Final consideration(s)
Solo ieri notte, quando finalmente sono riuscito ad andare a letto, dopo aver dedicato la serata ad Andrea, purtroppo solo nei modi consentiti dalla distanza, ho metabolizzato bene il punto nel quale sono approdato.
Sono consapevole del fatto che mi manca una tesi da fare in un mese e mezzo, che ho decine di scadenze da rispettare, altri giorni in cui mi aspettano lunghi viaggi a Cagliari per sbrigare tutte le pratiche relative alla laurea, che devo riprendere i contatti col professore interrotti a giugno, causa esami, ma sono davvero felice.
Tra i colleghi di Università, come tra gli amici sono rimasto uno degli ultimi. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, in primis i miei che tanto si erano raccomandati in principio sull’importanza anche economica del non andare fuori corso. E pazienza, è andata così e non rimpiango nulla. Ho gestito male un pò tutto, ho scelto una facoltà che non mi appartiene, non ho saputo dosare dedizione allo studio e cazzeggio. Ma ormai…
La più grande lezione di questi anni però l’ho avuta a livello personale.
Ho imparato a convivere con tante persone diverse da me, credo siano state almeno venti in totale. Ho imparato a relazionarmi con loro, ho imparato l’importanza della schiettezza e della sincerità nei rapporti, il saper chiedere scusa dopo essersi accorti di aver sbagliato, la gioia della condivisione, sia di quella in un certo senso astratta, sia di quella prettamente materiale.
Mi riferisco all’incrociarsi di tante realtà differenti, il raccontarsi giorno per giorno pezzi di vita, dalle cose meno importanti, come una spesa al supermercato o l’incontro con una persona particolare, fino a quelle più profonde, come la nascita di una storia d’amore o i sentimenti provati per chi non corrisponde.
Tutto in tempo reale, come se fosse un telefilm nel quale tolto il cappotto e posate le chiavi all’ingresso, ci si vede talvolta in camera di uno, talvolta in camera dell’altro per sapere semplicemente com’è andata la giornata.
Oppure la condivisione di una bella pastasciutta, tutti insieme, davanti all’ennesima replica di Dragon Ball Z.
Paradossalmente ricorderò il periodo dell’Università più per le soddisfazioni a livello sociale che ho avuto e per la crescita personale che queste hanno portato, che per lo studio in sé, che fosse per me cancellerei in toto. Ma tant’è, ormai ho finito, voluto o no mi accingo ad avere un titolo che si unirà ben presto a quello di disoccupato.
E penso positivamente al futuro, visto che so che non sarò solo.
Gigi
3 commenti:
Che bello :)
Mi sa che Andrea è riuscito a fare un miracolo: ti ha reso "adulto" e pure serio (raramente).
Concordo con Pegasus: post bellissimo e mi ha colpito la frase in cui affermi che hai imparato a " saper chiedere scusa dopo essersi accorti di aver sbagliato". Non è da tutti Gigi :D:D:D:D
Bravissimo! Dev'essere così bello essere tanto vicini al futuro che hai sognato per voi!Dai su, un altro piccolo sforzo ed è fatta. :))
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