lunedì 12 ottobre 2009

Il clown nello spazio

Le immagini viste in televisione del "clown spaziale", Guy Laliberte fondatore del Cirque du Soleil, mi hanno fatto pensare al simpaticone e, diciamolo pure, anche bel pezzo di ragazzo di Marco che da alcuni giorni ha aperto anche un bel blog dove racconta la sua vita e scrive i suoi pensieri.

La vita di un clown è far sorridere, ma mi sono sempre chiesto com'è un clown quando toglie quel buffo naso rosso. L'ho sempre immaginato nostalgico e malinconico, con un cuore ed una delicatezza immensa capace di offrire un sorriso agli altri anche quando ne avrebbe lui stesso bisogno di uno.

Chi soffre ha bisogno di gente allegra che regali una buona risata. Spegnere il sorriso è spegnere la gioia, intristire la vita, i rapporti con la gente. La sofferenza fa parte della vita del clown: quel clown che di fronte ad un bambino gravemente malato deve poter accantonare per un attimo la tristezza per far spazio al gioioso sorriso di quel bimbo.

Ho invidia per queste persone col naso rosso e ho un rispetto smisurato per il loro lavoro che svolgono nelle corsie degli ospedali, nelle scuole, in quelle zone del mondo dove il sorriso è un lusso che pochi possono permettersi. E sapere che spesso questo lavoro non viene nemmeno remunerato perchè solo frutto di volontariato me li fa rispettare ancor di piu'.

Grazie ragazzi/e... buon inizio settimana a tutti :o)

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5 commenti:

Davide 12 ottobre 2009 alle ore 10:05  

Uuh :D intanto grazie perchè non sapevo del blog di Marco, ora andrò a dargli un'occhiata mentre la prof spiega cosa non va nel mio progetto (non apprezza il mio pavimento ribaltato, valla a capire). Cmq venendo al post in questione, assolutamente si. Massimo rispetto per chiunque svolga forme di volontariato a qualunque titolo e/o maniera. Come Marco sa anche mia sorella fa il clown, io ci ho provato una volta ma sinceramente mi sento a disagio, semplicemente perchè per far ridere devo essere me stesso e in quel modo non riuscivo. Faccio cmq volontariato in altro modo :D
Vabbè vado a vedere l'altro blog.
(non le piace nemmeno il muro a doppio fondo colorato, ma che cazzo voleva?!?)
ciao

Marco 12 ottobre 2009 alle ore 14:01  

:*(...sono davvero senza parole...In primis "GRAZIE!"...davvero..
In secondo luogo vorrei aggiungere che quello che dici è vero...però manca solo un passaggio che sfugge ai più...e cioè che quello che facciamo tra le corsie, quello che facciamo in piazza piuttosto che nelle scuole o in qualunque altro posto...serve tanto anche a noi. Ti posso assicurare che quello che io dono è solo una piccola parte di tutto quello che ricevo. In questi giorni, a Bari, abbiamo organizzato una mostra proprio per promuovere la clownterapia...e ci sono stati dei momenti che mi rimarranno per sempre nel cuore. Uno voglio donartelo in anteprima: giravo per la piazza con un altro clown; siccome aveva piovuto ci eravamo procurati un ombrello di palloncini...così almeno riuscivamo a ripararci. Mentre passeggiavamo un bambino è rimasto come pietrificato. Non si muoveva; abbiamo incominciato a giocare con lui che era fermo (ed era pure bravo a non muoversi) e la mamma,la nonna, la zia hanno preso a ridere di gusto...non la smettevano più; io imitavo il bambino e loro ridevano. Andando via, la nonna ci ha chiamati e ci ha ringraziati: "Ogni tanto ridere fa davvero bene...grazie mille"; poco dopo, mentre ci allontanavamo, un gruppo di bambini ha preso a gridare "Ciao pagliacci!!"...
Sono scene di questo genere che ti riempiono il cuore e ti fanno capire il valore di quello che fai...cmq poi vedo di pubblicare un po' di foto...
Grazie ancora per il meravaglioso post, e per i complimenti :)
Un abbraccio a tutti!

ALESSIO 12 ottobre 2009 alle ore 17:59  

Oltre ad essere caruccio è pure un sensibilone da come scrive :)

Anonimo 12 ottobre 2009 alle ore 22:30  

mi unisco ai complimenti:
@ a Mirkos xkè ti ho letto sotto una luce diversa in questo post,
@ a Marco x la profondità che esprime sia nel suo blog che nel commento qui sopra.
Quanto bisogno abbiamo tutti quanti di sorridere in questa vita così squallida (parlo x me ma penso di nn essere il solo).

Marco 17 ottobre 2009 alle ore 20:35  

Chi ha incastrato Mirkos?? Che fine facisti? :D
Vabbè un saluto...ciaoooo!! :D

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