giovedì 16 aprile 2009

Un Referendum per abrogare cosa?

Tutti gridano allo scandalo dei 400 milioni che verranno spesi per il referendum di giugno 2009, ma tanti ignorano i quesiti referendari.

Scheda verde: premio di maggioranza al partito più votato - Camera. Scheda bianca: premio di maggioranza al partito più votato - Senato. Scheda rossa: abrogazione candidature multiple.

Se vincessero i SI nei primi due quesiti, sparirebbero le coalizioni. L'Italia si trasformerebbe in un paese bipartitico che potrebbe essere governato, virtualmente, dal partito che ha ricevuto anche solo il 30% dei consensi. In parole povere, il partito più votato otterrà la maggioranza in Parlamento.

Il comitato referendario dice: "Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l'Italia , una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l'attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l'effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione".

Sembra tutto bello, ma caliamoci un attimo nella realtà. Con la vittoria del referendum e la situazione attuale, Berlusconi vincerebbe le elezioni senza l'aiuto di altri partiti (Lega inclusa) e governerebbe il paese pur rappresentando solo il 37% dell'elettorato. La legge porcellum rimarrà ancora in vigore e le preferenze ancora sottratte all'elettore.

Il numero dei partiti si ridurrà, ma accadrà che ai tavoli delle trattative prima del voto si riuniranno tutti i capi dei vari partiti e partitini per formare il listone, subito dopo il voto torneranno a dividersi con relative rappresentanze parlamentari. Mentre oggi i cittadini, sia pure con l'aberrante porcellum, possono almeno scegliere dentro la coalizione il partito che preferiscono, con il nuovo sistema non avranno nemmeno questa scelta: dovranno scegliere tra due contenitori e se non gli piace nessuno dei due peggio per loro.

Il 3° quesito toglie la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni in modo da evitare lo strapotere di quei candidati eletti in più luoghi di decidere il destino degli altri candidati "primi non eletti" la cui elezione dipende dalle scelte dei primi. I parlamentari subentranti (che oggi sono 1/3 dei parlamentari) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo. Con la vittoria di questo quesito, la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.

Il referendum rappresenta un grande potere che l'elettore ha nelle sue mani. Bisogna esercitarlo. Forse voterò NO ai primi due quesiti e SI al terzo, però invito tutti voi ad andare a votare perché è una forma responsabile di partecipazione attiva alla vita politica del paese.

MirkoS

4 commenti:

Miyazawa 17 aprile 2009 alle ore 04:35  

Grazie delle informazioni... ad oggi ancora non ne sapevo niente!

MirkoS 17 aprile 2009 alle ore 08:11  

Grazie a te Miyazawa per essere passato sul blog ;) poi sei anche un mio "compaesano" quindi fa piacere due volte :D

Miyazawa 18 aprile 2009 alle ore 04:52  

Allora sei un trapiantato, il profilo dice Roma. Visto che siamo compaesani (ma anche in caso contrario) mi feedo di voi (Gigi leggerò anche te)!
- Notte -

MirkoS 18 aprile 2009 alle ore 08:01  

Considera che il romano D.O.C. è in via di estinzione XD

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