mercoledì 12 agosto 2009

Religione sì, religione no

"Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche nel culto e nell'osservazione dei riti" articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Sui giornali di stamattina e su tutti i TG nazionali viene riportata la notizia della sentenza del TAR Lazio che ha escluso i professori di religione dagli scrutini. Subito c'è stata la sommossa dei vecchi ultracentenari vescovi della Chiesa e a seguire, a mò di zerbinaggio a favore della Chiesa, tutti i partiti della destra con la Gelimini in testa che dichiara che ricorrerà al Consiglio di Stato.

Avrei potuto accettare una discussione, un dibattito se considerare l'ora di religione alla stregua delle altre materia, ma è inaccettabile tutta questa rivolta di massa. Non mi risulta nè che il cattolicesimo sia religione di stato nè che il Vaticano abbia competenze a intervenire negli affari di uno Stato sovrano. Io ho massimo rispetto per chi ha un credo, professa una religione, ma esigo al tempo stesso che essi rispettino me che non credo o non professo religione alcuna. Perché convertire a tutti i costi gli studenti al cattolicesimo, alle idee antiquate del Vaticano? Perché a scuola, che è il tempio del sapere, non si possono insegnare le varie religioni, fare dei confronti, discutere, aprire dei dibattiti sereni e istruttivi? Avrebbe sicuramente un impatto pedagogico molto più serio e concreto invece che proporre solo ed unicamente ciò che pensa la chiesa sic et simpliciter.

Sapete cosa vi dico ragazzi? A me ste religioni hanno rotto i coglioni, scusate la franchezza e il francesismo utilizzato. Per colpa delle religioni si ammazzano le persone, si fanno esplodere bombe con strage di innocenti, si sequestrano vittime senza colpe, si riducono a schiavitù le donne, si limita la libertà personale... si crea odio e basta!

Voglio vivere in un paese libero, libero di decidere anche se credere o meno in una religione.

MirkoS

4 commenti:

Davide 13 agosto 2009 alle ore 00:38  

Sinceramente devo dire che io a scuola ho sempre fatto religione e, tolto il periodo delle elementari durante il quale ho frequentato una scuola privata dichiaratamente cattolica, nessuno ha mai cercato di indottrinarmi. Non so se sia il mio caso più fortunato di altri ma io ho fatto per davvero, sia alle medie che al liceo, la storia delle religioni del mondo. E anzi al liceo ricordo anche ore di etica e di dibattiti civili. Se la religione è una materia allora va considerata tanto quanto tutte le altre materie. Il problema sono forse i professori di religione. Perchè i programmi ministeriali sono quasi sicuro non hanno nulla a che vedere con catechismo cattolico e si limitano, giustamente, alla storia del cattolicesimo e all'influenza culturale di questo sulla nostra vita odierna.

MirkoS 13 agosto 2009 alle ore 08:21  

@Davide
hai centrato il punto, se l'ora di religione fosse veramente una materia e non un'ora di catechismo fatto in classe allora bisogna trattarla alla stregua di qualsiasi altra materia. Alle medie l'ora di religione veniva insegnata da un prete che si limitava a parlare dei sacramenti e delle varie funzioni cattolico-religiose, alle superiori quando l'insegnante non era impegnata a leggere il giornale ci dedicavamo alla lettura di qualche passo della Bibbia. Avrei invece voluto imparare la storia delle varie religioni, delle loro differenze, fare delle riflessioni critiche sul perché una religione che si fonda sull'amore sfocia poi in violenza. Avrei avuto piacere nel leggere dei passi del Corano, capire il pensiero delle religioni orientali...invece no. Se dunque l'ora di religione deve limitarsi all'ora di catechismo in classe, allora sono pienamente d'accordo con la sentenza del TAR.

Poi non capisco perché si sono ribellati solo i vescovi e non anche gli altri professanti. Ad esempio poi non capisco perché ci si indigna quando si vuol togliere il crocifisso dalle aule e, invece, non ci si è mai battuti per appendere alle pareti anche, ad esempio, la Stella di David?

Davide 13 agosto 2009 alle ore 17:04  

Ma infatti sta storia dei crocifissi da togliere non la capisco. Che fastidio danno non lo so. Se non credi li vedi come un pezzo di legno e basta. Non vedo perchè dover fare tutto sto casino sempre

Anonimo 13 agosto 2009 alle ore 22:35  

Non c'era bisogno della sentenza del TAR x escludere gli insegnanti di religione dagli scrutini: già con le normative in vigore l'alunno che non si avvale della religione cattolica non viene giudicato dal docente di religione.

Allora è una questione prettamente politica che posso anche condividere ma da non confondere con ciò che succede ora.
Concordo in toto con lo studio di tutte le religioni, cosa che succede in parecchie scuole superiori: sta all'intelligenza del docente saper affrontare questi argomenti.
Del resto ritengo che non sia solo questo il peggior male della scuola italiana......

Come scrive Davide, se uno nn è cattolico, che caxxo gli interessa del crocifisso??
Se invece, come credo sia il pensiero di Mirkos, è una questione prettamente di stato laico D'ACCORDISSIMO nel togliere tutti i simboli religiosi: ma... Mirkè fammi questo discorso in un paese mussulmano e già mi immagino la loro reazione.
Tutte le religioni purtroppo, come ricordi tu stesso, insegnano l'amore e praticano l'odio.

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