati. Oggi anche nella migliore delle ipotesi, dopo i primi trenta secondi passati a vagliare l’opera, la mente deve per forza attuare qualche strano collegamento che unisca la parola pecora ai novanta gradi. E da lì il passo è breve.

Mi hanno fatto estrema tenerezza poi le manine stampate sui fogli. Benché sia rimasto di dimensioni paragonabili a quelle di calimero, anche io nel tempo sono cresciuto. In serie 1988 – 1990 – 2009:


130720091749 Immagino la gioia provata ad infilare la mano in un piatto di vernice rossa. Cazzo, quando hai due anni è il massimo della trasgressione. Ma a proposito di trasgressione, voi ritagliavate i disegni con quei punteruoli con gli aghi lunghissimi? Alla faccia delle forbici con la punta arrotondata. Ricordo ore passate a bucare fogli lungo i contorni tracciati dalle maestre. E una volta cascasse il mondo, sono certo che un mio compagnetto lo infilò nella mano di un altro. Sono lampi di memoria che ogni tanto si accendono. Ricordo anche che, la prima volta su quelle giostre rotanti fatte apposta per i bimbi, metà classe vomitò l’anima. A pensarci bene ricordo un bel pò di cose inerenti gli anni dell’asilo…va beh…un giorno magari le scriverò. Volevo concludere questo post con un disegno che mi ha riempito di tristezza. Anzi, con delle parole che di per sé dovrebbero essere motivo di gioia…
130720091752Potrò mai anche io, il giorno della festa del Papà, ricevere da mio figlio un bigliettino uguale a questo? Potrò mai essere chiamato papà da una creatura che scorrazza libera per casa, potrò mai andare a prenderla a scuola, andare ai suoi colloqui con i maestri, firmare le note, potrò mai essere padre? Questo è ciò che mi son chiesto leggendo queste parole. Questo è ciò che mi sono accorto di desiderare intensamente nel mio futuro.

Gigi

mercoledì 15 luglio 2009

Cartoons Megamix 2

Ed ecco la seconda serie di quattordici sigle dei cartoni animati della nostra infanzia. Stavolta, augurandomi che il nostro amico Hades sia in vacanza, ho scelto canzoni piuttosto vecchie, alcune tagliate in modo irriconoscibile. Vediamo chi ne indovina di più… 3 … 2 … 1 … GOOOO!





Gigi

Scivolando con gli ScIIIiIIIiIIIiiIIIiii....

La signora in questione si chiama Rosaria Mannino e vive in quel di Agrigento. E' una vera e propria celebrità sul web e conta parecchi video su youtube. Le telecamere sono il suo habitat naturale, tanto che si fa chiamare la Lilly Gruber, Ornella Vannoni e tra le altre cose ha partecipato alla Corrida. Io l'ho scoperta casualmente grazie a questa strepitosa esecuzione de "Sul Cucuzzolo". Vi prego ascoltatela tutta fino alla fine, non dura tanto!



E' troppo carina! Chi non la vorrebbe sul comodino a mò di sveglia? Chi?
Presto altri video...è una minaccia!

Gigi

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero



...e stasera alle ore 19.00 a Piazza Navona

MirkoS & Gigi

lunedì 13 luglio 2009

Single Lady...scelta obbligata.

Impazzano le magnifiche imitazioni di quella culona di Beyonce nella sua hit Single Ladies. Con un ritardo mostruoso vi propongo questo aitante fanciullo. Non so, chi si vuole maritare ha esigenze particolari? Manu, va bene?



La cosa che più mi sconvolge è il pacco. E che nonostante tutto, senza ritegno il mio sguardo non ha potuto fare a meno di cadere lì.

Gigi

Sorridi....sei sul TG1

Ho visto una marea di servizi sul G8, purtroppo tutti made in canale 5, dato che è il telegiornale che va più in voga qui dai miei. Questo del TG 1 sulla manifestazione organizzata contro il G8 me l'ero perso!



GRANDI!!! Ci vuole una bella dose di faccia da culo per farlo...

Gigi

domenica 12 luglio 2009

Ta daaaaaaaaaaaan!

Ho appena beccato questo video. Non so se mi ha più fatto ridere o fatto piangere...fate un pò voi!



E' da martedì che ogni giorno mi fa male qualcosa. Prima febbre, mal di testa, mal di collo, mal di schiena, oggi mal di pancia. Quasi quasi ci aggiungo il mal di mano...vado a cercare uno sgabello rotante...

Gigi

sabato 11 luglio 2009

Il G8 e Berlusconi: ma cos'hanno deciso?

Il G8 è finito, aggiungerei finalmente. Oggi pomeriggio mi sono dovuto sorbire un servizio sul TG5 delle 13 tutto impiantato su come sia stato un successo questo G8 all'Aquila, grazie a Berlusconi che ha gestito il tutto magnificamente, grazie a Berlusconi sono state prese grandi decisioni, grazie a Berlusconi la città dell'Aquila è stata al centro dell'attenzione, grazie a Berlusconi (questa l'aggiungo io) l'informazione italiana è caduta talmente in basso che sarà finita in Cina. Ho perso il conto di quante volte è stato ripetuto il nome di Berlusconi in quel servizio.

Ma cos'hanno deciso al G8? Sul sito dell'AGI leggo che sono stati approvati sette documenti sul futuro sostenibile: non proliferazione, terrorismo, agenda globale, clima, partenariato G8-Africa su acqua e sanità, sicurezza alimentare. Bene, anzi direi male, perché nessuno di questi temi è stato approfondito poi dai telegiornali i quali si sono limitati solo ad elogiare il sovrano-padrone su come ha gestito l'evento. Un'informazione che rasenta ormai il ridicolo, provo vergogna io per i giornalisti che preparano questo tipo di servizi giornalistici, un po' li capisco perché se non fanno così rischiano di perdere il lavoro, però ragazzi a tutti c'è un limite.

Spenti riflettori, le telecamere e i microfoni, spero che gli abitanti dell'Aquila, che hanno dovuto subire sta passerella di guardoni, riescano ad avere una casa prima dell'inverno.

MirkoS

Si inizia così


Spero solo che da grande non si aspetti che la ragazza/o urlerà come un clacson :D

MirkoS

Painted-on

Oggi inauguro una rubrica sportiva. Considerato che ognuno di noi ama qualche sport: calcio (Gigi starebbe tutto il giorno a guardarsi i calciatori), pallavolo, tennis, formula 1 (ma che fine ha fatto Hummer quello che odia la Fiat?), atletica, nuoto, acchiapparello...etc...etc... ho deciso di dare uno spazio a tutti questi atleti e pubblicarne qualche foto. Tutte le foto avranno un particolare in comune: chi sarà capace di individuarlo? :D






MirkoS

venerdì 10 luglio 2009

Giochi dell'infanzia

Oggi rientravo al paese e mentre leggevo sul treno una rivista, mi ha colpito un articolo sui giochi dell'infanzia. Magari qualche lettore trentenne li ricorderà e li avrà giocati di sicuro, più difficile che un ventenne o peggio ancora un quindicenne li possa aver mai giocati ormai abituati ai mille giochi ipertecnologici. Giusto per un ricordo nostalgico voglio elencarne alcuni:

Campana
Si disegna uno schema sull'asfalto con un gesso. Si tira un sasso su ciascun numero dello schema e si deve percorrere saltando in vari modi.
E' stato il gioco più giocato durante la mia infanzia, a casa nel cortile era perennemente e perfettamente disegnata una campana, ci giocavo con mio fratello e le mie cugine. Quando invece andavo nel fine settimana dai miei nonni bisognava sempre ridisegnarla, però in compenso qui trovavo un sacco di nuovi amichetti che si aggregavano al gioco. Ore e ore a giocare, senza mai stancarsi e dimenticandosi anche di aver fame nonostante le insistenze della mamma che voleva tornassi in casa per cenare.

Un due tre stella
Uno conta e gli altri dietro di lui si muovono verso di lui. Quando quello che conta si gira, tutti devono rimanere immobili, pena tornare indietro.
Un classico, forse quello più conosciuto, a dire la verità non lo trovavo molto divertente, rimanere immobili, arrivare prima a toccare chi conta non mi entusiasmava particolarmente anzi lo consideravo un gioco alquanto stupido. Ricordo di averlo giocato poche volte all'asilo dalle suore, secondo me erano le stesse suore a proporlo perché era un gioco tranquillo silenzioso quindi l'ideale per le loro orecchie.

Regina reginella
Una "regina" viene interrogata con la formula "regina, reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, con la fede e con l'anello...?" e la regina risponde esempio: 4 da formica, 7 da elefante, ecc. Vince chi arriva prima dalla regina.
Molto simile al precedente, però sicuramente molto più intelligente perché bisognava imitare i passi dei vari animali, calcolare la distanza, tutto sommato carino come idea di gioco.

Lupo mangia frutta
Uno fa il lupo, gli altri pensano a un frutto, Quando il lupo dichiara il frutto che vuole mangiare, quello che corrisponde al frutto pensato deve scappare.

Ruba bandiera
Due squadre. Un arbitro tiene in mano un fazzoletto e chiama un numero. I due che hanno quel numero devono correre a conquistare la "bandiera". Vince la squadra con più catture.

Strega comanda colore
Una "strega" comanda un colore e tutti devono correre a cercare di toccare un oggetto di quel colore prima di essere catturati.

Quest'ultimi giochi erano caratterizzati da corse infinite, sudate a non finire, però tanta tanta socializzazione. Ci si divertiva, si faceva un chiasso esagerato tant'è che una volta mi ricordo mi sono beccato una secchiata d'acqua da una vecchia signora un pò insofferente ai bambini :P vabbè anche quello faceva parte del gioco.

Che bei e dolci ricordi la mia infanzia :)

MirkoS

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