domenica 4 settembre 2011

La prima volta (summer re-edition EPILOGO)


Salutai tutti, nonni, zii, cugini, amici perfino il cane rompiballe. I suoi genitori mi chiesero di restare ancora qualche giorno, erano contenti. Li avevo aiutati spesso a preparare i tavoli o a lavare i piatti. Ma non riuscivo più a mentire. Il semplice fatto di stare lì significava prendere ogni giorno un pochino più coscienza della mia omosessualità e probabilmente non ero ancora pronto.
Mi proposero anche un impiego stagionale per quando sarebbe arrivata l’estate, con vitto e alloggio compreso, offerta che dissi avrei valutato, esami permettendo. In realtà non so per quale motivo, ma già sapevo che quel flirt di qualche mese avrebbe a malapena visto la primavera.

Salutai anche lui, tra i milioni di tentativi fatti per convincermi a restare ancora un po’. Rimasi neutrale anche di fronte alle sue lacrime. Non stavo bene, volevo solo rientrare a casa, stendermi sul letto, al buio della mia cameretta, da solo, e riflettere su quei tre giorni. Su ciò che era giusto e su ciò che era sbagliato. Sul fatto che prendendo definitivamente quella strada avrei vissuto per sempre da solo, perché non c’era spazio al mondo per due uomini che si volevano bene.

Fu uno dei miei viaggi peggiori. Tre ore di pullman che mi distrussero, nonostante la bellezza di tutti quei tornanti a picco sul mare incredibilmente calmo e azzurro. Mi accorsi appena varcata la soglia di casa che tutti quei pensieri avevano fatto in modo che qualcosa si rompesse tra noi. Non mi mancava. Ero felice di non dover più mentire, di non sentirmi più soffocato dalle bugie. Ma reputavo sarebbe stata una cattiveria immensa troncare tutto quella sera stessa.

Lo incontrai altre due volte. Una ebbi solo il tempo di salutarlo in macchina, mentre si spostava per lavoro, la seconda mi diede appuntamento in una delle vie più trafficate di Cagliari per una passeggiata tra i negozi.
Probabilmente lo shock per i vestiti osceni e vistosi che indossava quel giorno, il fatto che si notasse tra noi un certo imbarazzo ad andare in giro insieme e un dialogo esclusivamente incentrato sullo shopping, che io odio, mi diede il la per fuggire da quell’abbozzo di relazione.

Lo feci per telefono, vista la distanza che ci separava perché non avevo le palle di farlo vis a vis. Gli dissi tutto ciò che mi passava per la mente, esagerando, in modo che fossi certo che quella sarebbe stata l’ultima telefonata. Mi comportai da vero stronzo, ma pensavo che sarebbe stato peggio alimentare false speranze.

Mi scrisse lui, altre tre volte. Messaggi estremamente dolci, nei quali mi faceva sapere che gli mancavo. Risposi solo al terzo, chiedendogli malamente di sparire. E così fu…

Fino a quando un anno e mezzo dopo lo intravidi con un ragazzo nella stessa strada del nostro ultimo incontro. Lo riconobbi subito, nonostante avesse finalmente deciso di rinnovare il guardaroba e fosse dimagrito di parecchi chili. Lo pedinai come un perfetto stalker e quando si fermò di fronte a una vetrina, presi il cellulare e lo chiamai. Una di quelle cose che si fanno senza pensare, perché se ci avessi pensato mi sarei almeno chiesto cosa avrei potuto dirgli quando avrebbe risposto alla chiamata.

Estrasse il cellulare dalla tasca, guardò il display e lo rimise esattamente al suo posto, senza né rifiutare né rispondere.

E fu forse la cosa più saggia che fece durante tutti i nostri mesi di frequentazione.

Gigi

3 commenti:

4 settembre 2011 alle ore 20:00  

Mi hai quasi quasi commosso fino al terzultimo capoverso.
Poi ho detto: ma che strunzzz, si era tenuto il numero di cell?? Nuuu non è possibileeeeeeeeeeee xD
E' stato un vero signore a non mandarti affanculo :P:P:P

Gianpaolo 4 settembre 2011 alle ore 20:20  

Letto tutto d'un fiato! (o meglio RILETTO, almeno per quanto riguarda i primi episodi che lì per lì mi stavano facendo credere di aver assunto capacità divinatorie, non avendo badato molto all'introduzione al primo episodio...).

Beh, leggere quest'ultimo episodio con il sottofondo di una ballad, ha reso il finale degno di una commedia sentimental/strappalacrime hollywoodiana ç_ç

p.s. non posso non condividere quanto già detto da Dario a chiusura del suo commento :D

Anonimo 4 settembre 2011 alle ore 20:38  

perdonate l'anonimo, ho problemi di connessione...comunque ho cancellato i numeri che ho collezionato in questi anni solo qualche mese fa :D dico sempre che non si sa mai, magari uno fa il pirla come me e mi chiama all'improvviso, almeno so chi é e posso decidere di non rispondere! o magari un giorno potrebbe serrvire un trombamico, che ne sai :D

Gigi

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