giovedì 24 settembre 2009

Paris, J’adore…


Son tornato da due giorni da Parigi. Stavolta vi ho risparmiato il solito pippone “CheAnsiaSperoDiPrenderTutto”. Anche se in effetti stavolta un senso ce l’avrebbe avuto. Non avevo assolutamente idea delle condizioni meteo parigine, c’era chi sosteneva la manica corta e chi addirittura il cappotto. Io ho seguito (per una volta) i consigli di Andrea e ho portato ben tre felpe. Ho comprato una valigia nuova, delle dimensioni pseudo regolamentari della ryanair, tanto in media una volta al mese sono in partenza e l’ho riempita fino all’esplosione. Per la prima volta ho detto ai miei dove andavo anche se ho mentito su qualche piccolo particolare, come ad esempio il “con chi”.

Ora mi è impossibile non pensare a tutta questa fantastica vacanza. A quando il diciassette sera sceglievo i vestiti da portare e girovagavo per la casa nell’attesa che il tempo passasse. Avevo talmente tanta paura di perdere l’aereo che son riuscito ad uscire di casa tre ore prima. Ricordo perfettamente il rito dell’apertura delle porte dopo l’atterraggio. E’ uno dei momenti che più mi emoziona. Un mucchio di gente che aspetta i propri cari, li cerca, li chiama, li saluta, li bacia. Io incrocio il suo sguardo immediatamente e lo raggiungo. Ogni volta vorrei saltargli addosso, baciarlo, ma a malincuore, visto il paese in cui viviamo ci limitiamo ad un bacio sulla guancia e un abbraccio fortissimo, in attesa del momento in cui ci si allontana dall’aeroporto con la macchina.



Seconda volta che salgo al nord, seconda volta che per darci un bacio come si deve ci fermiamo di fronte a un cimitero. Andrea ha il gusto dell’orrido a volte. Mi ha portato un regalo, anzi due. Una maglia dell’Hard Rock Café di Barcellona, dove è stato in vacanza quest’estate e un bracciale uguale al suo, per avere costantemente addosso un suo ricordo. Inutile dire quanto sia stato felice in quei momenti. Non ci vedevamo da quasi due mesi. La notte era lunga, la notte era nostra. Sono atterrato alle 23:30 e alle 6 ci aspettava l’aereo per Beauvais-Paris. Abbiamo trascorso tutto il tempo in macchina, vicini, a parlare, a coccolarci, a ridere e scherzare. E’ stato come se ci conoscessimo da una vita.



L’aeroporto di Beauvais dista più o meno un’ora da Parigi, due quando c’è traffico. Una volta arrivati nella city abbiamo raggiunto immediatamente l’hotel, situato nel 18° arrondissement, lo stesso per intenderci del mercato delle pulci, del Sacre Coeur e del Moulin Rouge. Fuori dalla metro, nella nostra fermata ci accoglie un mondo particolare. Non sembra di certo un quartiere IN, ma la fermata è attaccata all’hotel, c’è un bel Mc Donalds sotto e un supermercato di fronte. Facciamo il check in ed entriamo in stanza. Credo che la macchina di Andrea fosse più spaziosa e più pulita (il che è grave per chi non vi è mai salito) , ma c’è un bel matrimoniale, un piccolo bagno e siamo contenti così. Coccole di rito, due orette di riposo e si parte alla scoperta di Parigi.

A partire da oggi, ogni giorno pubblicherò il resoconto del viaggio con alcune delle foto scattate personalmente da noi…



Appuntamento a domani con il primo giorno, non mancate!



Fiorella Pierobon, Patrizia Rossetti ed Emanuela Folliero mi fanno un baffo.


Gigi

6 commenti:

SkraM 24 settembre 2009 alle ore 17:21  

che cosa dolce il braccialetot uguale al suo :)
un po ti invidio.

la lontananza e' brutta ma ha anche dei vantaggi come il fatto che ti fa vivere con piu palpitazione ed intensita' il momento del rincontrarsi.

LordVi 24 settembre 2009 alle ore 18:44  

Condordo con SkraM, il braccialetto è molto romantico ;)
Buon viaggio :D

DAvide 24 settembre 2009 alle ore 20:11  

Ma quant'è bella Parigi ?!? :D Io amo quella città (e le sue gallerie d'arte). Sono contento che tu sia contento.
P.s.: anche a me hanno portato una maglietta dell'hard Rock da Barcellona. E' marrone con due chitarre in tessuto applicato incrociate sul davanti.
Vabbè...bacioni a tutti

Gigi 24 settembre 2009 alle ore 20:32  

Da, azz, certo che far con te un giro al Louvre sarebbe stato una figata...io non so quasi niente praticamente su dipinti e pittori..

P.S. son proprio belle le magliette dell'Hard Rock. La particolarità della mia è che si tratta di una L taglia bimbo! E mi sta perfetta :D

Maurizio87 24 settembre 2009 alle ore 20:43  

Bentornato.
Mi fa piacere sapere che ti sei divertito.

Anonimo 24 settembre 2009 alle ore 22:32  

Ed io che pensavo fossi impegnatissimo con lo studio??
Marò quanto sono cretino: invece eri beatamente tra le braccia di Andrea........azzzz a te e a tutti gli innamorati :(:(:(:(:(.
Sono felice di rileggerti :X

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