lunedì 18 luglio 2011

La prima volta in webcam. (parte quarta)


“Sono appena tornato dagli allenamenti, non ho nemmeno tolto la divisa”.
"Non ci credo, fai vedere”.

Si alzò. Era vero. Sembrava si fosse rotolato nell’armadio quattro stagioni, passando dalla prima anta primaverile all’ultima invernale. Sotto i jeans aderenti, c’erano i pantaloncini della sua squadra. Quando alzò la maglietta nera per farmi vedere quella che portava sotto, un’ondata di addominali mi travolse.

"Ma cazzo, non hai caldo con tutti quei vestiti?” Cercai di spostare la conversazione su un piano prettamente fisico. Con la stessa nonchalance con la quale tempo fa, tal dei tali, chiamò in una certa questura per liberare la nipote di Mubarak.
"Dici che è il caso che mi alleggerisca un po’?” Rispose “la questura” intuendo il goffo tentativo di scavalcarla, firmando in prima persona l’espatrio dei suoi indumenti.
"Direi di si!”.

Si tolse la prima maglietta e il paio di jeans. Io già pregustavo il momento in cui uno strato di vestiti in meno mi avrebbe dato l’occasione di rimisurare ad occhio e croce il suo pisello. La serata, già bollente, si scaldava ancora di più.

"E tu che fai? Non hai caldo con la maglietta?”
"In effetti…”

La tolsi. Non so per quale motivo, ma di quel giorno ricordo perfettamente il batticuore. Una sorta di tachicardia positiva, quella che viene quando sai che stai per fare una cosa che di sicuro ti piacerà ma che allo stesso tempo ti spaventa. Come quando prepari la valigia prima di un viaggio e nel bel mezzo dell’eccitazione ti travolge, a sprazzi, l’ansia di dimenticare qualcosa a casa, di perdere l’aereo, di incontrare qualsiasi contrattempo che mandi a puttane tutto. Ma non puoi comunque fare a meno di sentirti al settimo cielo, di fantasticare, di gioire.
Anche quella era una specie di prima volta. Mi sentivo senza mezzi termini, un deficiente. Mi chiedevo che senso avesse restare nudi di fronte a un pc. E dopo? Se non avesse funzionato? Se non fossi riuscito a concludere nulla? Dopo un bel po’ di tempo dalla prima volta a letto con un uomo stavo ancora lì a pormi gli stessi identici dubbi e cercare di allontanare le stesse identiche paure. Ma per poterlo ammirare senza quei fastidiosi vestiti, ero disposto a compiere tutti questi piccoli sacrifici. Il gioco valeva la candela. Quella che aveva tra le gambe. A voler essere blasfemi, quasi un cero pasquale.

""Beh ma così non siamo pari, tu hai ancora la tua”
""Va bene…” La tolse. Senza farselo ripetere due volte. Il mio pisello aveva appena bevuto in un sorso un’intera lattina di redbull.

Prendete i pettorali del David di Michelangelo, aggiungeteci una spruzzata di peli, pochi, giusto una linea divisoria tra un pettorale e l’altro, ecco, erano quelli. Una linea che si interrompeva a metà e riprendeva appena sotto l’ombelico. Come a voler tracciare una sorta di autostrada immaginaria che avrei voluto poter percorrere con la lingua. Sono poche le cose più eccitanti di un addominale perfettamente scolpito, con quel pelo che lotta per divincolarsi dallo stretto elastico dei boxer.

"I pantaloncini ce li giochiamo a pari o dispari” Azzardai io.
"Bim Bum Bam e poi buttiamo?”
"ok, io pari, tu dispari”

Bim Bum Bam…

La sorte quella sera non era dalla mia. Tra una risata e l’altra pagai pegno. Fino a poco tempo prima, mai avrei immaginato di trovarmi quasi completamente nudo di fronte a un estraneo conosciuto in chat.
Cercai di sistemarlo per dargli un contegno. Al di là dei miei dubbi, lì sotto qualcosa s’era mosso. Vergogna e imbarazzo la facevano da padrone. Io che ho il terrore delle commesse nei negozi di vestiti che chiedono con fare indagatore di sollevare la maglietta per vedere come sta’ il pantalone appena misurato, stavo lì, mezzo nudo, davanti al pc per giunta col pisello in tiro.

Fu davvero carino quando, percependo il mio imbarazzo, decise di togliere anche i suoi pantaloncini. Lo fece piano, con un certo savoir faire, mentre io, senza nemmeno accorgermene tenevo già una mano dentro i boxer.

Con immenso stupore notai tra le pieghe del suo intimo, che il tedoforo faceva svettare alta la torcia olimpica.

A quel punto bisognava fare in fretta. Si sa, non è conveniente lasciar spegnere la fiamma, quando ancora c’è da accendere il braciere…

Gigi

3 commenti:

Desaparecido 18 luglio 2011 alle ore 20:17  

no vabbè... sei peggio dei siti hot che hanno le free preview che si bloccano proprio sul più bello.
crudele !

Vince Symo 18 luglio 2011 alle ore 20:49  

No, vabbè... "con la telefonata in questura" e "l'alzata del tedoforo" staolta hai superato te stesso... Chapeau! ... Eheh... ;)

Anonimo 19 luglio 2011 alle ore 22:14  

prima volta che mi immagino un uomo nudo davanti ad una cam.......
so pudìco io ehhhhhh
chissà chi l'aveva più lungo (non ho letto il post successivo)? bohhhh mi immagino il gigetto piccolo ma |___(.........se la legge della compensazione vale :)

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