sabato 2 maggio 2009

Niente figli, niente famiglia

"Niente figli, niente famiglia" così esordiva in un'intervista l'ex ministro Rocco Buttiglione.

L'intervista è tratta dal film-documentario Improvvisamente l'inverno scorso, un film passato in sordina in Italia, del quale non si è fatta alcuna pubblicità e che grazie al blog di Ale ne sono venuto a conoscenza. E' un documentario che parla dei famigerati DI.CO., quei diritti che il governo Prodi avrebbe voluto riconoscere alle coppie di fatto, ma che l'arretratezza culturale e sociale di alcuni componenti della sinistra ha fatto naufragare.

A parte le posizioni politiche dei vari partiti che sono ormai risapute, quello che mi ha lasciato sconcertato è il pensiero degli italiani: un popolo che si definisce moderno e che invece dimostra un'arretratezza culturale paurosa. Sorrisi di scherno, battute facili di disprezzo contro coloro che si amano, ma che non corrispondono ai loro modelli di coppia. Un gregge di pecore che segue il Vaticano coprendosi gli occhi con spesse bende di velluto nero e che non riesce a giustificare le proprie posizioni nei confronti del mondo omosessuale se non con delle frasi fatte del tipo "perché sì", "perché è contro natura", "perché Dio non vuole". Ma chi decide cosa Dio vuole o non vuole? I Vescovi, i Cardinali, il Papa? Hanno una linea telefonica diretta con il Padreterno? No che non ce l'hanno, magari esistesse un Dio amorevole non condannerebbe mai due persone che si vogliono bene.

Tutta sta premessa per arrivare dove? Beh per dire che ben poco si sta facendo per garantire i diritti delle coppie di fatto, si parla tanto in questi giorni del patrocinio al Gaypride dimenticandosi di temi più importanti. E' una bella manifestazione senza dubbio, molto folcloristica, ma ormai il suo significato nello scenario comune è solo ed unicamente una sfilata di froci. Bisognerebbe portare l'argomento "omosessuale" nei giusti binari della normalità, far capire alla gente che una coppia di fatto non distrugge la famiglia e che se due persone si amano vanno apprezzate per quello che sono e non per le loro tendenze sessuali. Forse la mia è semplice utopia.

MirkoS

1 commenti:

Alessandro! 2 maggio 2009 alle ore 12:59  

Il Pride è una bella manifestazione, ma non è la manifestazione con cui chiedere i diritti...serve sl a fare un po' di festa e a ricordare che noi siamo felici di essere chi siamo.

Al contrario le manifestazione pro pacs pro dico ecc.. in cui si chiedeva veramente il riconoscimento di un diritto specifico, non sono mai state troppo frequentate.

Questa è la cosa negativa.

Il pride è una realtà a parte che mi va pure bene... anzi ci vado sempre... ma poi dobbiamo andare SOPRATTUTTO alle manifestazioni serie.. cosa che non succede sempre.

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