mercoledì 24 marzo 2010

Toccata e fuga su al nord.

Da ieri mattina sono ufficialmente fidanzato con un dottore. La cosa che mi ha reso più felice è stata che finalmente ho potuto festeggiare un traguardo così importante con lui. Non per telefono, non attraverso una webcam ma di persona. Grazie alla collaborazione della sua migliore amica che ha organizzato tutto, sono riuscito ad essere lì, insieme a tutte le persone a lui care, pronto a gioire del suo meritato successo. Sono uscito di casa alle 4 e mezza del mattino, ho preso il pullman per l’aeroporto alle 5:20 e son salito sull’aereo alle 7 in punto. Purtroppo un banco di nebbia improvviso ha ritardato la partenza di un’ora e venti minuti quanto è bastato per far saltare tutte le seguenti coincidenze con i relativi mezzi. Alle 9.30 ero a Linate pullman per la stazione centrale e successivamente, alle 11.15 treno. Stazione immensa, stupenda, maestosa per chi è abituato alle riedizioni delle case cantoniere. Cristiano Ronaldo e Megan Fox campeggiavano ovunque e tra il fuggi fuggi generale io ero l’unico pirla che si fermava a guardare. Una corsa alla Toilette, che pareva più una caccia al tesoro, un euro ben speso (quando scappa scappa) e via alla ricerca del binario giusto. Inutile dire che di là la discussione era già stata svolta e la proclamazione effettuata. Vedrò dal vivo suoceri e cognato in un’altra occasione. Arrivo alle 12:00 e vengo prelevato da tre amiche di Andrea, lui pranzerà con i suoi, io fino alle tre starò a pranzo con loro. E’ sempre un piacere rivederle. C’erano il giorno in cui per la prima volta l’ho incontrato, c’erano quando per la prima volta siamo andati a ballare insieme a Milano, c’erano a Capodanno a Venezia. Questa è una delle cose che mi manca di più del nostro rapporto

, non poter vivere la nostra storia anche con le persone a noi care, non poter condividere le piccole cose quotidiane, non poter vedere i modi reciproci di relazionarci con gli altri. Fortunatamente è quello che ho cercato di recuperare ieri, con tutti i loro aneddoti su Andrea e con l’ennesima conferma che se non fosse per tutti i chilometri di distanza che ci separano sarei molto felice di approfondire la conoscenza con persone così splendide che hanno la fortuna di “viverlo” ogni giorno in tutti i suoi pregi e i suoi difetti e che gli vogliono bene. Alle tre approdiamo in un luogo un pò distante dal centro e semideserto. Andrea ci raggiunge. Inutile dire che mi esplodeva il cuore, peggio di mille sedute dalla vecchia col Parkinson. Lo guardo scendere dalla macchina, mi viene incontro, ci abbracciamo fortissimo. E’ come se ogni volta ci fosse l’emozione della prima, il batticuore del primo bacio, l’ansia che in due mesi sia cambiato qualcosa ma che in realtà svanisce quando i nostri corpi si toccano. Mi son sempre chiesto come si facesse a capire di essere innamorati di qualcuno. Avevo paura di non essere predisposto, temevo di non accorgermene, credevo di essere troppo indipendente per amare una persona fino al punto di pensare che non potrei mai per nessun motivo farne a meno. Prima di conoscere Andrea, si. Restiamo lì a parlare con i suoi amici, ormai mi ha presentato quasi tutti quelli che sanno di lui, finché più o meno alle 17 decidiamo di andare in ostello. Facciamo i conti col traffico Milanese, con la nostra fantastica capacità di mancare, vuoi perché la sorpassiamo, vuoi perché anticipiamo, la strada giusta e alle sette passate arriviamo. Cerco di non fare il countdown delle ore rimanenti, ben consapevole tuttavia, della scadenza di lì a poco della mia ventiquattro ore su al nord. Distrutti per la giornata appena trascorsa, andiamo a dormire più o meno alle due. E’ uno dei momenti che in assoluto preferisco. Mi da una pace, una sicurezza, una tranquillità immensa addormentarmi stretto dal suo abbraccio. Si vero, a volte mi zittisce perché pare urli troppo quando parlo e poi lui fa dei rutti da guinnessworldrecord di fronte ai quali impallidirebbe perfino Linda Blair, però quando dorme è così terribilmente adorabile…
Per una volta sono anche troppo stanco per sognare. Alle 6 la sveglia ci butta giù. Mezz’ora prima “del necessario” perché abbiamo i nostri tempi. Fuori dall’ostello alle 7, alle 7.30 sparisco dietro i pannelli del corridoio per il check in. Sbrigo tutto in fretta e furia e quasi contemporaneamente ci scriviamo il fatidico messaggio, il solito, quello che da ufficialmente il via a tutte le successive settimane di lontananza forzata. Alle 8.20 parte l’aereo, 24 ore esatte da quando è partito quello che mi ha portato lì il giorno prima.

Domani saranno nove mesi insieme. Nove mesi stupendi, intensi, difficili. Nove mesi durante i quali, tra alti e bassi, ho maturato la consapevolezza del fatto che è lui l’uomo col quale voglio un futuro, voglio una casa, voglio una famiglia con dei bambini. E non mi importa di quante altre difficoltà ci saranno. Io lo amo, lui mi ama e non c’è problema che non potremo affrontare e risolvere insieme.

Gigi

12 commenti:

Marco 24 marzo 2010 alle ore 15:38  

Sei davvero estremamente bravo a descrivere le emozioni. Traspaiono dietro ogni parola...Che dire...vi faccio un grande in bocca al lupo per tutto...a partire da un meraviglioso futuro insieme. Tantissimi auguri a Andrea per il suo traguardo, e un abbraccio a te gigè!:D :D :D

-IlDave- 24 marzo 2010 alle ore 15:42  

Mi hai fatto sorridere di tenerezza e felicità. Grazie :D

MirkoS 24 marzo 2010 alle ore 18:40  

Che fortunato Andrea ad avere un tipetto sardo come Gigi :) ma altrettanto fortunato Gigi ad aver trovato quel bel marcantonio di Andrea :D

DG Victims 24 marzo 2010 alle ore 19:16  

Mi hai emozionato Mirko...e non nascondo di invidiarti non poco. In bocca al lupo. Alex

lettore affezionato 24 marzo 2010 alle ore 19:32  

che tenero :)

desaparecido 24 marzo 2010 alle ore 20:54  

mi sono commosso.
tanti auguri a entrambi.

Gigi 24 marzo 2010 alle ore 22:03  

Grazie a tutti ragazzi...

Anonimo 24 marzo 2010 alle ore 22:24  

Che bellooooo Gigè............:-)
Spiace il fatto che nn sei riuscito a vederlo nell'attimo più felice della giornata!!!
Cmq gli hai fatto un bello scherzetto eehhhhhh!
Mi chiedo chi era il più sudato dei due: scommetto centomila eurini TUUUUUUU!!!!!
Auguri ANDREA e tienti stretto sto sardo piccolo piccolo ma dal cuore grande grande :))))

SkraM 25 marzo 2010 alle ore 16:14  

Che dolce che sei :)
da come scrivi di lui si vede quanto tu lo ami. Effettivamente stare lontani e' stressante pero rende ancora piu intenso il rivedersi ogni volta...

spero tanto possiate presto stare vicini tutti i giorni!
chissa.. magari una volta che prenderai questa benedetta laurea potresti pensare di trasferirti qua al nord e trovare lavoro che dici? ;)

un bacio ad entrambi

Gianpaolo 7 aprile 2010 alle ore 18:54  

Gigi ho letto solo ora questo post... frequento questo blog da pochissimmo... sto cercando di recuperare :)
Volevo solo ringraziarti per le emozioni che sei riuscito a trasmettere con le tue parole... sembrava davvero di viverle in prima persona... anche ad uno come me che non le ha mai potute provare...
Per quel che può valere, visto l'enorme ritardo, vi faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutti i vostri progetti :)

Gigi 7 aprile 2010 alle ore 19:21  

Grazie mille a te Gianpy per esserti unito alla banda...
mi fanno un immenso piacere le tue parole e da quello che ho letto da quando sei approdato qui sembri proprio un bel tipetto...

Anche se in un vecchio post e un pò in ritardo, benevenuto :)

Gianpaolo 7 aprile 2010 alle ore 19:52  

ahahah io un bel tipetto?! macchè!
oddio... forse saranno gli ultimi sussulti prima dell'andropausa xD
Grazie a te per il benvenuto e giacchè ci sono ringrazio pure Mirko
siete molto simpatici entrambi :)))

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