lunedì 28 settembre 2009

Paris, J’adore (jour 2)

2° Giorno Sabato – Jardin des Tuileries, Louvre, Jardin du Luxembourg.



Risveglio bellissimo, con calma verso le dieci di mattina, doccia e supermercato di fronte per comprare acqua, pane e affettato per recarci ai giardini delle Tuileries antistanti il Louvre per pranzare. Inutile parlare dell’immensità e dell’eleganza dei giardini. Fontane, fiori, piccoli stagni, statue, palazzi d’epoca. Un’oasi di pace e tranquillità tra il caotico traffico Parigino. Dopo pranzo direzione Louvre.
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Stupenda la piramide di vetro che funge da ingresso al museo. Con gioia scopriamo che anche qui siamo esenti dal pagamento del biglietto, ritiriamo il ticket gratuito e ci rechiamo immediatamente al secondo piano, decidiamo di far partire la visita da lì. Ben presto diventa un continuo sottolineare la mia ignoranza artistica. Conoscevo giusto un quinto dei pittori presenti in quella sala. Delacroix, Gericault, David (tanto che ho pensato di utilizzare la toilette poco prima delle loro sale x sentirmi un pò tra amici e ragà, scusate la volgarità, cagare in testa alla Gioconda non ha prezzo) e qualche altro sparso qua e là con Andrea che allibito mi diceva ogni decina di quadri “e questo? e questo? Io pensavo di essere ignorante in Arte, ma tu!”. E come non dargli torto ahimé. Certo, dalla mia c’era che lì al secondo piano non è che fossero poi tutti così famosi eh. Ogni sala era immensa, in ogni corridoio se ne trovavano anche 70 diverse. Alcuni dipinti erano grandi quanto intere pareti era un continuo restare a bocca aperta. ( Una sorta di ginnastica facciale….)

Scendiamo al primo piano, nelle sale dedicate all’antico Egitto con tantissime tavole di geroglifici, statue, raffigurazioni sacre, sarcofagi e alla ceramica greca con un’enormità di vasi minuziosamente ricomposti dal lavoro degli archeologi. Ma certamente l’ala del Louvre più bella che si trova al primo piano è quella dedicata a tutti gli artisti italiani. Una galleria lunghissima nella quale si trova anche La Gioconda di Leonardo.
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Mi ha fatto uno strano effetto vederla finalmente dal vivo. Una sorta di brivido lungo la schiena. E’ vero, è abbastanza piccola però ha un fascino irresistibile. La sala dell’esposizione poi era strapiena di gente. Con Andrea riflettevamo sul fatto che se il Louvre venisse espropriato di tutti i beni Italiani rimarrebbe ben poco degno di interesse da vedere. Fantastici anche i dipinti di Raffaello, di Caravaggio, di Giotto, di Paolo Uccello (pittore preferito di Andrea, insieme a tale, scoperto lì, Constant Troyon. Stè battute giusto le scolaresche possono ancora farle. Le scolaresche e me. Immaginate la sua pazienza) e

del Veronese. In assoluto la galleria che ho preferito. Dalla galleria Italiana si passa poi a quella dei dipinti francesi di grandi dimensioni dove sono presenti tre opere famosissime, “La zattera della medusa” di Gericault,19092009049 “La libertà che guida il popolo” di Delacroix e “Il giuramento degli Orazi di Jacques Louis David. Bellissime tutte e tre, su un libro o in foto non rendono nemmeno la metà di ciò che si prova ammirandole dal vivo.





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Altra ala stupenda del primo piano è quella che accoglie gli appartamenti di Napoleone III, un concentrato del lusso del 1850.

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Dopo più di due19092009052 e mezza passate a camminare siamo un tantino stanchi e decidiamo di dare un’accelerata alla visita. Scendiamo al pianterreno dove vediamo ancora oggetti dell’antico Egitto e finalmente il lunghissimo corridoio dedicato alle sculture greche, etrusche, romane e infine italiane. Meravigliosa la Nike di Samotracia, La Venere di Milo, Lo Schiavo Morente di Michelangelo ma senza nessun dubbio la scultura che mi ha colpito maggiormente è stata “Amore e Psiche” di Antonio Canova. Trasmette una pace e un’armonia incredibile ed è assurda la cura del dettaglio e la perfezione che c’è dietro.
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Ultimiamo la visita del Louvre nel mezzanino, alla scoperta delle fondamenta del palazzo e dei fossati medioevali. Propongo ad Andrea di saltare le recinzioni e di imboscarci, fresco, buio, e desolazione totale. Le telecamere potevano essere considerate addirittura un incentivo…ma niente. Dopo tre ore e mezza passate ininterrottamente a camminare usciamo e ci riposiamo ai giardini di Lussemburgo. Immensi, curati e regolari fin nel più piccolo particolare. Hanno una varietà di fiori e di piante incredibile.
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Telefonate di rito ai nostri genitori e chiacchiere fino alle 19:15 quando sentiamo le guardie che sbraitano qualcosa di incomprensibile e fanno allontanare tutte le persone suonando un fischietto. Sembrava un misto tra la caccia alla volpe, lo stadio Sant’Elia e il tipico pastore sardo che indirizza le pecore nella stalla.


Rientriamo distrutti in Hotel, Marracash canterebbe Badabum Badabum Badabum Cha Cha (Sté canzoni truzze oh) e purtroppo19092009062 si fanno sentire gli effetti McDonalds. Mi viene una botta di mal di pancia, maledico mentalmente quegli zozzi che preparano i panini, maledico il signor McDonalds, butto giù due o tre santi e dopo un’oretta più o meno sto meglio. Andiamo all’Hard Rock Cafè, valutiamo l’ipotesi di aprire un mutuo per comprare due cocktails ma poi decidiamo di optare per una sana birra, che col mal di pancia è proprio il non plus ultra. Stiamo lì a parlare per un pò, io punto un occhio verso i bicchieri altrui per tentare di rubare le chitarre che servono per girare i cocktail ma tutti se le portan via come souvenir.
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Rientriamo in hotel prima che la metro ci lasci a piedi e per la seconda notte di fila, esausti ma felici ci addormentiamo abbracciati, rappresentando il più bel dipinto visto in quella lunghissima giornata.



Gigi

6 commenti:

Davide 28 settembre 2009 alle ore 13:48  

Ma cosa c'è di più bello di due ragazzi innamorati immersi nella bellezza suprema dell'Arte dentro uno dei più grandi e importanti musei del mondo ? :)
P.s.: puoi definire meglio "le telecamere erano un incentivo"? :D

Anonimo 28 settembre 2009 alle ore 22:15  

oddioooooooooooo ma vojo morireeeeeeeee!!!!!!!!!!!! adoro il lovure <3

SkraM 29 settembre 2009 alle ore 18:44  

l'immagine di due innamorati che si addormentano l'uno fra le bracia dell'altro puo essere tranquillamente definita come un opera d'arte dal vivo :)

Gigi 29 settembre 2009 alle ore 22:53  

Grazie Ragà...dolcissimi ;)

Valessimo quanto un Matisse o un Picasso :D

Anonimo 2 dicembre 2009 alle ore 05:13  

molto intiresno, grazie

Anonimo 2 dicembre 2009 alle ore 05:15  

quello che stavo cercando, grazie

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