mercoledì 12 maggio 2010

Cagliari, monumenti aperti, ultima tornata.

Consapevoli del fatto che l’orto botanico meriterà di sicuro una visita a parte, vista l’immensità del posto, decidiamo di recarci lì vicino alla villa di Tigellio, poeta latino vissuto in Sardegna tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. citato in alcune lettere di Cicerone e descritto minuziosamente da Orazio. In realtà il termine “villa” non è propriamente corretto, poiché a seguito di successivi scavi si scoprì che si trattava di un complesso abitativo comprendente almeno altre tre case, tutte isolate dall’esterno tramite una piccola cinta muraria e che prendevano aria e luce esclusivamente dai cortili interni.

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Dopo la pausa gelato abbiamo optato per la visita della chiesa di San Pancrazio, attratti soprattutto dalla Cripta sottostante. La chiesa fu costruita intorno al 1600 e solo dopo alcuni lavori di restauro negli anni 80 fu appunto scoperta la cripta, fatta costruire per ospitare le spoglie dei cittadini poveri del quartiere, dalla confraternita del Santissimo Crocifisso dell’Orazione e della Morte.
DSC00392 DSC00389 DSC00390Le pareti sono decorate con il carbone. La raffigurazione classica della morte si trova sul soffitto, nella falce che tiene in mano c’è scritto “Nemini Parco” ovvero, “Non risparmio nessuno”.

Dopo la chiesa di San Pancrazio siamo andati a visitare la famosissima torre dell’Elefante che insieme ad altre tre torri, di San Pancrazio e del Leone (rinominata dell’Aquila, dopo esser stata distrutta nel 1700) formava la cinta muraria del castello della città di Cagliari. Edificata nel 1300 circa, è alta 35 metri e prende il nome da una piccola statua di un elefante posta su una mensola in uno dei lati della torre. Le scale per salire fino in cima sono estremamente ripide, tanto da essere sconsigliate a chi soffre di vertigini, onde evitare poi scene come quelle che abbiamo visto noi, di persone prese dal panico che per fare due passi per scendere giù ci mettevano anni. Come potete notare solo il lato della torre che dava verso l’esterno era costruito in pietra, con le feritoie dalle quali i soldati tiravano frecce, pietre e olio bollente contro i nemici, mentre la parte che dava verso l’interno era interamente in legno.

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Dopo la torre dell’elefante, incuriositi, ci siamo recati alla casa massonica più importante di Cagliari. Purtroppo al suo interno era severamente vietato scattare fotografie. Ci sono stati fatti visitare i vari ambienti della casa, con raffigurazioni e fotografie dei più importanti Massoni, vedi Mozart, Garibaldi e Mazzini, e infine ci hanno fatto sedere nel salone utilizzato per le riunioni. Le domande a quel punto vertevano principalmente sullo scopo di tale confraternita e sulle varie simbologie utilizzate. I Massoni si riuniscono principalmente per affrontare svariate discussioni, di attualità, di filosofia, di qualsiasi cosa ad esclusione della politica e della religione. Hanno una propria gerarchia, basata su un cammino simbolico che l’uomo dovrebbe percorrere per arrivare alla perfezione. Sono completamente autofinanziati, credono fermamente nella diversità come arricchimento culturale reciproco, combattono l’ignoranza e sono tutti uomini di buoni costumi morali, requisito necessario per poter diventare un massone. Non è dato sapere esattamente cosa si intenda “per buoni costumi morali”, l’unica nota specifica riguarda la fedina penale che deve essere immacolata.

Così termina questo giro turistico per Cagliari che mare a parte, non facevo così bella e ricca di storia. Il problema principale è che quasi tutte le chiese e i monumenti restano chiusi per gran parte del tempo e vengono aperti solo in occasioni come questa, non sfruttando di fatti il grande potenziale che la città possiede. Vi garantisco che c’è ancora tanto da vedere e consiglio a chi ancora non ci fosse mai venuto, di fare tappa a Cagliari, come nel resto della Sardegna, non solo per il bellissimo mare che l’isola offre.

Gigi

9 commenti:

-IlDave- 12 maggio 2010 alle ore 16:25  

Bello Gigi. FAccio solo due appunti se permetti. Permetti??? Grazie! :D
L'olio bollente non veniva gettato giù da torri o mura. E' un'invenzione molto folkloristica ma è fasulla. L'olio costava, e molto, di conseguenza ben si guardavano dal gettarlo su nemici. Sicuramente venica invece utilizzata l'acqua bollente.
La seconda cosa riguarda il fatto che i monumento non sono sempre fruibili. Purtroppo è un problema di costi. Tenerli aperti costa molto e in Italia non possiamo permetterci di tenere aperto tutto quello che abbiamo che è davvero troppo. Se poi calcoli che molta gente entra solo in occasioni speciali, ovvero quando sono gratuiti, quando vi sono le notti bianche etc. Un museo deve sostenersi anche finanziariamente e i biglietti sono una delle voci più importanti. Ecco perchè si preferisce tenere chiuso. E' una questione di bilancio.

Gigi 12 maggio 2010 alle ore 16:42  

Due osservazioni molto interessanti Da.
In più di un'occasione mi son chiesto il senso di buttare olio da una torre ma ho sempre pensato che si dicesse olio, ma in realtà si trattasse di scarti della lavorazione di quest'ultimo. Non so se si può dire "lavorazione" comunque spero si sia capito. Le guide ai monumenti erano principalmente ragazzini delle superiori, quindi presumo abbiano letto tutte le informazioni su Internet...e si sa come funziona...

Per quanto riguarda i bilanci, non metto in dubbio che ci siano molte spese, ma tenendo sempre chiuso non ci potranno mai essere delle entrate. Io da turista che sbarca a Cagliari sarei veramente interessanto a conoscere e vedere il patrimonio artistico della città...anche a pagamento, ovviamente.

Anonimo 12 maggio 2010 alle ore 17:11  

"....prese dal panico che per fare due passi per scendere giù ci mettevano anni."

Me t.t....<.< Dannata paura dell'altezza :D

Gianpaolo 12 maggio 2010 alle ore 17:24  

ma .. ma.. ma io credevo che in Sardegna, a parte il mare ci fosse solo il Billionaire come luogo per il turismo culturale!! :O

Grazie Gigi per questo bel lavoretto, specialmente da parte di quelli come me che hanno la stessa mobilità di una monaca di clausura -_-"

Metterò una buona parola con i responsabili di History Channel ;)

-IlDave- 12 maggio 2010 alle ore 19:08  

Sei cosi convinto che la gente andrebbe anche se a pagamento?? Io non credo. A meno che non si tratti di Uffizi, Louvre o Hermitage dove l'interno si sa che custodisce capolavori mondiali, il turista medio non è disposto a pagare per vedere l'interno di una cripta spoglia che narra pagine di storia senza esporre nulla.

Gigi 12 maggio 2010 alle ore 19:18  

Le cripte delle chiese a mio parere dovrebbero restare sempre aperte...Giacché si tratta appunto di chiese alle quali non credo manchino finanziamenti.

Per il resto, si, ci sono turisti e turisti. Noi, io e la mia famiglia ad esempio, abbiamo spesso pagato per vedere qualcosa. La prima cosa che mi viene in mente è un complesso nuragico per dire, sperduto nella provincia Cagliaritana nel quale devi andare apposta...e c'era un bel pò di gente. D'altronde i turisti pagano per fare i tour con i bus scoperti dai quali secondo me non si vede un emerito...!
Se organizzassero itinerari appositi, magari anche solo due volte a settimana secondo me si potrebbe fare qualcosa. Tanto più che aprire per esempio una torre come quella che ho citato nel blog, non dovrebbe costare così tanto...cioè alla fine si tratta solo di salire un pò di scale e di mettere due o tre persone a far defluire la gente...

Anonimo 12 maggio 2010 alle ore 22:56  

Succo di questi post dedicati a Cagliari: abbiamo tante bellezze e nn sappiamo che esistono o se lo sappiamo troviamo sempre chiuso!
Concordo con Davide: i costi di mantenimento sono esosi!

-IlDave- 13 maggio 2010 alle ore 09:23  

Scusa Gigi ma "solo 2 o 3 persone a far defluire la gente" sono SOLO due o tre stipendi! :D
Non è cosi poco se ci pensi. Vuol dire che, a far fare loro la fame, gli vuoi dare 600 o 700 euro al mese?? Ebbene vuol dre che loro non vivono con quello e l'ente paga 2100 euro di stipendi che non coprirà mai con le sole entrate del pubblico. E' un discorso complesso. :)

Gigi 13 maggio 2010 alle ore 11:40  

Si ma hai ragione Da, io non me ne intendo...Faccio questi ragionamenti da ignorante e da persona che in un giorno s'è resa conto che Cagliari è comunque una bella città il cui potenziale non pare sfruttato come si deve...
E mi sembra assurdo per un'isola che campa principalmente di turismo non poter fare qualcosa...

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