giovedì 3 dicembre 2009

Dal dentista…

Non ho fobie particolari. Non ho paura di ragni, gechi, topi, insetti, uccelli (?) pesci, serpenti. Non ho paura che mi assalgano da dietro, mi sbattano nell’ascensore o mi violentino sul cofano di una macchina (anzi magari mò che lo scrivo si decidono a farlo). Non soffro di vertigini, di mal di mare, di impotenza. Ma c’è una cosa che non sopporto. Tutta la branca della medicina con annessi dottori, infermieri, chirurghi, cazzi e mazzi. Ma non perché non mi diano una mano ogni volta che soffro le pene dell’inferno (ho la brutta abitudine di triplicare il dolore effettivo), ma perché mi fa proprio star male pensare a siringhe, odore di alcol, bisturi, incisioni, sangue, punti. Oggi alle 16:00 ho preso in mano il mio destino e con il coraggio trasmessomi da decine di puntate di Sailor Moon e Xena (tenendo la mano di mia madre) sono andato dal dentista.



Nella mia mente avevo ipotizzato una classica visita di controllo per prendere accordi su un’eventuale intervento futuro. Tipo, vado lì, spalanco la bocca, mi dice che c’è da fare e poi ritorno quando voglio. Aspettative travolte nel giro di due minuti. Mi accomodo nella poltroncina, il tempo di infilare mezza mano in bocca e di dire molto calorosamente “togliamo tutto”. Credo d’avere avuto un’esperienza post mortem con annessi spasmi nevrotici su tutto il corpo. Nemmeno il tempo di sentire quelle parole che inizio a farfugliare “xuome xoliauo fuffo, uou si fuò xuvave?” Gentilmente estrae la mano e ripeto “non si può curare?” Mi spiega che il dente è quasi fuori uso, in più c’è un piccolo stacco tra la gengiva e la parete del dente che crea una sacca che potrebbe infettarsi. Chiede all’assistente di passarle nonsoche. Mi vedo puntato sul naso una specie di uncino col quale inizia a premere accanto al dente provocandomi un male lancinante (x 3). Mi stringo con una mano l’interno coscia, con l’altra sul petto, mi do l’estrema unzione. Inizio a sudare come al solito, finché non mi illude dicendomi che si può curare. Sospiro, dico “cazzo è fatta” e mi rassereno. Spalanco di nuovo la bocca, prende un trapano bello grande e ce lo ficca dentro. Benedico Andrea e l’esperienza di questo ultimo fine settimana. Inizia a limare finché guardandomi negli occhi esclama “Però non sono tranquilla, ho deciso, LO TOGLIAMO, passami l’anestesia locale”. Volevo immedesimarmi nella peggiore Maurizia Paradiso, volevo lanciarmi dal lettino e rotolare per le scale li vicino. La vedo con la siringa in mano, direttamente prelevata dal set dell’enigmista. Prima puntura, parte una mezza bestemmia. Seconda puntura, primo istinto omicida. Terza puntura, sboccato come un qualsiasi Vittorio Sgarbi mi parte un “cazzo”. Nel senso che avrei desiderato qualcosa da stringere. Mi fa riposare un attimo, fisso la luce e guardo l’orologio, convinto di avere ormai la guancia addormentata mi tranquillizzo. Si fa passare una pinza, di quelle comuni, simile a quelle che si trovano accanto al caminetto. Sento che afferra il dente e tira. Prima fitta…mi parte un uoooooou come se stessi cantando Frozen di Madonna. Lei suda ma continua a tirare come se stesse cambiando i ferri a un cavallo. Secondo uooooooou, stavolta più forte, come se stessi cantando Barbie Girl. Si ferma e mi dice “è quasi fuori, ho fatto piano per non staccare tutto e farti uscire più sangue, fai pure uno sciacquo”. Mezzo moribondo afferro il bicchiere, bevo e sputo, inutile dire che avrei fatto la fortuna dell’AVIS in quel momento. Riappoggio la testa e rispalanco la bocca per la millesima volta, rinfila la pinza e la toglie relativamente subito con una roba IMMENSA e stracarica di sangue. Io con la mia mezza paresi dico “uou butti”. Lei “no tranquillo, abbiamo fatto bene a toglierlo, si stava formando un granuloma”. Io “un granu cosa?” Lei “un granuloma”. Io “ma è una sorta di tumore?” Lei ride, ma sticazzi aveva un nome che non lasciava presagire niente di buono. “no, è una piccola sacca che si è formata in seguito all’estrazione dell’altro dente”. Sospiro e mi porge il dente appena estratto. Trattengo a stento un conato, mi alzo e dico “me lo imbusti che lo guardo quando sto un pò meglio”. E così è finito nella borsetta di mamma e si trova ancora lì. Mi dirigo verso la porta colto da un evidente sbarellamento, va beh, morale, sto lì una ventina di minuti finché non mi ripiglio. Ora sto un pò così, tra antibiotici e tachipirina (in pastiglie) purtroppo non c’erano supposte. Vi consiglio la mia dentista, nel caso abbiate bisogno…



Gigi

10 commenti:

Marco 3 dicembre 2009 alle ore 22:43  

Non sopporti i dottori eh?!?!?! Lo segno!!!! Cmq..a parte gli scherzi...diciamo che anche io ho avuto un'esperienza simile da bambino (infatti ho il terrore dei dentisti e odio profondamente quando mi mettono la mano in bocca altro che). Nel mio caso stavano crescendo due denti nello stesso punto...quindi ne hanno dovuto estrarre uno che mia madre ha conservato...bleh! Che dire...speriamo che passi tutto in frettisssssssima! :D Ciaoooooo!

Gigi 3 dicembre 2009 alle ore 23:08  

ahahah Marco ho dimenticato una piccola clausola.

Tranne quelli biondi e fighi :)

Anonimo 3 dicembre 2009 alle ore 23:46  

E tu avresti i cosidetti??
Aver paura di un'anestesia locale, di una pinza, di una dentista?
PREGO ANDREA DI CERCARSI UN ALTRO BOY PIU' CORAGGIOSO!!!!:D:D:D:D

Dimmi invece che volevi un maschio come dentista e magari il biondo e figho che ha postato il 1°commentato......ehhehhhh

AUGURI GIGETTO....ancora qualche settimana di dolori poi passa tutto.

PS Spero nn sia il dente del giudizio :(

Maurizio87 4 dicembre 2009 alle ore 01:30  

Qnando ero piccolo e mi cadeva un dente i miei mi facevano credere che sarebbe arrivato il topolino che avrebbe preso il dente caduto per darmi in cambio del denaro (e io come un beota ci credevo, vabbè che credevo anche a Babbo Natale). Stavo pensando che tu,non essendo più un bambino, potresti chiedere al topolino un regalo più impegnativo...che ne sò tipo una casa in Costa Smeralda ^^
Comunque ti sono vicino in questi momenti di dolore.... io invece adotto una strategia personale. Siccome il mio dentista è un caro amico di mio padre da secoli,quando durante le visite mi fa patire le pene dell'inferno, io poi quandi viene invitato a pranzo a casa mia tendo ad avvelenare le sue portate............ovviamente scherzo (o forse no)
Ciauz Gi ciauz Mirkè

Gigi 4 dicembre 2009 alle ore 02:48  

Manu si, era il dente del giudizio!

E alla vista del sangue non so se sono più coraggioso io o lui. Stiamo un pò messi maluccio!

Comunque spero ci metta meno di qualche settimana!!!

Mau, anche a meeee! Infatti ho portato a casa il dente e ho chiesto a mamma di sborsare 50 euro. Mi dava 5000 lire all'epoca dei denti da latte, fai la conversione in euro e l'aggiornamento ISTAT e arrivi a quella somma (più o meno).

Anonimo 4 dicembre 2009 alle ore 14:40  

Povero Gigi! guarisci in fretta :*****! Mentre leggevo 'sto post pensavo alla canzone Teeth di GaGa xDDD Ma sono l'unico a cui non dispiace andare dal dentista? ò.ò..

Davide 4 dicembre 2009 alle ore 21:09  

Non ho capito l'accostamento "esperienza con Andrea del fne settimana" con "mi ha ficcato in bocca un trapano bello grande" :D

Vabbè vabbè....forse non voglio capire troppo.
Ciao capitano coraggioso :D
un salutone a te....e al trapanatore ahah :D

DAvide 4 dicembre 2009 alle ore 21:09  

Uh cavolo sono l'unico che ha fatto un commento allusivo-pornografico.
Che vergongna!

MirkoS 6 dicembre 2009 alle ore 11:01  

Gigi mette solo cose grandi in bocca :D

Come vedi Davide non sei il solo ahahah

Gigi 6 dicembre 2009 alle ore 13:53  

Pere una bocca grande, ci vuole un grande pen...nello.

Cinghiale docet

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