Una giornata con papà.
Se la vita fosse un telefilm, sarebbe la cura giusta per tutti i mali.
Non c’è telefilm nel quale l’imberbe adolescente protagonista non trovi, almeno una volta, sollievo per il suo mal de vivre in una fantasmagorica giornata insieme al suo vecchio. Poco importa se per spaccio di droga si trovi in carcere o se tra un tira e molla con la sua giovine ex moglie trovi il tempo di ingravidare un’altra donna, il papà è sempre il papà.
E merita puntate speciali, incontri strappalacrime, riabilitazioni durante tutto il corso di svolgimento della storyline. Ironia della sorte, per non si sa quale strano assunto, se il papà non è stato abbastanza stronzo è destinato a perire miseramente. Leggasi Jonathan Kent.
Ma ovviamente la vita non è un telefilm e benché per fortuna, la maggior parte delle volte non esistano casi limite come i succitati, una giornata con papà non allevia di certo i mali, anzi nel mio caso li moltiplica. Si, è un brav’uomo per carità, un grande lavoratore, un padre sempre presente ma con evidenti “deficit comunicativi” con i suoi figli.
Si scherza, a volte si ride, ma spesso non è proprio in grado di capirci. La maggior parte delle volte si litiga, si discute, spesso si rasentano i cazzotti, che per fortuna per ora non sono mai arrivati. Alcuni giorni sono tremendamente intollerante, non riesco a sopportarlo nemmeno se sta seduto in poltrona davanti alla Tv perché mi urtano le sue fastidiose abitudini. Tipo tenere il volume di qualsiasi cosa venti tacche sopra la media, perché dice d’essere sordo. O non chiedere mai qualcosa ma pretendere che venga eseguita. E non funzionano nemmeno le minacce, mica poi tanto velate, di rinchiuderlo in un ospizio appena possibile, lui continua imperterrito ad esercitare il suo potere tra le mura domestiche.
Fondamentalmente non ci siamo mai presi. Complici anche le sue battute omofobe, il suo essere così ostentatamente filo-Berlusconiano e la sua bonaria ignoranza, tipica dell’elettorato medio del PDL.
Compensa con una straordinaria disponibilità, nonostante le male parole che gli piovono addosso un giorno si e l’altro pure e il fatto che nel suo mondo si vede che ci vuole bene.
Ma non basta. Soprattutto quando sei costretto a dover trascorrere 12 ore di seguito con lui accanto.
Preferirei una giornata con Leatherface.
Gigi
7 commenti:
Ed io che mi lamentavo di avere un padre poco paziente e perdipiù pressocché comunista... eheheh... ;)
Ma il papozzo è sempre il papozzo! :D
P.S.: Quella della minaccia d'ospizio è terribile... ahahah... ;D
Sarà anche un gran rompicoglioni, ma ti accorgerai quando non l'avrai più:(
Poi se pure tua sorella è come te, beh penso non abbia tutti i torti ;D;D
PS: in pratica hai dato dell'ignorante a quasi un terzo del popolo italiano :P:P:P
Beh forse sarà un commento un po' scontato come quello di Manu ma quando hai già perso uno dei due genitori all'altro inevitabilmente ti leghi di ppiù e ti accorgerai ti quanto manca. Ma cmq....il post era e voleva essere divertente come sempre e allora che sia. Mio padre pure tiene il volume sopra la media dicendo di essere sordo, non fosse che se sparli a bassa voce di lui sente tutto con 4 stanze in mezzo. Pure il mio vota pdl e difende a spada tratta con la regola del "non generalizziamo" tutto ciò che di "buono" questo governo produce. Fortunatamente non è omofobo e anzi, quando gli dissi di me, di Ben e tutto il resto si dimostro un padre speciale. Ha mille difetti ma anche un cuore e una forza enormi. e io gli vogliobene :)
Sono d'accordo con voi Da e Ma, ma preferisco prendere mio padre a piccole dosi :) 12 ore di fila sono davvero troppe!
Poi si, il post voleva essere leggero, in realtà ci sarebbero tante altre considerazioni da fare che non riguardano solo mio padre, ma anche in generale il rapporto che ha con mia madre ecc ecc...
Più in là magari...
Io invece lo sfiderei e lo porterei con te in vacanza a fargli visitare i locali più frociaroli di Roma e poi una bevuta presso un centro sociale di estrema sinistra XD
Si, e dopo mia madre andrà a trovarlo a San Vittore!
Anzi, Regina Coeli, visto che siamo nella capitale
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