lunedì 19 luglio 2010

Indovina chi

«Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello, ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi»

«Quando studiavo io, lo sapeva tutto il condominio e tutti stavano attenti a non fare rumore per permettermi di studiare per poi festeggiare una volta superati gli esami. Non si capisce invece perché nel paese di Di Pietro nessuno sapesse della sua laurea».



Secondo voi, chi ha rilasciato queste simpaticissime dichiarazioni?

Si esatto, sempre lui, il nostro premier cabarettista, in un simpatico incontro all’università telematica Ecampus di Novedrate in provincia di Como, durante un meeting con gli studenti nell’ateneo privato di Francesco Polidori, fondatore del CEPU.



Le repliche dei diretti interessati?

Bindi: «Faccio i miei complimenti alle studentesse per il conseguimento della laurea, su quello che ha detto il presidente del Consiglio mi limito con tristezza a prendere atto che tra i tanti segnali della fine dell’impero c’è anche questa ormai logora ripetitività delle sue volgarità».

Di Pietro: «Berlusconi, invece di continuare a offendere la mia storia personale, rinunci ad avvalersi dell’insindacabilità prevista dall’articolo 68 della Costituzione, così vedremo davanti ai giudici chi ci capisce di più non solo di italiano ma anche di diritto. Le sue dichiarazioni già più volte sono state ritenute diffamatorie dai giudici ma Berlusconi ha sempre approfittato dell’articolo 68 della Costituzione. Anche per queste sue ultime affermazioni lo querelerò augurandomi che si decida ad affrontarmi a viso aperto in un’ Aula di Tribunale».

Io sto con Tonino

Gigi

5 commenti:

Gianpaolo 19 luglio 2010 alle ore 18:32  

Guarda Gigi, io per quanto apprezzi Di Pietro, su 'sta storia della laurea nutro parecchi dubbi. Poco tempo fa ripresero la questione sul Corriere, sottolineando la "sospetta" rapidità con cui Tonino diede i suoi bei esamini.
Lui mise a disposizione gli atti che dimostravano di aver sostenuto gli esami, ma sappiamo tutti che non ce la si può cavare così facilmente. E' ovvio che gli esami vengano verbalizzati una volta sostenuti. Il punto è se davvero quegli esami siano stati sostenuti nella totale onestà o meno. Quest'ultimo aspetto difficilmente emerge da un qualche atto scritto...
Quello che mi ha sempre sospreso è la bassissima qualità del suo eloquio. Personalmente ho assistito a numerose bocciature basate essenzialemente sul pessimo rapporto con la grammatica italiana da parte dell'esaminando, e non frequento chissà quale prestigioso ateneo.
Io stesso, nonostante non legga quasi nulla al di fuori dei testi giuridici, un minimo di parvenza di persona colta (sottolineo "parvenza", perchè in realtà sono una CAPRA come direbbe Sgarbi) mi è sempre stata (erroneamente) riconosciuta.
Com'è che lui che, oltre ad essersi laureato, ha superato i percorsi non del tutto semplicissimi (se affrontati onestamente) come quelli dell'avvocatura e soprattutto della magistratura, pur mantenendo una chiarezza espositiva ed una padronanza di linguaggio pari all'ultimo degli scaricatori di porto(con tutto il rispetto per questi ultimi)?
Non mi sembra normalissimo... ad ogni modo tutto può essere e ciò non cancella quanto di buono può comunque aver fatto, specialmente da p.m. .

Anonimo 19 luglio 2010 alle ore 23:12  

Mi stanno sulle p***e tutti e due.
Del primo non c'è bisogno di aggiungere altro se non che è un megalomane esaltato e pericoloso, del secondo quoto in pieno Gianpy.
Tutti e due scaltri, furbi nel prenderci per il sedere. Se poi pure per aver detto "Non si capisce invece perché nel paese di Di Pietro nessuno sapesse della sua laurea" l'onorevole intende quererarlo, si pone alla stregua di Berlusconi. Stessa pasta di politici con la P minuscolissima:(
La terza, infine, è meglio che vada a Casablanca e faccia un piccolo intervento :p:p:p

Principe Kamar 20 luglio 2010 alle ore 08:45  

Ma Gianpy, guarda il mio prof di istituzioni di diritto pubblico all'università non è che fosse tutta sta gran cima e avesse più eloquenza di Di Pietro, bene o male erano sulla stessa barca, idem per alcune persone laureate in giurisprudenza... poi basterebbe andare all'università per controllare i documenti presenti in segreteria e dubito che nessun giornalista non abbia controllato in fondo sono atti pubblici.

Gianpaolo 20 luglio 2010 alle ore 09:26  

Certo Principe, sulla questione delle risultanze degli atti pubblici circa gli esami sostenuti da Di Pietro, non ci sono dubbi. Ma per l'appunto si tratta di quello che risulta dagli atti (che tra l'altro credo furono anche prodotti in un giudizio in cui qualcuno aveva già insinuato le stesse cose sulla laurea di Di Pietro).
Per parlare chiaramente, intendevo dire che non risulterà mai da un atto pubblico se il soggetto "X" è stato "aiutato" o meno nel superare certi esami.
Ci sono troppe cose che non tornano, soprattutto se si considerano le palesi carenze espositive di Di Pietro: esami sostenuti quasi a tempo di record e per giunta con voti che presumo essere stati piuttosto elevati avendogli permesso di accedere al concorso in magistratura (anche se non so in effetti se all'epoca fosse necessaria una media piuttosto elevata come è previsto oggi).
Che poi ci siano un sacco di persone che ad una laurea in materie umanistiche non facciano corrispondere un modo di esprimersi degno di quel titolo, purtroppo è una realtà innegabile.
Dico solo che i sospetti, nonostante provengano da uno che è in odore di mafia e che pertanto dovrebbe avere la decenza di tacere, sono comunque più che legittimi.
Poi magari è tutto regolarissimo... ma a questo punto c'è da porsi dei seri dubbi sulla competenza di chi lo ha esaminato nel corso della sua carriera accademica, perchè, ti ripeto, nella mia esperienza personale ho potuto assistere a bocciature causate proprio dal pessimo linguaggio utilizzato dall'esamininando, e francamente dubito che il Di Pietro-studente fosse dotato di un eloquio migliore del Di Pietro-politico. Ribadisco, in ogni caso, che preferisco lui a parecchi uomini politici del nostro Paese. Prescindendo dal suo modo di esprimersi, ovviamente.

-IlDave- 20 luglio 2010 alle ore 09:52  

Certo che la civiltà di un paese si misura anche dal rispetto per l'avversario. In questo caso siamo incivili e punto. E già lo sapevamo. Il vero problema è che davvero non esiste nessuno di decente che vorrei vedere al governo. Al momento attuale forse l'unico è Nichi Vendola, ma giusto per la persona, perchè non condivido le sue idee politiche. Ma condivido il suo modo di essere: coerente, deciso, educato e con una visione ampia. Oppure al limite la Bonino, anche se purtroppo non ha abbastanza voce per poter farsi sentire

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