domenica 31 luglio 2011

Orgogliosamente dalla parte sbagliata.


Umberto Bossi ieri, in merito alla bocciatura della legge contro l’omofobia:

"Meno male, non è passata l'aggravante dell'omofobia.Tutti sperano di avere figli che stanno dalla parte giusta, questo è un augurio che facciamo a tutti, non era giusto aumentare le pene per quelli che si sentono anche un po' disturbati da certe manifestazioni, persone normali che a volte si lasciano scappare qualche parola in senso anche bonario".

Trattasi dell’ennesimo commento a tinte omofobe del leader del carroccio. Credo sia inutile ormai qualsiasi ulteriore considerazione.

Quello che non ricordo è quale sia la sua parte giusta. La destra o la sinistra?

Gigi

17 commenti:

JC 31 luglio 2011 alle ore 16:00  

Meglio un figlio frocio che un figlio trota.

Bert 31 luglio 2011 alle ore 18:34  

il problema con Bossi è che uno potrebbe pensare che l'ictus sia la causa di alcune sue affermazioni, invece no: è così da sempre.
E questo è inquietante.

Tralasciando Bossi (che secondo me potrebbe aver detto qualunque cosa, perché tanto non lo capisce nessuno), non posso non dire che la proposta di legge in questione non mi trova pienamente d'accordo.

Gigi 31 luglio 2011 alle ore 18:47  

Posso chiederti Bert cosa della proposta non condividi?

Bert 31 luglio 2011 alle ore 19:46  

penso che un gesto violento dovrebbe essere considerato grave a prescindere dalla motivazione che lo scaturisce. Perché picchiare un omosessuale dovrebbe essere più grave che picchiare qualcuno che mi sta semplicemente sulle palle?

Sempre basandomi sullo stesso ragionamento, credo che una legge del genere sarebbe andata a evidenziare la differenza che in molti percepiscono come reale, piuttosto che azzerarla. L'ideale sarebbe di attenuare (magari azzerare) questa convinzione concedendo a tutti gli stessi diritti; fatto questo, forse, più di qualche scettico potrebbe convincersi che gli omosessuali non sono né una "specie protetta" né uno scherzo della natura.

Gigi 31 luglio 2011 alle ore 20:25  

Perché non è il gesto che si va a considerare. Posto che picchiare qualcuno è di per sé grave, picchiarlo per questioni razziali o per l'orientamento sessuale secondo me è ancora più grave.

Un ragazzo eterosessuale che va a spasso con la sua ragazza ha percentualmente meno probabilità di venire aggredito verbalmente o fisicamente rispetto a due ragazzi che passeggiano mano nella mano. Questo assunto in un paese occidentale, sviluppato e culturalmente avanzato non si dovrebbe nemmeno considerare.

Ma purtroppo in Italia l'arretratezza culturale e il morboso attaccamento alla Chiesa della stragrande maggioranza della popolazione fanno si che venga meno la parità tra individui eterosessuali ed omosessuali. Non è che la legge in questione evidenzia una volta di più questa distinzione, è una distinzione che PURTROPPO in Italia c'è già ed è fortemente radicata.

Motivo per il quale secondo me è giusto che un primo passo per appianare le differenze sia TUTELARE la """categoria""" più debole.

E' evidente che omosessuali ed eterosessuali in Italia non hanno gli stessi diritti. Non è di certo una legge che ci tutela che ci fa godere di maggiori benefici. Se andiamo ad elencare le cose che possiamo e non possiamo fare in Italia, stiamo una pista indietro a qualsiasi eterosessuale.

Ripeto, se un ragazzo per strada bacia la sua ragazza credo abbia l'1% di possibilità di essere offeso e picchiato. Di contro se si baciano due ragazzi o due ragazze tale possibilità sale a quanto? Al 20%? Al 30? Ma posto che sia anche meno o più di queste cifre indicative, una legge che tutela gli omosessuali servirebbe a tentare di appianare le differenze.

Vince Symo 31 luglio 2011 alle ore 20:38  

Il ragionamento di Bert non farebbe una grinza e mi trova sostanzialmente d'accordo.
Tutto ciò, però, in Italia purtroppo, come dici, Gigi, non è possibile per la palese arretratezza del nostro Paese innanzitutto in materia di diritti civili.
Un'aggravante contro l'omofobia potrebbe forse inibire gli atteggiamenti gratuiti, violenti e razzistici, frutto di una mentalità arretrata e votata parecchio al pregiudizio radicata nella nostra società, nei confronti delle persone omosessuali.

Bert 1 agosto 2011 alle ore 10:28  

secondo me la legge dovrebbe punire gli atti concreti, non le motivazioni che li scaturiscono.

Tu dici, giustamente, che un ragazzo eterosessuale molto probabilmente non sarà picchiato in quanto eterosessuale, ma questo rende le sue ferite diverse? Credo che l'incidenza percentuale di una particolare "motivazione" scatenante non renda l'atto in sé più o meno grave, la violenza è violenza.

Facciamo un esempio: io sono un tipo violento, ti incontro per strada e decido di picchiarti a sangue; se ti conoscevo da prima e ti ho picchiato perché mi stai sulle palle ho commesso un reato, ma se ti ho picchiato in quanto omosessuale il mio reato è più grave. Perché? Si tratta comunque di odio e, secondo me, non ha senso fare delle distinzioni. Mettiamo il caso che io non sopporti le persone alte, bionde e con gli occhi azzurri; se andassi in giro a picchiare tutti quelli con queste caratteristiche, il mio reato sarebbe meno grave di quello commesso da chi picchia un omosessuale? E su quali basi? Perché al mondo ci sono meno persone che odiano quelli alti, biondi e con gli occhi azzurri?

Comunque, prescindendo dal rischio di ricadere nel reato di opinione (opinione oggettivamente sbagliata, concordo, ma sempre opinione), la proposta di legge in questione, originariamente, voleva essere una richiesta di estensione della legge Mancino anche ai reati di omofobia e transfobia. Però, personalmente, mi chiedo quali sono stati gli effetti reali della legge Mancino? Chi aveva il busto del duce ancora ce l'ha, le associazioni di estrema destra ancora esistono, insomma, tutto è come prima; l'unica differenza è che ora un imbecille che appartiene a un'associazione inutile di quel genere, viene visto (da chi condivide quelle idee) come un eroe che combatte contro il sistema, perché, semplicemente facendo parte di un'associazione, commette un reato (che, almeno da quello che vedo, non è nemmeno punito così spesso).

Magari ho detto un mucchio di cavolate, sinceramente lo spero, spero di sbagliarmi su tutta la linea, ma non penso che questa sia la strada giusta, soprattutto perché credo che la legge debba adeguarsi alle situazioni reali tenendo presente anche una sorta di scopo didattico: se in Italia (e nel mondo) esistono coppie e persone omosessuali, perché la legge non deve tenerne conto? Credo che sia questa carenza a generare discriminazione e violenza. Tu citi la chiesa, personalmente credo che conti come il due di picche quando si gioca a briscola, l'argomento religione lo tira fuori chi sa di non avere altri appigli, anche perché lo stesso discorso allora dovrebbe valere per il divorzio che, invece, oggi non è più visto come un abominio; per quale motivo in quel campo la chiesa non viene più considerata? Perché esiste una legge che lo regola; è la legge che ha fatto diventare il divorzio parte del vivere civile della Nazione.

Probabilmente ho scritto un sacco di roba confusa, ma è una specie di riassunto di quello che penso, e la mia mente spesso sa essere estremamente contorta. Scusate per il megacommento un po' troppo lungo.

-IlDave- 1 agosto 2011 alle ore 11:44  

Io concordo sostanzialmente con Gigi. L'aggravante della motivazione c'è eccome: picchiare qualcuno è grave, picchiarlo perchè è straniero lo è ancora di più! E la stessa cosa vale per gli orientamenti sessuali.
Il pensiero di Bert è idealmente corretto in un mondo ipoteticamente perfetto ma viviamo in un mondo tutt'altro che perfetto e le aggravanti per motivi idioti devono (dovrebbero) essere previste. Se ti meno perchè mi sei antipatico è grave ma è una questione personale tra noi due (chiaramente poi punita per legge) ma se ti meno solo perchè sei omosessuale secondo me è ancora peggio.

Bert 1 agosto 2011 alle ore 12:10  

@Davide: ma non esistono già le aggravanti per abietti o futili motivi? Non sono un esperto, ma mi pare che la legge le preveda. Il fatto è che non credo che la possibilità di una punizione maggiorata possa convincere un coglione che va in giro a picchiare qualcuno perché omosessuale a desistere dai propri intenti. Se fosse così basterebbe aumentare le pene per ogni reato e nessuno ne commetterebbe più.
Alla fine mi sembra che sarebbe stata una legge puramente simbolica, qualcosa che avrebbe fatto notare l'esistenza del problema, avrebbe sottolineato la stupidità di chi commette reati simili, ma non avrebbe di certo aiutato a modificare la situazione reale.

-IlDave- 1 agosto 2011 alle ore 13:32  

@Bert: si si esiste l'aggravante per futili motivi ma è una cosa diversa. Se mi gonfi di botte perchè bagnando le piante ho fatto cadere delle gocce d'acqua sul tuo balcone è un futile motivo ma per discriminazione sessuale o di orientamento sessuale la faccenda è diversa.
Poi sono anche d'accordo con te che probabilmente sarebbe stata più una cosa simbolica ma un simbolo molto forte nel nostro paese. Sarebbe stato un comunque un riconoscimento a livello giuridico della tutela delle persone omosessuali. Probabilmente il figo di turno che si sente macho per aver sputato su di un focio lo avrebbe fatto ugualmente ma se non altro sarebbe stato segnalato sulla sua fedina penale e il povero ragazzo che lo sputo lo ha ricevuto avrebbe avuto un minimo di giustizia per il danno subito.

MirkoS 1 agosto 2011 alle ore 13:37  

Fondamentalmente sono pure io scettico nei confronti di questo tipo di leggi. La violenza è violenza a prescindere se a subirla sia un etero, un omosessuale, un anziano o un handicappato. Non credo che se domani passa una legge che preveda che chi picchia un omosessuale rischia 10 anni di carcere, finisca la violenza nei confronti degli omosessuali così come non avranno mai fine gli omicidi, le rapine e le violenze sessuali. Usare il carcere come deterrente per far accettare l'omosessualità è un'illusione bella e buona.

La questione invece è di tipo sociale e va risolta in quel senso. Anche chi decide di non affittare una casa a una coppia omosessuale fa violenza, ma nessuna legge lo punisce. Quindi cosa facciamo? una legge anche contro di loro? Facciamo diventare invece ciò che gli altri considerano "anormale" come normale alternativa: una persona può amare uno dell'altro sesso o del suo stesso sesso senza per questo subire limitazioni di alcunchè partendo dalla possibilità di contrarre un regolare matrimonio.

Iniziamo dall'educazione scolastica, iniziamo a far capire che un uomo e una donna fanno sesso non solo per procreare, ma il 99% lo fa perchè si diverte a farlo. E se loro lo fanno per puro piacere perchè non lo possono fare anche due donne o due maschi? Non ti piace? Bene, non lo fare, ma non dire che "è uno schifo". Tante cose possono farci schifo, ma non per questo siamo autorizzati ad imporre agli altri queste nostre convinzioni. E non continuiamo a raccontare la barzelletta che è contronatura perchè è solo una invenzioni dell'uomo come sua è l'invenzione della religione perchè ha semplicemente una fottuta paura di morire creandosi l'illusione della vita eterna.

Il Parlamento e la Carfagna, a mio parere, non devono fare una legge contro l'omofobia, ma devono eliminare personaggi come Giovanardi, Buttiglione, Binetti e tanti altri che incitano alla discriminazione e a far credere che sia anormale qualcosa che invece è semplicemente un modo diverso di amare.

Vince Symo 1 agosto 2011 alle ore 14:37  

Vogliamo MirkoS Ministro per le Pari Opportunità! :D

Gigi 1 agosto 2011 alle ore 15:37  

Non riesco a capire che piega sta prendendo la discussione.

L'unica cosa evidente è che Bert, mi pare tu stia ragionando principalmente su un piano teorico, non tenendo conto della reale situazione del paese in cui viviamo. Sono d'accordo con Davide su tutta la linea, il tuo ragionamento è in larga misura condivisibile, ma parte da presupposti che ora in Italia non ci sono.
Sono d'accordo anche con Mirkos quando dice che si dovrebbe iniziare a cambiare qualcosa con l'educazione scolastica e ancor prima, secondo me, con quella impartita dai genitori.
Ma nel frattempo cosa facciamo? Le nuove leve che sono cresciute in questi decenni a pane e omofobia le radiamo al suolo e lasciamo spazio alle nuove, maggiormente tolleranti?
Si ok, giusto intervenire sull'educazione dei bambini, ma nel frattempo ci sono orde di giovani già "educati".

Anche l'esempio del matrimonio secondo me non regge. E' ovvio che il divorzio pur non essendo all'epoca approvato dalla Chiesa, poteva idealmente interessare un maggior numero di persone rispetto a quante potrebbe interessarne l'omofobia oggi. Dato che l'Italia è da sempre un paese in cui tutti prima di qualsiasi cosa pensano ai propri interessi (e la classe politica ne è la dimostrazione lampante) con il referendum abrogativo del 74 secondo me un po' tutti hanno voluto mettere le mani avanti e andare a votare per qualcosa che magari un giorno o l'altro sarebbe potuto servire.

Senza nessuna ipocrisia, quante persone vengono coinvolte o in futuro pensano di poter essere coinvolte in reati che hanno a che fare con l'omofobia?

E torniamo sempre lì, io mi rendo conto che questi sono ragionamenti che non si dovrebbero nemmeno fare, ma i presupposti in Italia, per non farli, non ci sono e bisogna tenerne conto.

Bert 1 agosto 2011 alle ore 17:32  

ok, i presupposti probabilmente non ci sono, e io mi limito a un piano puramente teorico, ma allora vorrei sapere quali modificazioni reali avrebbe introdotto questa legge?

Sinceramente non credo che una legge del genere avrebbe potuto fornire alcun tipo riconoscimento giuridico, anche perché si parla di omofobia come aggravante, non come reato, quindi chi sputa continuerà a sputare senza alcuna conseguenza, perché non c'è aggravante senza reato.

Concordo con te quando dici che l'esempio del divorzio non regge, perché in quel periodo l'opinione della chiesa era probabilmente molto più forte e ascoltata di oggi, ma, al contrario di quello che accade in questi giorni, molte persone si erano esposte in prima linea manifestando costantemente e impegnandosi mettendoci la faccia, mentre adesso quanti si espongono per richiedere l'estensione di tutti quei diritti ancora negati? Sì, probabilmente è vero, l'esempio non regge.

Gigi 1 agosto 2011 alle ore 18:34  

Ma sai cos'è un'aggravante Bert? Significa che in caso di reato la pena non può subire attenuanti, anzi si inasprisce. In caso di reato è vero, il reato prima deve essere compiuto. Ma onde cercare di evitarlo, non sarebbe giusto un deterrente? Per assurdo se io sono solito dare del frocio a qualcuno e in tribunale mi condannano a pagare 100 euro, la seconda volta magari ci penso un po' su prima di parlare. Così tutti quelli che, vista la sentenza, erano soliti dare a loro volta del frocio a qualcuno. E già il clima sarebbe un attimo più respirabile, in attesa che intervenga l'educazione citata da Mirkos, perché è ovvio che quello dell'omofobia è un problema che va estirpato alla radice.

Magari chi sputa continuerà a sputare, magari no, magari può essere un deterrente, magari no in ogni caso, e questo è ovvio, sarebbe stato un segnale forte da parte del Parlamento Italiano.

Quello che poi forse non è chiaro è che non si tutelerebbero gli omosessuali in quanto tali. Non ci sarebbe nessuna distinzione tra etero e gay, la violenza resterebbe solo violenza, solo aggravata per i casi in cui il motivo scatenante sia l'OMOFOBIA.

Se io omosessuale, sempre per assurdo, ti prendo a spintoni perché a pelle mi stai sul cazzo, non è che se quello reagisce merita un aggravante per omofobia.

E' anche difficile da spiegare così, sono d'accordo su molti punti con i tuoi ragionamenti, ma l'omofobia è un problema serio e questa era un'occasione per fare qualcosa di concreto.

-IlDave- 1 agosto 2011 alle ore 18:47  

Esatto condivido Gigi in tutto anche perchè non comprendo frasi come "non cambierebbe nulla, tutto resterebbe come prima". Ma che vuol dire??? Per tutto il resto della storia dell'umanità ci saranno sempre omicidi e allora che facciamo aboliamo la pena perchè tanto qualcuno che ammazza ci sarà sempre?? No io non sono d'accordo. L'aggravante sarebbe stato un segnale importante, è vero magari non cambiava nulla sul piano pratico e di sicuro non iniziavo il giorno dopo l'entrata in vigore della legge a baciarmi al parco e andare in giro mano nella mano nelle strade più affollate con Ben però per lo meno avrei avuto la quasi certezza che se venissi menato per strada perchè sono gay avrei potuto fare affidamento su un cavillo in più della legge. Sarebbe una difesa in più, un diritto a poter girare più tranquillamente per quello che sono. Nulla di più. Le leggi in difesa delle categorie andrebbero fatte per difendere i più deboli, e ammetterai che oggi in Italia la comunità omosessuale è un attimo presa di mira da deficienti ignoranti?

Anonimo 1 agosto 2011 alle ore 21:13  

Marò come vi siete infervorati nei commenti su un tema così d’attualità!!!!
Come posso intervenire dopo quanto scritto così approfonditamente da Bert, Gigi, Davide ed il maturo Mirkos (si nota come l’età porti saggezza anche nei commenti).
Nel mio piccolo, da persona semplice che ha sempre affermato come i gay pride siano una manifestazione che non fa bene alla causa degli omosessuali (attenzione ragazzi: non tutti abitiamo in città ove si tengono normalmente tali manifestazioni e quindi possiamo renderci conto di persona che al corteo non ci sono solo carri allegorici, uomini che sculettano, che fanno bella mostra di pacchi e muscoli, ma tantissimi sono normali cittadini che aderiscono a tale manifestazione) e che vive la sua omosessualità in modo estremamente negativo, concordo soprattutto con Mirkos.
Manca l’educazione civica. Manca la consapevolezza che (come dice la costituzione italiana) all’art. 3. "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione". Quindi non servirebbe nulla se non la consapevolezza di questo principio fondamentale.
Ma ha ragione Gigi: siamo poi effettivamente considerati tutti uguali di fronte alla legge? Ha ragione Bert: perché devi privilegiare una categoria rispetto ad un’altra? Allora ritorniamo ad essere contro il principio dettato dalla costituzione!
Non è facile unite il teorico al pratico, e l’italiano, da buon ignorante qual è, fa distinzioni tra 2 etero che si baciano in pubblico (magari slinguazzandosi più per farsi notare che per amore vero) e tra 2 omosessuali che per un casto bacio sulla guancia o peggio ancora perché si tengono innocentemente per la mano.
Siamo carenti nell’educazione ai bambini, nell’informazione corretta: ma per favore lasciate stare la chiesa che non centra un cazzo: da cristiano dico sempre che la chiesa è un insieme di persone che fanno esclusivamente i loro sporchi interessi utilizzando Dio e Cristo in modo abominevole. Infatti, come giustamente detto sopra ormai non ha più potere su di noi, rimangono i loschi intrighi politici e questi non si modificheranno fino a che non cambierà il nostro voler essere innanzitutto italiani al servizio dell’Italia (altro tema infame).
Cmq ragazzi complimenti per come avete impostato, da un semplice intervento di un deputato nonché ministro inqualificabile come Umberto Bossi, un discorso così approfondito sull’OMOFOBIA.
E Gigi, ti voglio sempre più bene: sai essere anche un uomo serio (ogni tanto) :)
Andrea sposalo!!!!!!!!!!

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