sabato 25 luglio 2009

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Eccomi di nuovo a casa dopo questi due fantastici giorni. E’ una fregatura immensa. Passi un mese in attesa e quando arriva finalmente il momento, il tempo vola e nemmeno te ne accorgi. Sull’aereo per Bergamo mi stava venendo il panico. A parte mia madre che mi ha chiamato un quarto d’ora prima dell’imbarco alle dieci di notte, (poi ho scoperto essere mia sorella) avevo tipo le visioni alla Final Destination, per un attimo mi stava balenando l’idea di scendere. E’ stata la prima volta in cui ho viaggiato completamente solo. Poi una famigliola con una bimba di dieci mesi si è seduta accanto a me e il sorriso della piccola mi ha tranquillizzato. Mi ha tirato il biberon addosso due volte e mi voleva dare a tutti i costi il ciuccio. A metà volo si è addormentata col piedino sulla mia gamba, era tenerissima.

All’aeroporto Andrea mi aspettava. (Da un’ora e mezza, a parte il ritardo di mezz’ora del volo, ha sbagliato un attimo i tempi…ma va beh :D ). Non vedevo l’ora di ricevere quell’abbraccio. Sapevo che la distanza avrebbe pesato, ma non così tanto. Gli ultimi giorni stavo scoppiando. Insieme ci siamo avviati verso la macchina e poi direzione Bergamo dove avremmo alloggiato. Siamo arrivati una ventina di minuti prima della chiusura dell’una fortunatamente.

Praticamente al Nord se potessero farebbero pagare anche l’aria che si respira. Non esistono più i parcheggi gratuiti e qualsiasi prodotto ha un sovraprezzo di uno/due euro rispetto alla Sardegna, poi pagare l’autostrada… e che palle. Si ho scoperto l’acqua calda lo so… però è tutto abbastanza nuovo per me. Quando nel post precedente ho scritto “farà freddo” pensavo davvero ci fossero temperature diverse! Tipo che ne so, 18/20 gradi la sera… invece un’afa bestiale. Avevo addirittura una felpa a maniche lunghe nello zaino… beata ignoranza. Va beh chiusa la parentesi del viaggiatore sfigato, dopo una notte quasi insonne, con due occhi gonfi da far paura siamo andati al lago di Garda. Anzi riapro la parentesi per dire che non avevo mai visto un lago così grande e soprattutto persone che dentro si facessero il bagno. Da noi esistono solo gli stagni, puzzano e a nessuno verrebbe in mente di metterci piede. Era strapieno di tedeschi, alcuni molto molto carini, Mirké facci un salto, son tutti biondi con gli occhi chiari.

Finalmente alle sette facciamo l’apertura serale di Gardaland. Mi sentivo come se avessi avuto di nuovo dodici anni, tutto stupendo, immenso, curato nei minimi dettagli, un altro mondo. Di corsa ci avviamo al primo gioco, il Blue Tornado.
Una sorta di montagna russa in cui si sta per tutto il tempo imbragati con i piedi a penzoloni. Ho fatto tutta la fila per salire con un panico della madonna e con Andrea che se la rideva. In più mi stavano venendo dubbi atroci sulla mia salute. Una voce registrata diceva ad intervalli regolari che il gioco era severamente vietato a tutte le persone con problemi cardiaci. “Perchè due persone ci son morte qua sopra” ha precisato gentilmente Andrea. Io che già avevo la tachicardia mi domandavo se avessi anche problemi di cuore. Alla fine, non so ancora come, son riuscito a salire, ragà una figata immensa. Ma solo dopo che finisce. Quando ci sei sopra è devastante. Io con gli occhi mezzo chiusi che urlavo ogni due per tre un “voglio scendere” condito da qualche imprecazione e il bastardo al mio fianco che se la rideva di gusto. Stessa storia per le montagne russe, per lo Space Vertigo, un gioco che ti porta su, a un casino di metri da terra, 40 per la precisione, lungo un tubo enorme verticale e poi ti lascia cadere nel vuoto ( dopo un secondo mi si è bloccato tutto e non riuscivo nemmeno più ad urlare), e per il Sequoia Adventure (una specie di montagna russa che va abbastanza lentamente e ti lascia per buona parte del percoso a testa in giù). In quest’ultimo ci hanno accompagnato due bimbe che avranno avuto tipo 12- 13 anni, forse pure meno che se la ridevano di gusto, divertite dalla situazione. E io lì come un pirla a maledirmi perché mi ero fatto trascinare in queste cose e che mi chiedevo che cazzo avessero da ridere. Poi fatele voi le file con Andrea. Mica ti tranquillizza. No no. A una certa fa: “una volta le montagne russe si son bloccate perché è mancata l’elettricità e le persone son rimaste a testa in giù per tipo un quarto d’ora, e molte si son sentite male”. Ha un tatto questo ragazzo quando ci si mette…


Mi son preso poi la mia rivincita nell’attrazione del 2009, Ramses il risveglio, nella quale lungo il percorso su rotaia, all’interno di un carrello, bisogna sparare con una pistola laser le luci rosse verdi e blu che si incontrano per strada. Ho quasi fatto il doppio del suo punteggio e me la sono tirata per un bel pò. Infine, poco prima di andar via, abbiamo fatto la fila per il Jungle Rapids, un percorso tra le rapide all’interno di una barchetta rotonda, nella quale in base alla rotazione totalmente casuale ci si poteva bagnare malamente. E indovinate chi è stato lo sfigato che si è beccato in pieno una cascata d’acqua? Avevo il fianco sinistro completamente fradicio. Fortuna che Andrea mi ha prestato un paio di pantaloncini, io sempre per la storia del “al nord fa freddo” volevo andare a Gardaland in jeans.

A mezzanotte, devastati ci siamo fermati a mangiare in autogrill, e cantando Tiziano Ferro a squarciagola (una roba allegra insomma) siamo tornati al Bed and breakfast. Doccia e a letto.

E’ una sensazione stupenda dormire vicini, sentirlo respirare, svegliarti e vederlo lì accanto a te. Quando poi vivi in funzione di quei giorni in cui finalmente potrai rivederlo, stringerlo, baciarlo, le emozioni vengono triplicate. Ti senti finalmente felice, non c’è niente che potrebbe rendere quei momenti ancora più speciali. Niente. E’ tutto stranissimo, nuovo, appagante. Fino a quando non realizzi che magari di lì a poche ore prenderai un aereo e una distanza spropositata ti terrà lontano da lui. In quei momenti ti si stringe il cuore, ti scende qualche lacrima e cerchi di pensare al fatto che si tratta di una situazione temporanea, che non sarà così per sempre.

Quando poi quella stessa mattina arriva l’ora esatta in cui ti devi salutare, non riesci nemmeno a parlare. Vorresti dire mille cose, vorresti dare e ricevere rassicurazioni, vorresti chiudere gli occhi e svegliarti il giorno del prossimo incontro. E’ dura, è vero. Ma se ogni volta hai la conferma che finalmente hai trovato la persona giusta, diventa un pochino più semplice. E io so che lui lo è…

Oggi “festeggiamo” il nostro primo mese insieme. Magari non come avremmo voluto, ma tuttavia felici per come si sta evolvendo il nostro rapporto. Ci rivedremo a Settembre, quando come ogni perfetta coppia di innamorati ci giureremo amore eterno sotto la Tour Eiffel.

Mi ha fatto una sorpresa immensa prenotando tutto il viaggio di cinque giorni in quel di Parigi. Da oggi parte ufficialmente il countdown. MENO 54 GIORNI…

Giò




8 commenti:

SkraM 25 luglio 2009 alle ore 09:36  

che carini! :)

e' stato davvero molto dolce a farti la sorpresa di parigi ^^

alessandra 25 luglio 2009 alle ore 10:32  

che beeeeeeeellooo!!!!gigi lo so che è dura ma stringi i denti!due anni fa il mio ex ragazzo andò in erasmus in spagna. io lo andai a trovare dopo un mesetto, e quando me ne andai all'aeroporto furono lacrime amare...è una sensazione bruttissima quella del distacco, specie dopo un periodo idilliaco!dai che magari nelle vacanze riuscirete a vedervi di nuovo!kiss kiss e buon w-e!!!

Davide 26 luglio 2009 alle ore 18:21  

Primo:davvero non pagate l'autostrada???? (scusa so poco romantico ma è la cosa che mi ha colpito di più :)
Secondo: se vai a parigi vai anche a disneyland. Quello si che è un altro mondo davvero. Gardaland dopo te lo dimentichi fidati.
Terzo: sono felicissimo per voi davvero. Tanto tanto. L'amore è uan cosa meravigliosa :D
Quinto: A parigi a settembre jeans e felpa ti serviranno...te lo dico già :D

MirkoS 26 luglio 2009 alle ore 18:59  

E pensare che tutto iniziò per un gioco :D altro che chat, annunci, blog, etc. etc. pensavo che le storie nei reality tv erano già tutte programmate, invece mi devo ricredere. A parte questa piccola digressione un pò ermetica, sono molto contento per voi due, il regalo di Andrea poi è stupendo. Un abbraccio a entrambi anche se non conosco ancora Andrea :) e come coamministratore del blog penso che dovrò avere la precedenza sulle presentazioni :D

Gigi 26 luglio 2009 alle ore 20:14  

Eh Già Marco... *_*

Grazie Ale!Cercherò di farmi forza...mamma mia sti giorni che stanno arrivando son più pesanti del solito...

Davide, da noi non esistono ne le autostrade ne le superstrade. L'arteria principale che collega Sassari a Cagliari, la 131, è una strada statale in cui il limite di velocità massimo è di 90 chilometri orari, poichè, nonostante le quattro corsie sono presenti numerosi incroci a raso lungo il percorso.
Abbiamo pensato anche a Disneyland ma è un pò troppo fuori mano rispetto a Parigi...sicuramente ci torneremo!
Quando dovrò fare la valigia per Parigi chiederò consigli a tutti, tanto ogni volta non so mai cosa caspita devo portare!
Grazie davvero Da...

Grazie Mirketto...e come amministratore del blog, sii felice anche perché ho portato un lettore in più :D

Anonimo 26 luglio 2009 alle ore 22:23  

Ormai gli attacchi di panico saranno per te un ricordo lontano :P
Oggi sei a -53 x Parigi: già ti vedo segnare sul calendario eehhhhh

@coamministratore: ma non hai aperto abbastanza gli occhi al foro italico, ora pure Andrea vuoi conoscere in anteprima?? INGORDO!!

Davide 27 luglio 2009 alle ore 02:11  

Mi sono accorto di essere passato dal terzo punto al quinto saltando il quarto. e me ne rendo conto ora che sono ubriaco. cio vuol dire che il martini favorisce la lettura...almeno credo

MirkoS 27 luglio 2009 alle ore 07:08  

Davide per fare dei ragionamenti seri con te bisogna aspettare che ti ubriachi perché da sobrio dai i numeri :D

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