Casa dolce casa

MirkoS
C'è chi impiega il proprio tempo libero a guardare ore di televisione, chi lo trascorre girovagando senza meta per tutto il web, chi preferisce oziare sul divano stile ippopotamo del Nilo, chi mette su tonnellate di muscoli in palestra, chi legge libri di alta cultura e chi sfoglia riveste pornografiche, chi spia dalla finestra il proprio dirimpettaio, chi improvvisa coreografie sulle note di Britney Spears o Lady Gaga, chi si prende coccoloni in serie leggendo le variopinte dichiarazioni del nostro presidente del consiglio e chi studia mille piani malefici per eliminare a scelta, Tonio Cartonio o il fastidiosissimo omino delle suonerie, che con la canzone su Materazzi c'ha devastato per mesi.
Qui dentro NON facciamo niente di tutto questo. O forse si?
Io al posto vostro darei un'occhiata...
MirkoS
Pubblicato da MirkoS alle 20:47 8 commenti
Girovagando per il tubo ho beccato questa canzone. Molto orecchiabile, carina, ballabile e cantata da un figone, che non è mica roba da poco. Narra le epiche gesta di un gattino che dovrebbe chiamarsi Sparta.
I miei gatti si chiamavano Tom, Birba, Oreste e Silvestro. Voi direte “ma che nomi banali”. Ma no, l’originalità stava nel fatto che non tutti rispettavano il sesso dell’animale. Tom e Silvestro infatti erano femmine. Birba pure, però nel cartone aveva un non so che di transgeder, direbbe Luxuria, quindi nome unisex. Fila no? No va beh…magari inconsciamente palesavo i miei problemi di identità sessuale e li riversavo sugli animali. Quale bimbo a 8 anni non li ha? (scherzo eh). Tom è stato l’unico ad aver resistito nove lunghissimi anni al mio fianco, poi un bel giorno è sparito. L’ho detto, son sfigato con gli esseri viventi io. Gli altri tre volatilizzati nel giro di qualche anno. Ora ho un cane da dieci anni. Ogni tanto, vista l’età e la salute precaria, penso a quando non ci sarà più. Non credo riuscirei ad affezionarmi così tanto ad un’altra bestiola, dopo lui.
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 18:25 7 commenti
Questa fottto è stattta fattta da me personalmenttte. Mi piace fotografare le imbrattature sui muri, alcune, per un motivo o per l’altro, sono simpatiche. Tipo questa ecco. E’ vero che da noi esiste il culto delle doppie, però a volte si esagera.
O magari è solo un modo per enfatizzare quanto lei sia cornuta?
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 20:15 6 commenti
Etichette: cagliari, divertente, sardegna
Come molti di voi sapranno, a Febbraio in Sardegna si sono svolte le elezioni. Purtroppo, e dico purtroppo per non dire malauguratamente, sciaguratamente, ignobilmente e così via, la destra di Silvio Berlusconi ha stravinto. Questo è avvenuto principalmente perché il PD non ha candidato Marco Carta. Non mi sovviene il nome dell’ ormai presidente della regione. Cappell mmh Capponi? Non vivo forse sull’isola dei famosi? Mah, sarà che la sua campagna elettorale è stata completamente portata avanti dal presidente del consiglio che ha più volte sottolineato di averci messo la faccia. L’avesse messa dove dico io… Ma noi non stiamo qui a parlar di politica o a fare i rosiconi. No no. Ritorna l’appuntamento con le lezioni di Sardo. Si lo so che non vedevate l’ora. Ma che c’entra questa premessa? Aldo Giovanni e Giacomo ci spiegano per l’appunto come funziona il sistema elettorale sardo…
11) ùndighi
12) dòighi
13) trèighi
14) battòrdighi
15) bìndighi
16) sèighi
17) dèghessette
18) degheotto
19) deghennòe
20) vinti
I CD hanno spesso più di una bonus track, io vi offro addirittura un bonus number. Sia chiaro, uno a caso eh.
69) sessantanoe
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 11:25 2 commenti
Etichette: aldo giovanni e giacomo, nico, sardegna
Pubblicato da MirkoS alle 09:00 8 commenti
Marco Carta mi ispira simpatia. (Lo dico per mettere le mani avanti e per non ritrovarmi la casa invasa da tredicenni assatanate che con coltelli e katane mi minacciano di morte). Anzi più di una volta mi son ritrovato a cantare “La forza mmmia” a squarciagola mentre riordinavo la stanza. L’accento è quello, la voce un pò meno. Chiedetelo alla famosa signora del piano di sopra. E un amico, proprio ieri, mi ha fatto ritornare alla mente questo video che sto per proporvi. Guardatelo:
Pubblicato da Gigi alle 15:43 5 commenti
Etichette: amici, divertente, Francesco Mariottini, marco carta
Ieri giornatona all’insegna della vita sociale e della mondanità. Sono uscito di casa alle tre e mezza del pomeriggio e a parte una breve capatina per cambiarmi, vi ho fatto ritorno alle sette di questa mattina devastato peggio della Winehouse in quei giorni. (Dice, “quali?”. No, non parlavo di mestruazioni). Ripreso possesso delle mie facoltà mentali (non che siano tante eh) vi rendo partecipi dell’ultima fase della serata.
Discoteca, nessuno ha uno straccio di macchina, meglio non bisogna restar sobri e sogghignando piazzo un bel dito medio alle campagne contro l’alcool del ministro Sacconi. (E visto che ci sono, pure a lui). Finché in lontananza non vedo arrivare l’autobus già stracolmo di ragazzi indemoniati, reduci da una lezione di moda tenuta da Marco Carta in persona. Se non altro hanno avuto il buon gusto, che è mancato ahimè a lui, di evitare le giacche dorate effetto catarifrangente. Dopo cinque minuti di ressa riusciamo a salire, l’autista è indeciso se passare al mattatoio o marchiarci con la stella a sei punte.
Arriviamo al locale, un freddo boia. Si va a bere, e via il primo Gin Lemon della serata. Ma non basta, c’è ancora freddo e c’è tempo per un altro drink. Stavolta due Sex on the beach, per non fare nuovamente la fila. Si, mi son dimenticato di dire che l’ingresso costava dieci euro con consumazioni illimitate. Si scende in pista si balla una mezz’ora e dopo di nuovo al bancone. Tre, e dico tre, Sex on the Beach, fatti malissimo tra l’altro ma con dieci euro ormai non compri nemmeno un pacco di fazzoletti dagli ambulanti nei semafori. Si balla, Lady Gaga, Madonna, Timberlake, Sean Paul finché decido che è giunto il momento di andare in bagno. Già allagato ovviamente come capita in queste situazioni. Costruirei un cesso di venti metri quadri solo per buttarci dentro chi non centra quel cazzo di buco. Per essere rozzi e volgari, ma la vostra ragazza ha tra le gambe il traforo del Sempione? No dico, non vorrei ci fossero problemi di mira anche lì. Vista la fila interminabile per il bagno e la mia totale mancanza di voglia di tornarci scelgo di bere un pò meno. Niente Sex on the beach, passo al chupito. Due.
La festa è decollata, io inizio a veder solo una massa informe di persone, le luci mi bombardano, tutti sono amici di tutti, è la mia serata. Afferro due amiche e mi lancio sul cubo. Sexy come Moira Orfei in preda a crisi di epilessia, scendo dopo un’altra mezz’oretta (così a occhio, figuratevi se avevo idea di che ora era) e ritorno al bancone. Faccio la fila accanto a un figone dagli occhi azzurri, biondo, alto, un surfista di Orange County. Ora dividete per dieci tutti questi aggettivi, dicono che l’alcool modifichi le nostre percezioni. Dicono. Altri due chupito e arriva il momento revival, io sono in estasi. Corona, Eiffel65, Alexia, Gigi D’Agostino. All’improvviso spengono la musica, son le quattro tutti a casa. Recuperiamo i giubbotti e siamo fuori più o meno alle cinque.
Arriva l’autobus, ennesima ressa ma nessuno bestemmia, tutti stranamente cantano in coro felici. Ci viene la brillante idea di andare a fare colazione. Olè. Vi risparmio i dettagli post breakfast. Siete abbastanza adulti per poterli immaginare. Alle sei e qualcosa prendo l’autobus per il ritorno, stavolta da solo dato che i miei amici abitano tutti in zone diverse. Mi siedo e inizio a pensare a quanto mi sono divertito, a quant’è stata bella la serata, ai miei amici.
Tutto assume un contorno stupendo, quasi una favola, un sogno.
Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo di trovarmi ben sei fermate dopo casa mia. Scendo, sorridendo da solo come un ebete in preda a visioni mistiche e barcollante mi dirigo verso casa. Cinque minuti prima di trovare la chiave, altri cinque prima di inserirla nella prima serratura, ancora altri cinque prima di inserirla nella seconda. Il più discretamente possibile (secondo me), come un demolitore idraulico (secondo i miei coinquilini) vado finalmente a dormire. La sveglia segna le sette.
Mi capita di ubriacarmi, solo tre o massimo quattro volte l’anno e il giorno dopo ripeto costantemente a vanvera “Mai più, mai più”. Mi son svegliato alle quattro e ho praticamente buttato una giornata. Per i lettori minorenni del blog (vedasi Kost) “Don’t try this at home”!
Vado a dormire sperando di svegliarmi domattina con più sangue e meno etanolo in circolo.
Buonanotte ragazzi
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 03:20 3 commenti
Etichette: Gigi
Pubblicato da MirkoS alle 21:54 7 commenti
Etichette: fotografia, Roma, Tevere
Un altro anno è trascorso, con sorriso beffardo mi ha fatto "ciao, ciao" con la manina.
Gli anni che passano inesorabili offrono alla riflessione materiale sempre piu' abbondante. Gli archivi della mente si riempiono e mi ritrovo piu' spesso a percorrere la strada bianca che segna il confine tra sogno e ricordo. Lo sguardo rivolto all'indietro alla ricerca delle aspettative che non ho mai realizzato, invece che avanti alle rare aspirazioni che ancora mi riescono ad emozionare.
Durante gli anni dell'infanzia era un giorno attesissimo perché voleva dire tanti regali, tante persone care intorno a te, insomma tanta allegria: un'allegria ed un'attesa che anno dopo anno si sono sempre più affievolite per lasciare il posto ad una irrazionale paura di questo giorno con la vana speranza di poterlo magari cancellare dal proprio calendario e passare subito al giorno successivo.
Il tempo non ti lascia scampo, corre veloce come un treno verso la sua destinazione senza soste intermedie e quando sei arrivato ti rendi conto che ormai i giochi sono fatti: "rien ne va plus, les jeux son faits" direbbe il croupier del gran casinò della vita.
Mia madre si ostina a propormi ogni volta un dolce differente, giusto un assaggio per farla contenta. Nei primissimi tempi li preparava lei, poi accortasi che io li assaggiavo solamente e pensando non mi piacessero, da allora ha deciso di comprarli in pasticceria invece i suoi sono buonissimi, il problema è che a me manca l'appetito.
Anche quest'anno lo trascorro in una città "straniera", lontano dalla famiglia, da quegli amici di cui si sono ormai perse le tracce. Mi consola solo il fatto che quest'anno appena trascorso è stato caratterizzato da un piccolo cambiamento di rotta del treno della mia vita consapevole che il percorso fatto sino ad ora non potrà mai essere modificato né tantomeno recuperato. Ho trovato tante belle persone, tanti mondi lontani, ma allo stesso tempo tanto vicini al mio, tanto bisogno di confrontarsi, di parlare, di aprirsi accompagnati da tanto timore ed incapacità a farlo. Illusione di un cambiamento o mancanza di volontà a cambiare? La risposta tarda ad arrivare.
Tanti auguri MirkoS o chiunque tu sia.
Sono le tre e mezza di mattina e ho appena finito di stendere. Si lo so, ho orari insani io. Fuori tira un maestrale fortissimo e non mi stupirei se domani trovassi i boxer nell’orto del vicino. Sarebbe un’ottima occasione per fare conoscenza. La storia insegna, meglio avere buoni rapporti con tutti coloro che abitano intorno a casa tua. Chiedetelo ad Azouz, che non è proprio il paninaro dietro l’angolo. Io li ho più o meno mentalmente schedati.
C’è la pazza dell’appartamento di sopra che urla, sbraita e insulta il gatto, al quale molto probabilmente sto sul cazzo dato che ogni volta che mi vede soffia e ringhia nemmeno avesse visto un testimone di Geova (si perché in tal caso sarebbe giustificabile). Vive sola poveretta, guarda Beautiful a volume indecente (a volte mi convinco che Brooke Logan troieggi con Ridge Forrester nel mio bagno) e trova ogni scusa possibile per attaccare bottone. Un giorno, accaldato come una cinquantenne in menopausa, mi trascinavo per la strada con tre buste della spesa. La incontro sotto il cocente sole estivo con la necessità impellente di fiondarmi dritto all’ombra, mi blocca e sorridendo mi dice “Ah, anche voi quindi fate la spesa?” No signora, spesa? Ho due tonnellate di marjuana, a proposito quanta ha detto che gliene serve?
La domenica, giornata di pulizie, sposta l’impossibile. Se potesse staccherebbe pure il cesso e il bidet per passare quell’aspirapolvere infernale in ogni angolo più remoto della casa. Una sera in balcone, mentre stendevo la biancheria, si affaccia e guarda in basso. “Ahh Stai stendendo?” No signora, sono un feticista, passo le ore a fissare le mutande dei miei coinquilini. Dio Santo, se c’è una cosa che odio sono le domande preimpostate atte a far partire una conversazione. E infatti da lì un discorso enorme sugli studi, sul suo gatto malefico, sui fiori che le sbocciavano sul terrazzo, sul marito morto vent’anni fa, sui problemi circolatori e sull’artrosi cervicale.
Dopo quest’intro chilometrica, dove ho parlato solo di UNO dei miei numerosi vicini, vi posto un video sul quale ho riso un quarto d’ora:
Voi direte: “Ma che c’entra?”
E io vi rispondo: “Ma se malauguratamente pure la signora del piano di sopra cadesse dal balcone?”
Son le quattro, perdonate le mie idee malate.
Certo che è inquietante il botto che fa quando si spiattella sul pavimento! Secondo voi s’è rotto qualcosa?
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 04:30 4 commenti
Etichette: divertente, gatto, Gigi
Si chiama Alessandra Amoroso (ma va?) vive a Lecce e ha 22 anni la trionfatrice dell’ottava edizione di Amici di Maria de Filippi. Si è imposta a suon di voti sul sardo Valerio Scanu al quale non è riuscita l’impresa di bissare il successo ottenuto dal suo predecessore Marco Carta. Vince la bellezza di 200 mila euro più una borsa di studio da 50 mila euro gentilmente concessa dalla nota azienda di intimo Tezenis. Successo scontato, soprattutto alla luce delle ultime puntate pomeridiane del sabato e della domenica, nelle quali era palese un certo calcare la mano in favore appunto di Alessandra. Seconda donna (effettiva) a vincere il programma è riuscita a conquistare tutti grazie anche a “Immobile”, un inedito interessante, orecchiabile e per niente banale che il pubblico ha spesso intonato con lei. Per lo spirito patriottico che credo di aver già citato tipo quattro o cinque volte in una settimana, per la sua arguzia, la sua tecnica e la sua intelligenza, io preferivo nettamente Valerio.
Terzo classificato il cantante Luca Napolitano, simpatico come la quarta settimana del mese, al quale tutti hanno augurato successo e fortuna. In effetti lo vedrei bene a duettare con Mariano Apicella sulle stupende (ma anche no) canzoni scritte dal nostro premier in persona, o in alternativa con quel simpaticone di Gigi D’Alessio in riva al mar a bailar a bailar.
Quarta classificata la sua consorte, la ballerina Alice Bellagamba. Anni di lotte per capovolgere lo stereotipo della “bionda e sciocca” buttati nel cesso. Santa Reese Whiterspoon aiutala tu.
Vi lascio con l’inedito di Alessandra, Immobile, prima che una motozappa le devastasse i capelli.
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 04:06 3 commenti
Etichette: alessandra amoroso, amici, reality show, valerio scanu
La mia espressione preferita sta diventando “colgo la palla al balzo”. Ed è quello che farò anche ora, parlando di me e del mio rapporto col senso dell’orientamento. Premetto che è una storia che alcuni hanno già sentito tipo sei o sette volte, che Mirkos ha anticipato qualche post fa e della quale vado assolutamente fiero. Perché dimostra metaforicamente come non ci si debba arrendere di fronte alle avversità
e
agli ostacoli che la vita ci pone davanti, in questo caso rappresentati da mura alte metri e metri.
Erano le dodici e qualche minuto di un insolitamente calda mattinata di Dicembre. Io e il mio amico Lemon avevamo deciso di vederci in Piazza San Pietro, a qualche centinaio di metri dal mio Bed&Breakfast. Prendo la cartina, studio il percorso e mi catapulto per strada. Il mio secondo giorno nella capitale. Ringraziavo Dio per non essere stato ancora piallato. Faccio dieci metri, ricontrollo la cartina e mi accorgo di non capire niente. Panico. Fermo una signora che inizialmente mi scansa, nemmeno fossi Olindo Romano, poi legge la disperazione nei miei occhi e mi indica la strada verso la residenza papale. Vai a destra, poi a sinistra, al semaforo dritto. Tempo sette minuti di orologio, dimentico tutto e chiedo a due giovani con un cane. Prosegui dritto, al semaforo svolta a destra. Non contento, al semaforo chiedo altre indicazioni, mi rassicurano, è la strada giusta. Apro per la terza volta quella maledetta cartina ma non riesco a rintracciare la via nella quale mi trovo. Quarta persona, quarto suggerimento. Proseguo. Testardo come pochi, faccio la scelta suicida di riaprire la cartina. Gli occhi mi si illuminano, un sorriso mi si dipinge sul volto. Non ci posso credere, la via nella quale mi trovo è riportata anche su quel maledetto aggeggio disorientante. Che fare? Fidarsi dell’ultimo ragazzo che mi ha indicato la strada o fare come al solito di testa mia? Grazie al contributo del mio amico Lolò vi mostro la foto della mia scelta:
Ebbene si. Mi trovavo nel punto in cui sta scritto “INIZIO”. Ero praticamente arrivato nella maestosa piazza. Sarebbe bastato un rettilineo, ma no. A me non sembrava vero di aver letto il nome di quella via infame sulla cartina. Inizio così la mia circumnavigazione del vaticano. Io che maledicevo me stesso per la mia deficienza, Lemon che mi aspettava, le mura che mi schernivano. Poi in preda alla disperazione più totale cercavo una porta. Mi sentivo tipo Alice nel paese delle Meraviglie. Dicevo “ma come cazzo è possibile che si acceda al Vaticano solamente da una solo punto?”. Non state lì ad interrogarvi, dopo un’ora di salite e di discese, dopo aver costeggiato tutte le mura, rispondo io per voi.
E’ possibile.
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 18:07 7 commenti
Luca Argentero si divertiva con le sue lezioni di cioccolato, Francesca Archibugi sceneggiva quelle di volo con una straordinaria Giovanna Mezzogiorno, Luca Giurato impartiva quelle di italiano su Uno Mattina, la compianta Moana Pozzi ci deliziava con quelle di anatomia, la sempreverde Ilona Staller ci addotrinava con quelle di etologia circa il comportamento dei cavalli in determinate situazioni (leggenda o realtà?), la mitologica Lorena Bobbit allietava i pomeriggi delle casalinghe disperate con lezioni di tagliato e ricucito e Alberto Stasi a breve, nelle sue lezioni di economia domestica, spiegherà come si smacchiano i vestiti, le scarpe e i pedali delle biciclette. In allegato tre pareti dello studio di Porta a Porta, un campanello e quarantasei nei, così se malauguratamente vi uccidessero il gatto, sareste immediatamente pronti ad andare in onda.
Pubblicato da Gigi alle 19:37 6 commenti
Etichette: aldo giovanni e giacomo, amici, divertente, geppi cucciari, luca argentero, marco carta, nico, sardegna
Pubblicato da MirkoS alle 13:13 4 commenti
Etichette: Berlusconi, politica, stampa
Pubblicato da MirkoS alle 15:35 12 commenti
Questo è un giochino che feci esattamente un anno fa per la prima volta. Vecchio come Sandra Milo, ogni tanto torna nuovamente in voga. Ne avranno sicuramente parlato settemiladuecentocinquanta blog fino ad oggi, tuttavia per i pochi che ancora non ne hanno scoperto le potenzialità, lo ripropongo. Per chi avesse frequentato lo stesso liceo di Flavia Vento ecco la traduzione: Guidate il puntino blu attraverso il labirinto, ma non toccate i muri!
Lo linko perchè ho provato a incorporarlo ma le dimensioni son troppo grandi. Ecco, cliccate qui
In realtà ho scritto il post perchè i bimbi che ci giocano, sotto l'occhio bastardo dei genitori, sono spettacolari. Ecco i tre migliori secondo me:
Si, sono un pò sadico, ho scelto solo quelli dove i bimbi piangono! Essere genitore a volte ha anche i suoi lati positivi...
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 01:55 4 commenti
Etichette: bambini, divertente, giochi, paura
Rientro ora a casa dopo una piacevole serata trascorsa con gli amici di sempre. Arabo e birra, rigorosamente Ichnusa. E giustamente prima di andare a dormire è tempo di riflessioni. Ma stranamente oggi non riguardano l'amicizia, l'amore o la vana speranza che Cher e Britney Spears facciano un singolo da piazzare al primo posto delle hit parade di mezzo mondo. No, oggi provo ad alzare l'età media dei lettori di questo blog parlando di stagioni. E quale giorno migliore per farlo? 21 Marzo, sulla strada di casa ho salutato gli orsi polari che portavano a cavalcioni Licia Colò e Babbo Natale che intonava "always coca cola". La Pausini su consiglio di Giuliacci ne ha cantato le gesta "in anticipo", ennesima dimostrazione dell'inaffidabilità dei meteorologi. Per la Goggi è maledetta come lei (parole sante), Venditti,domattina promemoria, sveglia Sara per andare a scuola. Marina Rei respira l'aria (che giustamente non fa mai male, certo, forse eviterei Chernobyl) e vive aspettando questa maledetta stagione. Tutti la invocano, tutti ne parlano, tutti la osannano, perfino Vivaldi tre metri sotto terra si chiede "Ma dove minchia è finita la primavera?". E passatemi la volgarità. Fino a ieri facevo giardinaggio in balcone, a maniche rigorosamente corte, muscoli all'aria, perchè non c'è niente di più eccitante di un bel maschione alle prese con primule e viole, e oggi m'ha chiamato Jake Gyllenhaal convinto di trovarsi sul set di "The Day After Tomorrow II".( Perchè giustamente se avessi il suo numero parleremo del tempo).
E ora,saltando col palo in tasca, visto che siamo in fase di costruzione, punto al target degli "anta", un pò come la Dalla Chiesa a Forum. Mi rivolgo a lei, caro signore ottantenne che legge questo blog, non ci sono più le mezze stagioni. Ma nemmeno quelle intere. Eh si, vuole che non lo sappia che questi cambiamenti climatici così repentini provocano dolori alle articolazioni? Si ha ragione, si stava meglio quando si stava peggio, adesso per colpa dell'inquinamento è cambiato tutto. Si si, ma è ovvio, un pò è colpa delle industrie non a norma, un pò è colpa di Berlusconi. A proposito, sa che ha detto oggi alla conferenza stampa che ha chiuso il consiglio europeo di Bruxelles a proposito della crisi che investe l'Italia?No?Ecco:
''Ho l'influenza ma non ne ho colpa. La colpa e' della crisi americana, con le conseguenze che arrivano anche su un corpo sano''.
Parole sante. Ora sappiamo che l'americana lo fa delirare e vorrei poter dire che la colpa di questo non fosse nostra. Ma qualcuno li su ce l'ha mandato...
E su questa ultima riflessione vado tristemente a dormire, maledetta primavera.
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 02:55 5 commenti
Etichette: amici, Berlusconi, birra, Gigi, primavera
Navigando per il tubo ho beccato il video di questi simpatici bimbi. Guardatelo, dopo le considerazioni.
Sempre per continuare sulla falsariga di ieri, mi son lanciato nel filone del disgusto. Si ma lo faccio per portarmi fortuna, non per autodemolirmi. Nel senso che mi auguro queste non siano le vostre sensazioni durante la lettura di questi post. No? Pure peggio dite? Va beh…fatemi andare a cercare un video che rappresenti pure “sto peggio”. E infatti, siccome le disgrazie non vengono mai da sole, beccatevi pure il video di questa simpatica conduttrice svedese.
Pagherei per vedere che so, un Giorgio Mastrota vomitare sulla batteria di pentole in acciaio inox 18/10. O sulla pedana vibro-massaggiante compresa nel prezzo. (Giuro esiste davvero e fa parte della televendita). Ma la conduttrice di questo quiz è inarrivabile. Prima esonda in diretta tv, lasciando il povero disgraziato al telefono, pure pirla oltretutto, cazzo e ridi suu, quella sta morendo e tu stai zitto? Ma sfottila no? Dicevo, prima riversa la sua anima sul pavimento e dopo comunica ai gentili telespettatori di aver dolori mestruali. E dopo? Si passa a quelli intestinali? Ci vuoi raccontare di come tuo padre, operaio all’IKEA, ha perso quattro dita nella cassettiera HEMNES? E’ inutile, sono entrato in un circolo vizioso. Silenzio stampa fino a quando le parole che usciranno dalla mia bocca non saranno più SBLUAAAAARRRRGGGG. “uuuuuhhh sorry….”
Gigi
Pubblicato da Gigi alle 15:02 8 commenti
Etichette: bambini, divertente, funny, Ikea, mastrota, svedesi, vomito
Pubblicato da MirkoS alle 12:03 1 commenti
Etichette: fisioterapia, Mirkos
Mi accingo finalmente a battezzare questo nuovo spazio. Un blog tutto mio (per metà, ma son particolari). Anzi a voler essere precisi di mio c’è solo un quarto. Si, questo post che sto scrivendo ora. E’ sempre stato un desiderio, mai realizzato, quello di poter tenere un blog. Un po’ come quando da piccolo sognavo di avere una gallina, che poi in realtà ho avuto, ma è morta prima che le spuntasse una cresta effettiva. (il modo in cui è morta restan sempre dettagli). O come quando sognavo di avere un agnellino tutto mio. Che indovinate un po’? Si, ho avuto per un paio di mesi. Poi, il giorno di Pasqua è diventato un po’ di tutti. Le zampe di mio zio, la testa di mia nonna, le costole di mia sorella, la coda del mio cane. Ma potrei citare mille esempi di questo genere. La tortora tutta mia dilaniata dai gatti. Il gatto tutto mio, sparito dopo nove lunghissimi anni. La mantide religiosa tutta mia nutrita amorevolmente per un mese e poi sbadatamente dimenticata sotto i caldi raggi del sole estivo. Insomma, tutte belle premesse per iniziare un blog; incrociate le dita con noi. A proposito, da piccolo volevo fare il veterinario. Secondo voi sono sulla buona strada?
Pubblicato da Gigi alle 02:06 4 commenti
Etichette: blog
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