domenica 26 settembre 2010

La casa della discordia

Se la contessa l'avesse lasciato a me in eredità quell'appartamento a Montecarlo, ora non ci sarebbe tutta questa diatriba tra Fini e Berlusconi, gli italiani sarebbero più tranquilli ed io me ne starei con un bel monegasco a godermi il lascito. Ma ahimè così non è stato. Ma cos'è questo caso della casa di Montecarlo?


Alleanza Nazionale (ve lo ricordate questo partito?) il cui presidente era Fini ebbe in eredità un piccolo appartamento di 50/60 metri quadri a Montecarlo da parte di una nobildonna sostenitrice del partito. La casa rimase lì dov'era anche perchè era un po' difficile utilizzarla da parte del partito stesso visto che si trovava a Montecarlo e nemmeno poteva essere usata per fare convegni o congressi visto che trattavasi di pochi metri quadri. E' ridotta male, avrebbe bisogno di essere ristrutturata, allora il partito decide di venderla. Una perizia la valuta in 300 milioni di lire e AN la vende per quella cifra ad una società off-shore con sede in Santa Lucia, un paese caraibico. Vi chiederete, ma perchè ad una società off-shore? perchè quelle società sono di casa a Montecarlo.

Dove sta l'inghippo? La società off-shore pare che sia di proprietà del cognato di Fini, un certo Giancarlo Tulliani (neanche male come ragazzo)

quindi la tesi è che Fini ha venduto la casa del partito a suo cognato facendola valutare una miseria, 300 milioni di lire contro oltre due miliardi di lire andando ccosì ontro le volontà della contessa. E' stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Roma per capire se le volontà della contessa siano state disattese o meno e se ci sia stata truffa.

Veniamo al dunque. Quello sopra descritto è un fatto assolutamente privato riferito a un uomo politico pubblico. E' bene che si sappia, ma non mi sembra che abbia tutte ste grandi conseguenze sull'attività politica di Fini visto che non era nè un bene pubblico nè tantomeno una questione di mazzette o tangenti. Ma nonostante ciò si è alzato un polverone tale che tutti gli attuali temi politici sono passati in second'ordine: uno sviluppo economico che va a rotoli, una scuola allo sfascio, una disoccupazione imperante.

Berlusconi, il verginello puro e casto, dal canto suo ha armato i suoi giornali, le sue televisioni per manganellare il dissidente. Un pluri-inquisito, uno che sfugge ai processi, uno che stravolge le leggi a suo uso e consumo, uno che possiede svariate società offshore, uno che andava a braccetto con Craxi e la vecchia repubblica si permette di dare addosso a Fini e di affermare addirittura che la politica italiana è caduta in basso a causa di Fini.

Lascio a voi le conclusioni, vi lascio riflettere su cosa sta capitando in Italia sperando che non tutti gli italiani siano occupati a vedere le partite di calcio.

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1 commenti:

Anonimo 26 settembre 2010 alle ore 22:11  

Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Ho trovato il discorso di Fini, pur se tardivo, onesto. Ma....mi aspetto da lui un passo più incisivo: le dimissioni e spero la caduta del governo.
Non so se la sua mossa sia dettata da un preciso disegno politico di riprendere in mano la destra, cmq lo considero ancora un vero politico soggetto ad errori (allenza con il Berlusca) ma con ideali veri anche se per nulla condivisibili.

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