La uno, la due o... rimandiamo?
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In giallo l'appartamento, in rosso la strada fino alla metro |
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In giallo l'attico, in azzurro la piscina e in rosso le due entrate |

C'è chi impiega il proprio tempo libero a guardare ore di televisione, chi lo trascorre girovagando senza meta per tutto il web, chi preferisce oziare sul divano stile ippopotamo del Nilo, chi mette su tonnellate di muscoli in palestra, chi legge libri di alta cultura e chi sfoglia riveste pornografiche, chi spia dalla finestra il proprio dirimpettaio, chi improvvisa coreografie sulle note di Britney Spears o Lady Gaga, chi si prende coccoloni in serie leggendo le variopinte dichiarazioni del nostro presidente del consiglio e chi studia mille piani malefici per eliminare a scelta, Tonio Cartonio o il fastidiosissimo omino delle suonerie, che con la canzone su Materazzi c'ha devastato per mesi.
Qui dentro NON facciamo niente di tutto questo. O forse si?
Io al posto vostro darei un'occhiata...
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In giallo l'appartamento, in rosso la strada fino alla metro |
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In giallo l'attico, in azzurro la piscina e in rosso le due entrate |
Pubblicato da MirkoS alle 11:54 9 commenti
Etichette: casa
Pubblicato da MirkoS alle 17:10 15 commenti
Pubblicato da MirkoS alle 19:42 8 commenti
Etichette: politica, Renzo Bossi
Non vivo con Andrea. E’ stata una scelta ben ponderata. In primo luogo volevo partire con una mia amica, (che poi “amica” è davvero riduttivo) in modo da affrontare le difficoltà e il duro processo di inserimento insieme e poi non ci sembrava il caso di andare a convivere di botto.
C’è stato addirittura un anno intero in cui non ci siamo visti nemmeno una volta, magari sarebbe stato un po’ eccessivo andare ad abitare immediatamente insieme. Dal nulla al troppo. In più lui abita da solo da pochi mesi, era giusto che trovasse in prima persona un certo equilibrio così, senza che glielo potessi sconvolgere io.
Alla lunga si è rivelata la scelta giusta. Ci vediamo quasi tutti i giorni, almeno quei cinque minuti (soprattutto quando mi serve un passaggio per il lavoro coff coff) e poi quasi un giorno si e uno no passo la serata da lui.
Continuo ad odiare il suo divano rosso. E’ scomodo quando ci si sta seduti. Diventa comodo solo quando ci si sdraia e fortunatamente è lavabile con un colpo di spugna. La settimana scorsa, durante una violenta lotta, mi ci ha praticamente sbattuto sopra e ci ho lasciato metà delle mie costole destre. Non è morbido, sembra una tavola di compensato. E’ utile solo per dare lo sprint che poi ci porta verso il letto. Anche se probabilmente la stessa funzione la potrebbe fornire pure il pavimento.
Mi piace tantissimo guardare la tv insieme a lui. Le pubblicità passano più in fretta e anche se a volte non si arriva alla fine dei programmi, li si può sostituire con qualcosa di più stimolante.
Mi piace un po’ meno uscire la sera qui in città. Non mi piace il posto. Non mi piace l’usanza dell’aperitivo, non mi piacciono le persone che frequentano i locali del centro. O forse sono io che non ho più vent’anni e non sopporto il casino.
E’ una città un po’ grigia e spenta. E’ imparagonabile a Cagliari per esempio, dove il sole può essere definito tale, dove ci sono parchi giganteschi, dove c’è il mare ed essendo sede di tantissime università, dove ci sono migliaia di ragazzi.
Qui la tipologia che va per la maggiore è il truzzo andante. Tanto che anche Andrea eh, è un truzzo mancato. Appena lo vedo devo chiedergli se gli piace il Tacatà.
Però alla fine, anche se mi lamento sempre, sono contento di essere partito e di essere venuto qui. Quando esco con lui e con le sue amiche mi diverto, rido, scherzo. Una volta mi sono pure ubriacato, col vino, che in Sardegna odiavo. Quando sto da lui non riesco a smettere di baciarlo, toccarlo, scherzarci e giocarci. Non potrei più rinunciare al “dieci minuti e sono da te”, al suo “siiii?” quando suono il campanello (siiii cosa? che tanto lo sai che sono io), alle lotte violente sul divano e sul letto, alle partite con la Wii e alla gioia di vedere sullo schermo la scritta “sei una superstar!”.
Ci sono ancora alcune cose da sistemare, tipo il lavoro, che non mi permette ancora di essere indipendente, o il fatto che non so mai cosa farò il mese successivo, o la paura di dover rinunciare a tutto perché è difficile mantenersi qui.
Ma sono felice…e per ora basta questo…
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 11:15 6 commenti
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