domenica 6 settembre 2009

Poveri italiani

Ebbe a dire: "Povera Italia, con questa informazione che pubblica tutto il contrario della realtà". Io sorrido perché credo sia l'ennesima barzelletta di Berlusconi. Diventa assai ridicolo lui che, grazie agli italiani, ha il controllo di quasi tutta l'informazione italiana. Ha nominato o fatto nominare una ventina di direttori di tg, reti televisive e giornali e ha cacciato, denunciato, sputtanato tutti coloro che hanno osato non obbedirgli eppure si lamenta.

La Consulta si appresta ad emettere la sentenza sul lodo Alfano e il capogruppo del PDL Maurizio Gasparri cosa fa? Fa la voce grossa, sbattendosene di quello che dirà la Consulta perché tanto troveranno un Ghedini o un Ghedoni che attraverso un cavillo supererà anche l'eventuale bocciatura della legge.

E poi c'è la Santa Romana Chiesa che riceve in udienza il ministro divorziato Umberto Bossi, quella che nulla dice riguardo alla puttanopoli organizzata dal Premier, quella stessa Chiesa che fino a poco tempo fa, quando in carica c'era il governo Prodi, un giorno sì e l'altro pure affermava con forza l'indissolubilità del matrimonio condannando le coppie di fatto tra persone dello stesso sesso. Quella Chiesa che riceve in udienza Calderoli, che ribadisce le sue radici cristiane, ma trascurando il fatto che si sia sposato con un paganissimo "rito celtico".

Ma c'è poi anche la Lega, quel partito dallo slogan "Roma ladrona" e tanto apprezzata dai nordisti. Contro il Sud sprecone e nepotista, contro lo spreco dei soldi del Governo centrale eppure la Lega dovrebbe spiegare con quali meriti il figlio di Bossi, neo-diplomato, sia stato nominato membro dell'osservatorio dell'Expo di Milano già Team Manager della Nazionale Padana nonché portaborse del deputato europeo Francesco Speroni quando alle sue spalle si porta questo curriculum:
- bocciato tre volte all'esame di stato;
- inventore e promotore di "rimbalza il clandestino".
Il suo stipendio? Soli 12.000 euro al mese.

Una spaventosa escalation di intolleranza verso il "diverso" sia esso extracomunitario, gay o terrone. Una spaventosa arroganza del nostro Presidente del Consiglio nei confronti dell'Unione Europea; un'arroganza emulata dai suoi colonnelli e dai suoi direttori di giornali. Vittorio Feltri, massimo difensore della privacy e del segreto investigativo al mondo, pubblica sul Giornale le foto della vittima molestata da Dino Boffo e il certificato del casellario giudiziario di Boffo che per legge è accessibile soltanto agli inquirenti e all'interessato.

Due giornali, La Repubblica e L'Unità, denunciati dal Premier e l'avv. Ghedini fa sapere che "Berlusconi è pronto ad andare in aula a spiegare che non solo non è un gran porco, ma nemmeno impotente"... mi vien da piangere!

Poveri italiani che continuano a sognare di fare carriera partecipando ad Amici o al Grande Fratello. Poveri italiani che continuano ancora a credere di poter emulare Berlusconi diventando anch'essi ricchi, potenti e pieni di donne. Poveri italiani che continuano a dormire imperturbabili sul proprio divano davanti al televisore mentre scorrono le immagini dell'ultimo programma di Maria De Filippi.


Poveri noi!

MirkoS

6 commenti:

Ale223 6 settembre 2009 alle ore 12:23  

Tutto giusto, Mirkos, e tutto dannatamente preoccupante. Ma non posso condividere il finale, di un qualunquismo sconcertante, solo perchè è un ritornello che ha rotto un po' le palle. La disinformazione politica/sociale e la propensione a guardare (ad esempio) reality show, è ciò che in statistica viene definita "correlazione illusoria". In altre parole, un ragionamento per stereotipi. Mi si spieghi perchè, nel caso dei gay, gli stereotipi vengono messi (giustamente) al bando mentre invece, quando si parla di realtà presumibilmente lontane da noi, il ragionamento pregiudiziale viene assolutamente riabilitato.

Una persona può essere reality/talent/quiz/trashtv -dipendente ed essere il più grande conoscitore della realtà politica e dell'oscurità dell'informazione italiana come essere un amante della botanica e della letteratura, guardare solo Superquark, Gabanelli-Fazio e tutto ciò che si dice per fingere di guardare solo tv colta ed essere convinto che le notizie di TG1/4/5 siano le più affidabili del mondo.

Non c'entra NULLA.

MirkoS 6 settembre 2009 alle ore 13:36  

Ale perfettamente d'accordo con te, uno può essere reality-dipendente, ma allo stesso tempo un grande "cultore".

La mia non è una condanna per i reality piuttosto una doppia riflessione:

1) i bambini e gli adolescenti crescono con delle aspettative sbagliate: non è necessario sgobbare sui libri, basta saper cantare, ballare, recitare e partecipare ad Amici o a un qualche reality così ti fai pubblicità e fai il salto di qualità. L'emulazione, di cui parlava iSim86 in suo post, è un grande difetto degli italiani. Pochi sono i genitori che riescono ad insegnare ai propri figli il contrario visto che li parcheggiano tutto il giorno davanti la tv;

2) la colpa non è dei reality, ma degli italiani che ormai si interessano solo ai reality e trasmissioni strappalacrime. E non ditemi che è colpa della politica che allontana le persone perché la politica non è uno spettacolo che piace o non piace. La politica siamo noi.

I dati auditel parlano chiaro, un reality fà più ascolti di una qualsiasi trasmissione politica o TG. Se le persone stanno sempre a guardare questi programmi quale può essere il loro grado di informazione sui fatti politici e di quello che sta succedendo intorno a noi?

Se son tutti capaci di informarsi perché Berlusconi ha il 70% dei consensi elettorali? Sono io forse che vedo tutto nero o gli italiani ad essere masochisti? Oppure l'italiano è incapace di informarsi in questo contesto di informazione teleguidata? Forse per lui è più facile sedersi davanti la tv e vedersi la De Filippi piuttosto che sprecare energie per capire veramente cosa sta succedendo.

Ale223 6 settembre 2009 alle ore 14:33  

No, non hai capito quello che ho scritto. Io ti ho specificato che non esiste una correlazione tra vedere reality ed essere poco informati sulla tv. E non c'entran nemmeno i dati d'ascolto, perchè pure Lo show dei Record, Forum e il segnale orario che fu trasmesso durante un black out in una serata di premiazioni condotta dalla Venier hanno uno share più alto di quello dei tg. Eppure non vedo bambini che "emulano" giocando a chi si infila più matite celesti nel naso, bambini che inscenano una causa di tribunale o adolescenti che fissano l'orologio fischiando il te deum.

"Gli italiani si interessano solo a reality e trasmissioni strappalacrime" è un'analisi sociologica dell'Istat che mi è sfuggita? Li facevo più oggettivi... il punto è che non bisogna confondere la teledipendenza stereotipica degli individui di destra per un fattore significativamente preoccupante o farci ingannare dallo snobismo degli pseudointellettuali di sinistra verso la tv (che criticano e guardano) per notarne un maggiore interesse verso l'informazione.

L'interesse per l'informazione reale è apolitico, innanzitutto, la disinformazione c'è nella casalinga di Voghera tanto quanto nel neuroscienziato di Padova.
Non c'entrano i reality, uno può guardarli tutti per 12 ore al giorno ed essere più informato del chirurgo che torna a casa dal lavoro e si limita a leggere un libro.
Ti ripeto che ragioni su stereotipi... e che questi stereotipi non fan bene alle discussioni politiche perchè rendono gli "antiberlusconiani" inutilmente snob.

Anonimo 6 settembre 2009 alle ore 14:56  

Uddio santo sono rimasto basito nel leggere i commenti e la replica di Mirkos.
Perchè?? Avete intavolato un discorso che sinceramente è un pò fuori dal parlare comune; si nota che siete laureati o quasi XD

Cmq riferendomi al post sono d'accordo in tutto ciò che scrive Mirkè e, seppur nordista, ti dirò che , a parte il disprezzo che nutro per la lega, nn ero a conoscenza degli emolumenti del figlio di Bossi.
Vabbè io quei soldi lì li percepisco nell'arco di un anno: ma io sono un povero cristo diplomato al primo anno e non merito di più :(
X quanto riguarda i reality è sufficiente sapere che tutto è già preconfezionato e dargli l'importanza che meritano, nulla di più.

MirkoS 6 settembre 2009 alle ore 16:24  

La tua analisi è molto interessante seppur criticabile in alcuni punti e sono veramente contento di avere interlocutori come te. Voglio ribadire che non ho demonizzato i reality, piuttosto ho espresso la mia rabbia nei confronti di coloro che stanno appiccicati alla tv a vedere programmi simili. Ho da obiettare su quanto scrivi in merito al fatto che non c'è correlazione tra guardare programmi cretini e l'essere informati. Dunque se l'operaio di Voghera passa otto ore in fabbrica, altre sette/otto ore dorme e ne passa altre otto a vedersi i reality, probabilmente tanto tanto tempo per informarsi forse non ne ha.

Tu hai estremizzato il mio discorso sull'auditel, il senso era che se un reality fa più ascolto di un documentario di sicuro la tv trasmetterà reality a tutta forza trasformando la tv in un semplice passatempo privo di qualsiasi intento informativo ed educativo e poiché, a tutt'oggi, rappresenta il mezzo di comunicazione più diffuso in assoluto dovrebbe, secondo me, riacquistare quella valenza formativa che ormai da anni ha perso per la valanga di programmi spazzatura che propina ogni giorno.

Il fatto che uno guardi tutto il giorno i reality e che sia più informato di un chirurgo che torna a casa e legge un libro è tutto da verificare. E' una tua supposizione che assume le forme di uno "stereotipo all'incontrario" per confutarne un altro.

Ti sei chiesto perché un liceale conosce alla perfezione tutti i nomi dei concorrenti di Amici o dei reality e poi faccia fatica a distinguere il Presidente del Consiglio dal Presidente della Repubblica? Ciò è alquanto preoccupante.

Essere informati costa fatica soprattutto quando le informazioni vengono nascoste, alterate, manipolate. Non basta più ascoltare due TG (uno di destra e uno di sinistra), oggi bisogna addirittura rivolgersi alla stampa estera.

In sintesi, io non faccio una correlazione illusoria tra disinformazione politica e propensione a guardare i reality, ma mi limito a far constatare una correllazione obiettiva tra disinformazione politica ed una incapacità degli italiani ad informarsi che preferiscono rimanere tutto il giorno davanti la tv a vedere programmi spazzatura. Ci saranno pure eccezioni, ma quelle saranno pur sempre eccezioni.
Tu dici: se guardo reality non vuol dire che sono disinformato ed è vero. Se però la tv continua a propinarci reality e tu sei completamente disinteressato alla politica, la tv nulla fà per stimolare in te un interessamento alla politica affinchè anche tu possa avere il tuo punto di vista ed essere così informato dei fatti politici/sociali/economici che accadono intorno a te.

Come direbbe Groucho Marx: "Trovo la televisione davvero molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l'apparecchio, me ne vado nell'altra stanza a leggere un libro."

Davide 6 settembre 2009 alle ore 17:37  

Caspita che bella discussione. :D
Mirkos concordo con te in parte nel tuo post: anche io lo vedo nero il futuro italiano e mi spaventa discretamente, ma concordo con Ale223 per il suo discorso.
Anzitutto perchè ragionare per stereotipi è come "non ragionare", si parte da dati che presumiamo reali ma che non lo sono.
Ad esempio non trovo che i ragazzi di oggi siano tutti disinformati e menefreghisti. Lavorando in museo ho spesso delle classi che vengono in visita: classi di liceo, di istituti tecnici o professionali, di scuole medie e elementari. Ebbene ho notato che l'educazione di una classe è legata per l'80% all'educazione dei propri insegnanti. E di ragazzi svegli e capaci ce ne sono. Magari anche loro conoscono tutti i nomi dei concorrenti di amici, del grande fratello etc. Ma hanno "ricevuto" e "acquisito" la fondamentale capacità di riconoscere la differenza tra "gioco" e "cosa seria".
Personalmente io mi diverto a guardare ogni tanto L'isola dei famosi, ma lo faccio consapevole del fatto che è un gioco, un programma studiato apposta per riempire 3 ore di un palinsesto televisivo. Non parteciperò mai ad un televoto e non mi dispererò se un martedi sera mi perdo la puntata. Eppure mi ritengo una persona più acculturata della media (perchè la media nazionale è bassa, non sono io che sono un genio), una persona che si informa con diverse fonti e poi esprime una propria, condivisibile o meno, idea. Io ritengo stupido qualcuno non perchè ha idee diverse dalle mie. Ritengo stupido qualcuno quando non ha idee o quelle che ha non sono sue.
Per questo capisco e condivido ciò che vuole dire Ale223

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